Dopo oltre un anno in azienda, ho avuto l’opportunità di parlare con una collega con cui non avevo mai interagito. Perché, poi, non si sa.
Anzi si sa: io sono chiassosa mentre lei è silenziosa, le persone riservate mi intimidiscono perché le invidio non le capisco e quindi non le cago. Ma in uno stand fieristico dove l’alternativa è cavarsi gli occhi con le Bic, tutto diviene possibile. Per cui ho scoperto, nell’ordine, che:
- è una advanced practitioner di shiatzu
- finita la settimana lavorativa in azienda, nel weekend opera in un centro di terapie naturali
- è fidanzata e convive con un artigiano del cuoio
- prepara e prescrive personalmente i fiori di Bach
Quest’ultima è la VERA CHICCA. Ho subito pensato al questionario dei 3 giorni, ho faticosamente trattenuto una gag su mipiaceraccogliereifiorimanonvogliofareilfioraio e mi sono posta in modalità ascolto: metti capelli dietro orecchie, sporgiti in avanti, inchina torace di 45°. Con queste operazioni mi sembra sempre di sentirci meglio, non so. Siccome Collega è riservata, non ho voluto intimidirla col mio sguardo scettico di Willy Wonka e le ho fatto domande non pretestuose, del tipo “”quali sono le basi scientifiche dei fiori di Bach”. (Una domanda intelligentissima, lo so; la prossima volta magari chiedo a loro cosa ci fanno tutti in coda.)
Mi ha detto: “è medicina vibrazionale. Quello che si sa è che funzionano, in molti casi. Ma devi crederci.” Io sono arrivata seconda ai campionati torinesi di arrampicata sui vetri, ma sono una conversatrice sportiva e questa risposta disarmante mi ha riempito di ammirazione per Collega tanto che mi sono tosto recata da lei per un consulto.
Collega mi orienta a Nord, estrae un pendolino (giuro), me lo sintonizza sul palmo, lo risintonizza su una mappa. Pendolino sceglie 3 fiori, Collega li annota insieme ad un sito, mi dice di familiarizzare (sic) con questi fiori preannunciando che in uno di essi non mi riconoscerò. Mi liquida. Durata dell’operazione: 7 minuti.
Sconcertata mi reco in sala mensa a consumare il mio pasto+caffè+sigaretta (durata dell’operazione: 8 minuti) e mi fiondo al pc a cercare Star of Bethlehem, Wild Rose e Willow. Long story short: traumi, apatia e risentimento aka sistematica attribuzione delle responsabilità a fattori esterni.
-SEGUE SETTIMANA DI RISENTIMENTO NEI CONFRONTI DI WILLOW-
Torno da Collega, mi pronuncio su Willow dicendo che è solo un’erbaccia demmerda non mi ci ero riconosciuta granchè; Collega sposta la mia attenzione dallo stato negativo (cioè la descrizione del bisogno) sullo stato positivo (cioè sull’effetto benefico). Infine, crollo. Ordino tutti e 3 i fiori. Arrivano domani.
NOTA. Di comune accordo, è stata accantonata l’opzione “3 boccette separate con il nome scritto sopra” prevedendo che quella di Willow sarebbe freudianamente caduta nel cesso nel giro di mezz’ora.
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