
entropia
Entropia è anche il principio che regola la gestione dello spazio nel mio appartamento. Al minimo accenno di disordine, acquisto mal riposto, kg accumulato, non ci si sta più.
Per chi non lo sapesse, per anni ho vissuto con un’altra persona in una casa con molto più spazio di quanto potessimo permetterci e riempire. La lasciai per una serie di motivi (non ultimo, aver perso per strada l’altro occupante: fu la prima volta che morirono le piante) e mi trasferii in una casa tipo questa.
Non sono accumulatrice, semplicemente rispetto e amo gli oggetti al pari delle persone. Ma poiché mia madre mi ha edotto a 4 anni sul fatto che “non ci chiamiamo Onassis”, si tratta di articoli di limitato valore ma dal rapidissimo turnover. Per ospitarli e non finire qui, ho elaborato degli escamotages.
ENTROPIA #1: SCARPE.
Non sono una virtuosa, ma ne ho molte. Ovviamente metto sempre le stesse 4 o 5 paia, specie d’estate che con 30 gradi è subito mal di piedi e di vivere. Mi sono procurata all’Ikea le scatole semitrasparenti. Ho anche una scarpiera sul balcone, ma siccome all’idea delle calzature all’addiaccio mi si stringe il cuore, ci ho messo la differenziata.
ENTROPIA #2: CINTURE E COLLANT.
Ho allestito un ospizio verticale per i collant, il cui ingombro è ridotto ad un involtino primavera sufficiente a vederne il colore. Idem per le cinture, di cui ero fan ma che, con il progressivo allargarsi del mio punto vita, sono state declassate a mero strumento di piacere. Un’amica mi ha chiesto come sono questi contenitori ed io dico: sì, promuoviamoli e soprattutto sdoganiamoli dal triste reparto “arredo bagno” in cui i merchandisers Ikea sono soliti relegarli.
ENTROPIA # 3: LIBRI.
Se non volete riempirvi di mensole né potete permettervi questa, trovate su Ebay una soluzione cheap che si allestisce a mani nude. Un quesito ricorrente di chi la vede è “Ma scusa, estraendo un libro alla base, non crolla tutta la pila?”. Ed io a rassicurarli, i team di designer ha previsto delle sottilissime mensole automontanti. Poiché questa domanda mi è stata posta, a distanza di 3 giorni, da un laureato in astrofisica e dalla portinaia, deduco che le parodie di Crozza hanno ormai compromesso la reputazione di designer e architetti presso tutti gli strati della società.
ENTROPIA #4: BIJOUX.
Andate dalla vostra prozia con i baffi e chiedetele dove tiene il set da cucito: le scatole salteranno fuori come funghi.
Gli orecchini hanno trovato casa qui, grazie allo staff di Bin Fait (dial. piem. = ben fatto). Sono degli artigiani torinesi che trasformano vecchie cornici in porta orecchini, aggiungendo una retina ed elementi decorativi on demand. Li trovate nei mercati dell’artigianato. Ovviamente ne volevo uno con gli uccelli ma poi era davvero troppo ho comprato questo. Chiedete e faranno ciò che volete
ENTROPIA #5: VIVERI.
Poiché la stragrande maggioranza dei pack mi fa schifo, mi sono convertita ai barattoli, che per carenza di spazio stanno sopra la cappa. Ogni volta che mi serve qualcosa nelle retrovie, salgo su una sedia in bilico sui fornelli accesi rischiando che la tuta in triacetato prenda fuoco, ma che volete, amo vivere pericolosamente.
PS. Al censimento mancano le borse, che tengo in orribili contenitori a rotelle sotto il letto. Siccome mi vergogno, e ne soffro, non ne voglio parlare e vi prego di non fare domande
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