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By gynepraio18 Settembre 2013In Personale

veni, invidi, vici

Domenica pomeriggio, mentre in buona compagna ingollavo un litro di tè nero al limone (che mi ha provocato nell’ordine poliuria, reiterati tremori notturni e un blocco intestinale) e mi prosciugavo la lingua a suon di gossip, sono uscite alcune riflessioni su questo sentimento stranissimo.

L’invidia è desiderare tantissimo una cosa che per qualche motivo non ti appartiene. (Quale migliore occasione per preparare una top-ten delle cose che mi suscitano invidia? La trovate sotto). In un certo senso l’invidia è bella, perché t’ispira a somigliare di più all’idea che hai di se stessa. Lo diceva la sessualmente confusa Agrado: pare un motto da comunità LGBT ma è un consiglio pigliatutto da segnarsi e rileggere nei momenti di confusione (non necessariamente sessuale).

Ma io non volevo parlare degli invidiosi, che, se imparano a stare nel loro cantuccio a rosicare non fanno male a nessuno. Prendete me: da sempre nutro piccole e sanissime invidie eppure sono arrivata ai 31 anni felice e serena. Chiedete a chi mi conosce, se non sono un’anima lieta, una ragazza tranquilla e pacificata, pronta a gioire di quanto la vita le dona e SOPRATTUTTO per niente frignona.

Io volevo parlare degli invidiati cronici, quelli convinti che tutti passino il tempo ad angustiarsi perché Dio, semplicemente, si è dimenticato di crearci uguali. Quelli certi che alle loro spalle si consumino kg su kg di parole, proiezioni fotografiche, riti voodoo, ricostruzioni dei fatti, piani omicidi, seghe -mentali e non- finalizzate a carpire il segreto della loro superiorità fisicointellettuale. Nel Gynepraio ci si chiede: ma le persone che le circondano, hanno un lavoro, si lavano i denti, leggono l’oroscopo? Insomma, ce l’hanno una vita oppure si dedicano solo a ossessionarsi su di loro?

Dalla regia, mi suggeriscono il secondo quesito: sarà mai che le aperte manifestazioni di astio che queste persone sono solite liquidare con “Cosa vuoi, è tutta invidia” siano da interpretare come sanissimi segnali di insofferenza del pubblico? Tipo che forse siete persone (bellissime, brillantissime per carità) piacevoli come la sabbia nel costume? Divertenti come succhiare un chiodo? Buone come il pane intinto nell’olio di ricino?

Poi, una domanda squisitamente autoriferita (chi, io?): ma com’è che c’avete tutti ‘sto problema di chi si ossessiona con voi? Ed io invece mi imbatto in gente che non si accorge se, tipo, smetto di esistere e si lava le mani di come sto? Che, in sostanza, non mi caga manco di pezza? Datemi consigli, siate magnanimi, voi che state sul cuore e sul culo a tutti.

LA MIA CLASSIFICA IN ORDINE ASSOLUTAMENTE CASUALE DELLE INVIDIE DEL GYNEPRAIO

  1. Le persone molto ricche che non devono lavorare per vivere, ma che lavorano lo stesso e anche con buoni risultati. Sebbene in questo caso mi ritrovi a rispettarli e financo ad affezionarmi, il loro potersi permettere innumerevoli weekend al mare o in montagna, mi dà sempre piuttosto ai nervi
  2. Le persone che si ricordano le cose prosaiche e tecniche senza doversele segnare, tipo le spese, gli indirizzi, gli appuntamenti dal dentista
  3. Le persone che, pur lavorando poco, riescono ad avere la fama di grandi professionisti grazie a dei piccoli colpi di genio+tempismo. Io ho avuto un capo così e mi sono augurata di diventare esattamente come lei, ma alla fine sono rimasta la solita affannata con la sindrome della prima della classe e lo stipendio meeeeeh
  4. Le ragazze over 1,70 che non devono salire sul marciapiede per limonare con quelli alti né indossare scarpe estremamente scomode per essere anche solo normodotate. Basterebbe uscire con quelli bassi, ma ehi, a me piacciono le sfide
  5. Le persone che parlano perfettamente francese. Il francese è quella cosa che voglio tantissimo, in cui avrei buone probabilità di successo, ma poi succede sempre un imprevisto per cui mi iscrivo ai corsi di campana tibetana.
  6. Le coppie felici
  7. Le persone con grande cultura musicale e che su Spotify condividono playlist di cantanti indie scandinavi
  8. Le persone con capelli naturalmente belli, lisci o ricci. In alternativa, le persone con capelli normali ma in grado di usare phon e spazzola contemporaneamente. In alternativa, le persone che sanno capire i tutorial. Infine, le persone che stanno bene rasate, non si devono pettinare e di mattina dormono
  9. Le persone che mangiano timballo di cinghiale lardellato 3 volte al giorno e rimangono magre.
  10. Le persone che possono sbattersi addosso qualsiasi cosa e stanno sempre bene; restringo il campo a quelle che possono permettersi un look shabby chic senza sembrare la piccola fiammiferaia in ipotermia/Christiane F in astinenza/Helena Bonham Carter in qualsiasi giorno dell’anno

PS L’invidiato lo riconosci in un modo preciso: non ci crede. È una tweet di Ester Viola.

svgA COME AVVENTURA, B COME BRAVURA
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svgGYNEPRAIO UNISCE I PUNTINI

4 Comments

  • lareginanera

    Settembre 19, 2013 at 11:47 am

    Oh che meraviglia! Mi sono sempre sentita un po’ musa ispiratrice!
    E adesso che so che mi invidi per un solo motivo… Ti voglio bene comunque.
    Agrado si che è una musa ispiratrice non da poco!
    L’invidia, in ogni caso, dovrebbe essere trascurata, che tu invidi o sia invidiato!
    Baci
    L.
    Ps: il the nero era ottimo, ma io non sono riuscita a dormire un cazzo!
    (Si può dire cazzo, sul tuo blog?!)

    svgRispondi
  • gynepraio

    Settembre 19, 2013 at 12:03 pm

    il turpiloquio è incoraggiato

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    • Anonimo

      Settembre 19, 2013 at 3:41 pm

      Mi piace, questo blog!

      svgRispondi

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