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By gynepraio7 Ottobre 2013In Personale

la volpe e l’uva

Quando ho detto a mia madre che sabato avrei fatto la marmellata di uva fragola insieme al non-più-innamorato, mi ha detto “Brava, già che c’eri perché non hai fatto la salsa con Satana? O il limoncello con Priebke?” Non intendo sfruttare la mia medaglia d’argento ai campionati regionali di arrampicata sui vetri e tirare fuori una storiella sul fatto che siamo in buoni rapporti, che me l’ha chiesto a titolo di favore e siccome io sono gentile ho accettato di investire l’unico giorno libero della settimana -dedicabile al mare magnum di incombenze altrimenti noto come cazzi miei- alla preparazione di una calorica marmellata che mi farà ingrassare e resterà nella dispensa a ricordarmi un amore che non c’è più.

Preferisco la verità, cioè che avevo voglia di fare qualche cosa con lui. Lo so che sarebbe stato meglio fare dei progetti, fare una famiglia, o quanto meno fare un viaggio, ma come sapete io ci ho provato e non è andata a buon fine. In mancanza di cavalli, trottano anche gli asini e mi sono piegata all’opzione marmellata visto che ci si trovava fortuitamente in possesso di 10 kg di uva fragola, spontaneamente ed inspiegabilmente cresciuta in un interno cortile di Torino centro. Trovate qui la ricetta che è stata seguita, già collaudata ed estremamente facile.

Ho sempre guardato con grande ammirazione quelle coppie che fanno, misurandosi in operazioni che richiedono pazienza, cooperazione, tolleranza. Noi ci si vedeva, si parlava, si “stava” ma spesso non si faceva. Ho pensato fosse una bella occasione per verificare se eravamo incompatibili; mi sono detta “Dai, che se ti va bene a fine giornata avrai aggiunto alla già nutrita lista di difetti conclamati qualche nuova riga, e ti disinnamori definitivamente.” E invece.

Tutto assolutamente benissimo. Ritmi e umori identici, tranquillità, compensazione. Mentre facevo lavori ripetitivi e manuali, la nostra vita si è materializzata, anzi marmellatizzata. In quella casseruola, a bollire, c’erano i silenzi, i film, le parole, gli amici, i libri, i baci, i sorrisi, i rifiuti, le piadine, i complimenti, i grazie, le passeggiate, le lettere, i regali, gli schiaffi, i ciao, i viaggi, gli addio, i baci, i no, i perché, il pianto, il muro, le partite, le notti, i risvegli, i chewing-gum, le lacrime, le foto, i viaggi. Un calderone di accaduti, accadituri e accadendi, passato al setaccio, ricompattato e travasato in vasi di vetro. Poi regalato ad amici e sconosciuti, i quali diranno che “è un po’ liquida ma per fare la crostata va bene”.

Sarebbe bello dire che non me ne importa niente, che è solo una stupida marmellata. Ma sarebbe una boutade esopica, visto che l’uva non era affatto acerba né io mi sono dimostrata una volpe.

PS Ci sono 2 motivi per cui vi sconsiglio di fare questa marmellata il giorno prima di un matrimonio. In primis perché, nonostante tutti gli sforzi di essere chic, avrete delle unghie nere da operaio metalmeccanico addetto al tornio.Inoltre, se come me finite in un castello magico, tra amici affettuosi e due sposi innamorati, esiste il rischio che vi venga una insana voglia di maritarvi.

svgCose piccole che fan godere forte e duro
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svgCronache da un matrimonio: gareggiate nello stimarvi a vicenda

9 Comments

  • lareginanera

    Ottobre 7, 2013 at 4:59 pm

    Che bello il tuo vestito!
    Che brutto che tu ti sia innamorata di uno zuccone e del suo andirivieni invece di uno che resta. :*

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  • Laura

    Ottobre 8, 2013 at 10:23 am

    Non ti conosco ma sei fantastica. Se vuoi diventiamo amiche per la vita. Grazie intanto dei tuoi post. 🙂

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    • gynepraio

      Ottobre 8, 2013 at 10:37 am

      So che è un surrogato, ma se ti va puoi seguire gli account FB e TW di Gynepraio…

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  • Laura

    Ottobre 8, 2013 at 10:29 am

    Intanto ci tengo a dire che mia madre è uguale uguale alla tua e che la metafora marmellata-amore è una delle cose più vere che io abbia mai letto sull’amore. E ok che io non leggo tante cose sull’amore (però leggo tante cose in generale) ma questo è quanto.

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    • gynepraio

      Ottobre 8, 2013 at 10:32 am

      Sono contenta di sapere che non sono sola, e che neppure mia madre lo è!

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