non amarmi perché vivo a Londra
Nel 1992 facevo la quarta elementare e avevo delle orecchie enormi: non a sventola, badate bene, ma solo molto grosse. Le stesse che ho adesso, ma montate su un cranio da bambina. Quella primavera la parrucchiera di mia madre prese male le misure e mi fece un taglio a scodella che espose i miei padiglioni giganti a 6 mesi di pubblico ludibrio. Se solo la parrucchiera avesse saputo che nel 1998 Milla Jovovich avrebbe sfoggiato uno styling identico in Giovanna d’Arco, avrebbe lanciato il trend e sarebbe diventata la nuova Jean Louis David. Io sarei stata una baby fashionista come Suri Cruise, invece di sentirmi la sorella bionda di Marcellino Pane&Vino e vergognarmi come un cane.
Tutte quelle orecchie in bella vista non servirono a molto: quando uscì “Non Amarmi” la imparai a memoria, travisai e andai avanti 10 anni cantando Non amarmi perché vivo a Londra. Io a Londra c’ero già stata con i miei, mi era piaciuta molto e sinceramente non trovavo che risiedervi fosse una ragione valida per non essere amato. Insomma, poteva andare anche lei a stare Londra, no? Dovevano trovare un compromesso, che so, sei mesi a Londra e sei mesi in Italia, oppure stabilirsi in un terzo Paese per non litigare e non morire in una guerra di rimpianti e ripensamenti.
A parte la querelle su Londra, io non capivo tutta questa insistenza. Uno di solito spera di essere benvoluto, e se una ti ama, allora ringrazia, prendi e porta a casa, non attaccare con la lista dei motivi per cui non desideri essere amato! Altrimenti l’altra si spazientisce e giustamente non t’ama più, se non può neanche farlo a modo suo. Ma quello era il 1992, ed io ero una bambina con le orecchie al vento. Non sapevo che, se sei così cogliona coraggiosa da sceglierti un uomo complessato complicato, devi fargli credere che lo ami per i motivi che vuole lui.
LUI. (guarda a terra) Senti, sono un uomo tormentato e irrisolto, ho un grave stigma fisico e l’autostima sotto le scarpe. Tu sei una bella persona ma io susciterò in te solo un mix di tenerezza, pietà, senso di accudimento, quindi per favore lasciamo perdere.
LEI. (tono spavaldo) Ma piantala, non ho dubbi, me ne fotto che il futuro ha dei muri enormi, io non ho paura e voglio innamorarmi.
LUI. (spocchioso) Dici così adesso, ma starai male e ti verranno dei disturbi alimentari, visto che non mangi e piangi sempre. Io capisco che t’intriga, questo fatto che sono un tipo speciale, qualcosa di diverso da ciò che hai avuto finora, ma non basta.
LEI. (inizia ad alterarsi) Scusa, ma secondo te son cogliona che sto con te a tempo perso?
LUI. (aria leziosa) Ci hai pensato che diventeremo soli e vecchi? Che con me sarà dura, visti i miei problemi fisico-psicologici? Che la gente dirà che ti sei presa una bella gatta da pelare e che io ti faccio fare una vita demmerda?
LEI. (sorridendo) Ma parlino pure, tanto noi siamo felici e ci alziamo in volo, mentre loro sono fermi. Per favore, non lasciarmi per ‘sti motivi del cazzo.
LUI. (balbettando) No, non lasciarmi tu. Voglio dire “non amarmi”, ma mi fai confondere. Anzi, guarda, ho cambiato idea, amami e voliamoci incontro tenendoci stretti per la mano. E comunque, ti trasferisci a casa mia a Londra.
PS. è con grande sollievo che ho scoperto che molti altri miei coetanei sono caduti vittime dello stesso tunnel cognitivo
rise of the sourdough preacher
Novembre 4, 2013 at 1:43 pm
Confermo, pure io ero convinta lui vivesse a Londra.
Il taglio di capelli, parliamone…da piccine io e mia sorella abbiamo avuto la fase “siamo fuggite dal set della pubblicità del formaggino mio”
Alla faccia della scodella…
Grazie per avermi fatta ribaltare dalle risate 😉
Lou
gynepraio
Novembre 4, 2013 at 1:51 pm
Non infliggiamo ai nostri figli gli styling subiti da noi, non facciamolo.
rise of the sourdough preacher
Novembre 4, 2013 at 2:03 pm
io sono passata direttamente alla soluzione ottimale: non fare figli 😀
gynepraio
Novembre 4, 2013 at 2:05 pm
I problemi si tagliano alla radice, al contrario dei capelli
rise of the sourdough preacher
Novembre 4, 2013 at 2:27 pm
😀 beh diciamo a tagliare le tube non ci sono ancora arrivata 😀
lareginanera
Novembre 5, 2013 at 6:59 pm
Vorrei rendere un servizio di pubblica utilità comunicando a tutti che talvolta la tenutaria del presente blog è una brutta persona.
Purtroppo per me, la stimo lo stesso e mi piacciono le idee da cui prende spunto per dare il la ai suoi folli post.
In sostanza, finalmente un uomo che mostra (non senza palesi difficoltà) di avere un minimo di cognizione.
Un barlume di speranza per me che ormai li considero tutti alla stregua dei Nazgul.
gynepraio
Novembre 6, 2013 at 9:37 am
L’uomo non sta dichiarando le sue difficoltà, ma sta solo facendo una lista di deterrenti che servono a lui per giustificarsi (problemi di vista, portatore sano di depressione, la gente parla). La tecnica delle mani avanti a me ha profondamente stancato e la considero solo una delle mille facce di quel crogiolo di vogliomanontroppo e forsevediamocomeva chiamato genere maschile.
L’uso di questa tecnica si fa più spudorato in soggetti di buona intelligenza, cultura, sensibilità: sembra quindi che il prezzo da pagare per accompagnarsi ad un partner appunto intelligente, colto e sensibile sia quello di fare una vita demmerda in balia delle loro paure, reticenze e diciamolo, SEGHE. Adesso che ho fatto il mio piccolo comizio qualunquista mattutino mi sento molto meglio, grazie, provocami sempre. Baci
lareginanera
Novembre 6, 2013 at 10:03 am
Pagare il prezzo o accompagnarsi al più classico dei maschi base?
Ardua scelta, tanto più che pure loro, ultimamente, sono colpiti dal ti voglio vicino ma non troppo…
Evitarli, come si farebbe con i Nazgul?
Però è limitante.
La soluZione la fornisce Sauron: “un anello per ghermirli e nel buio incatenarli”.
Ergo: fatti sposare, così poi non ci pensi più! 😉
lareginanera
Novembre 6, 2013 at 10:04 am
(Eh comunque la mia risposta al post dimostra che alla mia veneranda età, ancora non ho capito un cazzo, di quelli là!)
annagiulia28
Novembre 6, 2013 at 11:32 am
La mia sorella maggiore sosteneva che dicesse sia “all’ombra” che “a Londra”, a dimostrazione che non bisogna mai fidarsi di quello che dicono le persone più grandi. Comunque, nella mia immaginazione Londra era un luogo orribile che distruggeva le storie d’amore. Le decine di relazioni distrutte dal programma Erasmus mi han forse dato ragione.
gynepraio
Novembre 6, 2013 at 11:39 am
La mia Londra si chiama Spagna (http://gynepraio.com/2013/09/20/gynepraio-unisce-i-puntini/)
Pinocchio non c'è più
Aprile 13, 2014 at 6:28 pm
Ok…post arguto, stimolante, estremamente intelligente, ma la domanda che mi rimbalza in testa è: “Che fine ha fatto Aleandro Baldi?”
Comunque ho sfruttato il testo di quella canzone per far colpo sulle ragazze…oh, ha funzionato….sono rimasto single fino a trent’anni. Poi per fortuna Marco Masini incise “vaffanculo” e lì…la musica cambiò.
gynepraio
Aprile 14, 2014 at 11:03 am
Scrive libri in Braille?
Pingback: Sanremo 2015, autori dove eravate - Gynepraio
Luca Robutti
Ottobre 13, 2016 at 4:35 pm
Vorrei conoscerti perchè ho appena raccontato ai colleghi che sono andato avanti 10 anni convinto che il testo dicesse “Non amarmi perchè vivo a Londra” la cosa grave è che non mi sono mai chiesto perchè non si volesse far amre dal momento che stava a Londra..
gynepraio
Ottobre 13, 2016 at 9:51 pm
Travisare le canzoni è segnale di intelligenza e fantasia, bravo.