
velocità di crociera #2
Per chi si fosse perso questo post, i miei genitori sono tornati dalla crociera che ha segnato il loro definitivo ingresso nel mondo della terza età. Pensavo non avrebbero avuto nulla da lodare o da infamare, ed invece sono venuti fuori interessanti risvolti della loro vacanza.
Ad ogni pasto-buffet o servito, non conta- sono disponibili montagne di prugne cotte. Ma badate bene, non secche come le Sunsweet, ma sciroppate e immerse in una broda violacea che mio padre sorbiva a cucchiaiate sotto gli occhi schifati degli altri commensali. Questo vi induce scontate riflessioni sull’attività peristaltico-intestinale degli ospiti della Carnival Freedom? Vi chiedete se gli angusti bagni di una nave da crociera siano idonei a supportare e accogliere tutta questa produzione? La risposta di mio padre è SI’ e ce lo dimostra con una fototestimonianza dei suddetti gabinetti.
Le cameriere fanno sculture zoomorfe con gli asciugamani. Ma mica i classici cigni che limonano, facilmente reperibili nei resort laqualunque di Marsa Alam. Qui entriamo nel mondo di pitecantropi e cercopitechi, appesi attraverso misteriosi argani e carrucole al baldacchino del letto.
C’è sempre qualcosa da fare. A bordo viene quotidianamente stampato un giornaletto dal minaccioso evocativo titolo “Funtimes” di cui i miei genitori hanno conservato alcune copie. E’ evidente che l’obiettivo della Carnival è il benessere degli ospiti: nel filone si inseriscono infatti i seminari “Puffy Eyes” (automassaggio oculare?), ma soprattutto “Have pain? Go herbal” (fondamentali della fitoterapia?). Ma si sa, il benessere passa anche dalla cultura: la crew propone svariati quiz sul modello “Guess that cartoon soundtrack” e “Sports trivia”. Infine, come dimenticare le pazze pazze risate: disponiamo infatti di svariati esponenti di stand-up comedy, con target “tutti” oppure “soli adulti”.
Purtuttavia, il rischio noia è sempre dietro l’angolo. Infatti, se non sei un miliardario texano analfabeta o una tenera coppia in viaggio di nozze devi ricorrere a tutta la tua inventiva per ammazzare il tempo. I miei genitori sono stati originali, intraprendendo strade autonome ma egualmente valide. Mio padre ha messo a frutto l’ora del pisolino per imparare a memoria tutto “Lo Hobbit”, trasmesso in loop dal servizio televisivo della nave. Ieri sera me l’ha dimostrato, trattenendomi 45 minuti sull’ingresso di casa (io ovviamente fremente e in ritardo col cappotto addosso) per offrirmi una colorata imitazione di Smaug, dei tre troll Bert+Tom+William ma soprattutto del suo favorito: il Grande Goblin. Mia madre, invece, ha pensato di darsi alla fotografia e, armata della sua Nikon Coolpix da 69,99€, si è avventurata nella social room alla ricerca di soggetti da immortalare.
Navigare vuol dire soffrire. Andare in crociera frustra e la nave non è cosa per gente impaziente: piccoli exploit di rabbia sono del tutto normali. Mia madre, ad esempio, si è profondamente adontata quando ha scoperto che il Mojito da lei ordinato al bancone dell’Habana Bar a ben 8$ (8$, figlia mia, hai capito? 8 gocce del mio sangue) conteneva solo un miserrimo misurino di rum. Ha reagito guardando dritto negli occhi il barman e dicendogli qualcosa che suonava come “Tesoro, quello che me lo chiami un mojito?” il tutto accompagnato da un inequivocabile gesto della mano “Metti, metti”. A mio padre è andata molto peggio, poverino. Ogni sera, i camerieri, al segnale del Maître, interrompevano il servizio per esibirsi nel “Fun moment”: mollano piatti, bicchieri, mestoli, e si dispongono a schiera per eseguire una canzone con tanto di coreografia (annoveriamo “Cielito Lindo”, “Santa Lucia” e “Leaving on a jet plane”, grande classico dell’ultima sera). Pare che questo momento coincidesse sempre con l’arrivo del caffè di mio padre: quando, alla 4 sera consecutiva, era ormai chiaro che lui il caffè l’avrebbe bevuto gelido, si è alzato stizzito ed è andato a prenderselo al bar, pagandolo extra (4$, figlia mia, hai capito? 4 gocce del mio sangue). E tua madre, vi chiederete, l’ha seguito? Ma va’, lei cantava con i camerieri.
antipastomisto
Febbraio 5, 2014 at 7:07 pm
Senti, troviamo una soluzione. Perchè o io quando leggo un tuo post trasferisco la postazione computer nel cesso, oppure procuratemi un pannolone.
😉
gynepraio
Febbraio 5, 2014 at 7:09 pm
sono una ragazza lassativa
siboney2046
Febbraio 7, 2014 at 11:58 am
Più che una crociera sembra una tortura, ah ah!
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 10:12 am
Era un format perfetto per un reality, secondo me.
Marcie
Giugno 25, 2014 at 1:25 pm
A proposito di crociere, hai mai letto “Una cosa divertente che non farò mai più” di David Foster Wallace?
Marcie
gynepraio
Giugno 25, 2014 at 2:06 pm
Certo Marcie! Infatti ne parlo proprio qui http://gynepraio.it/2014/01/10/velocita-di-crociera/
Spero che ti abbia fatto ridere quanto ha fatto spaccare me!
Marcie
Giugno 25, 2014 at 5:40 pm
ops, non avevo il #1, scusa!
Sono una nuova lettrice, sono arrivata direttamente da Abbiamoleprove, ma prima di commentare ulteriormente è meglio che io legga e taccia!
gynepraio
Giugno 25, 2014 at 5:42 pm
Ma figurati, commenta come se non ci fosse un domani