
Mal di testa? è affascino
Io sono stata fidanzata per molti anni con un ragazzo la cui -fantastica- famiglia era originaria del Crotonese. Sono stata accolta, amata e viziata come e più di una figlia. Sospetto che molto del mio successo dipendesse dal mio coniugare tratti somatici esotici con caratteristiche tipicamente calabresi. Infatti ho i capelli biondi e la pelle bianchissima, come tutte le nordiche che si rispettino. Ma in compenso ho una fame perenne e insaziabile, che mi rendeva la nuora ideale da sovranutrire a colpi di soppressata (arrivata ora ora col corriere, l’ha fatta zia Rosetta), polpette e cavatelli con la salsiccia. Mangiavo sempre, tanto e voracemente: era tutto un “tu sì che ci dai grandi soddisfazioni”, “è un piacere averti a tavola” intercalate dall’evergreen “mangia che sei magra”. Quando davo vaghi segnali di inappetenza, lo sconcerto e la preoccupazione esplodevano: “pari sucata da ‘nu lampu”, che tradurrei come “sei talmente secca che sembra t’abbia colpito e prosciugato un fulmine”.
Le attenzioni nei miei confronti non erano solo di tipo alimentare: in generale, la mia incolumità fisica era oggetto di grande importanza. Tutte cose nuove per me: sono stata cresciuta nella convinzione che mio padre sapesse aggiustare le ossa e che i medici vanno interpellati solo in caso di morte. Invece, mia suocera stava molto attenta alla salute, in particolare ai miei mal di testa ricorrenti.
S. Gioia, che hai? Non hai mangiato niente, sei pallida, pari sucata da ‘nu lampu
G. Nulla, solo un po’ di mal di testa. Lo schermo del pc, me lo devono cambiare.
S. (sussurrando) Maledetti bastardi.
G. Ho dimenticato gli occhiali a casa, poi a yoga e sono stata mezz’ora a testa in giù
S. (mormorando) Invidiosi schifosi.
G. Oltretutto, ieri sera siamo usciti a cena con suo figlio e ci siamo scolati un litro di Dolcetto.
S. (sibilando) Devono morire.
G. Scusi, come ha detto? Qualcosa che non va? Ho fatto qualcosa di male?
S. No gioia, tu non c’entri niente. E’ evidente, ti hanno fatto l’affascino. Ultimamente hai ricevuto dei complimenti smodati?
G. Veramente no, anzi il mio capo m’ha fatto un culo così in riunione davanti a tutti, dicendo detto che non diventerò mai un bravo manager perché ignoro il concetto di budget. Ah, no, la collega della reception mi ha detto che ho dei bei capelli.
S. Ecco! Te li ha pure toccati, magari? (sguardo minaccioso)
G. Sì, ma poco, lo giuro. Non doveva?
S. No, gioia: altrimenti non avresti mal di testa. Devi guardarti dai complimenti degli invidiosi. Io lo che tu sei ingenua (leggasi “addormentata”) e dai confidenza a tutti, non ti rendi conto che attraverso le belle parole ti lanciano l’affascino.
G. (mi fa piccole croci sulla fronte e mormorare litanie in latino e calabrese) Ma cosa fa?
S. Ti sfascino (sbadiglia ripetutamente). Vedi come sbadiglio? Indubbiamente è stata una donna, si vede. Boh, ho finito. Eri piena, comunque.
G. No guardi, io invece credo proprio sia quel litro di vino che mi sono scolata ieri sera con suo figlio. In ogni caso, starò in guardia. Cosa devo fare la prossima volta?
S. Scappa, non ti far mettere quelle manacce addosso (alza l’indice e spalanca gli occhi). Ti devi girare dall’altra parte come se non avesse detto niente. La devi ignorare, capito? Lei non esiste, non c’è, scordati il suo nome. Poi ogni tanto, vieni qui, controlliamo come sei messa e al massimo ti sfascino io.
Insomma, la centralinista mi ha detto che avevo dei bei capelli, me li aveva toccati ed ecco il mal di testa.
Ieri sera voi-sapete-chi mi ha detto che ho delle belle tette. Meno male che non me le son fatte toccare, se no oggi chissà che male allo sterno.
diamanta
Febbraio 10, 2014 at 10:10 am
:))) se trovo chi mi ha toccato la giandola che fa ingrassare lo sommergo col grasso 😛
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 10:29 am
Magari era uno di quei vecchi maniaci che toccano il culo sugli autobus!
Vale
Febbraio 10, 2014 at 10:21 am
New Orleans Voodoo made in (South) Italy 🙂
Ma almeno il mal di testa è passato?
Questo anche perché potrei valutare di procurarmi non dico una suocera, ma almeno una parrucchiera calabrese 🙂
A onor del vero, devo ammettere di aver avuto già dei (semi) suoceri di quelle parti, ma scene del genere non le ho mai viste…. forse mi sono perso il meglio 😛
Beata te figliola… beata te (e un po’ meno il malcapitato che non ha potuto importi l’affascino 🙂 )
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 10:28 am
Il mal di testa è passato, il metodo è assolutamente brevettato!
Vale
Febbraio 10, 2014 at 10:32 am
Bene bene… al che ne deduco:
Sacchetto in carta sta a volo in aereo, come Suocera Calabrese sta a Hangover!
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 11:40 am
Ma ti hanno insegnato a sfascinare? Perchè a me doveva insegnarlo la notte di Natale ma poi a novembre suo figlio mi ha lasciata…
Carrie
Febbraio 10, 2014 at 5:04 pm
No, però se vuoi organizzo un corso da mia zia, tanto sta a Carmagnola, è fattibile!!!
21
Febbraio 10, 2014 at 11:07 am
Quindi, le amichevoli pacche sulle spalle sono la causa primaria di artrosi cervicali ed ernie al disco? :O
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 11:12 am
Se amichevoli, direi proprio di no. Se accompagnate da irragionevoli e sperticate lodi sulla bellezza delle tue scapole, allora qualche rischio esiste.
21
Febbraio 10, 2014 at 11:14 am
Che affanno, l’affascino.
Carrie
Febbraio 10, 2014 at 11:36 am
La tradizione è diffusa in tutto il sud Italia, e mia nonna (quella avellinese) me lo toglieva anche a distanza, attraverso una qualche maglietta o altro capo estivo che lasciavo da lei.
Non potevi lamentarti di un mal di testa o di un vago senso di stanchezza che scattava la procedura.
Idem una mia zia salernitana: “t’hann pigliat d’uocchio!” (Traduzione letterale; ti hanno preso d’occhio, ovvero ti hanno puntato) e via andare con la procedura d’urgenza: croci e un misto di latino e campano, ovviamente.
Io comunque, sono fermamente convinta che l’invidia, quella vera che da rodere, porti malissimo a chi la prova!
rideafa.
Febbraio 10, 2014 at 11:43 am
gyne, sono stata a un convegno giù in calabria ed è successa questa cosa per cui a un certo punto il convegno é diventato una ròba terziaria, tipo come se fossi andata per altro e così a caso giacché stavo lì ho seguito pure un convegno. praticamente tre giorni ho solo mangiato.
ho mangiato che non riuscivo più a tenere un sacrosanto baricentro.
mi ci veniva da piangere quasi.
poi io, gyne, sono astemia e quindi manco gli ammazzaròbe mi ci potevo prendere.
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 11:45 am
Era un convegno gastronomico!
rideafa.
Febbraio 10, 2014 at 11:48 am
mh, ma secondo me, nemmeno.
chè il punto è nelle quantità.
cioè hanno delle porzioni che lèvate, non si affrontano.
io poi sono nella media ‘bruzzese e quindi sono piccina e dove me le metto tutte quelle còse.
gyne, volevo dirti che ti ho letto pure dalle piste da sci.
gynepraio
Febbraio 10, 2014 at 11:55 am
Ma che carina! Hai mangiato la polenta con lo spezzatino, vero?
rideafa.
Febbraio 10, 2014 at 12:03 pm
mh, ho fatto più la crucca tipo wurstel e salsiccia.
e tutte cose dell’altoadige.
la polenta concia l’ho mangiata a torino l’ultima volta dopo una ciaspolata.
Patti
Febbraio 10, 2014 at 12:39 pm
AHAHAHA Tutta invidia: D
antipastomisto
Febbraio 10, 2014 at 4:21 pm
Ahahahah oddio come mi ritrovo in te, la famiglia del mio fidanzato è campana e lì si dice che “t’hanno tirato l’uocch'” o roba del genere comunque si dice che hai gli occhi di qualcuno invidioso di qualcosa addosso. E giù di preghierine segrete con piatti e goccioloni d’olio che scoppiano o non scoppiano”. Insomma io non ci capisco niente ma quando ho visto mia “suocera” con un piatto in mano, dell’acqua, dell’olio che parlava piano piano girandomi il piatto sulla testa sono rimasta perplessa anche io. Ma funziona, giuro.
siboney2046
Febbraio 10, 2014 at 8:58 pm
Avrai il mio eterno amore per questo post!
Ecco perché ho sempre mal di testa… sì, certo, #credici!
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