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By gynepraio14 Luglio 2014In Personale

liberate i bambini dal grembiulino

E’ di pochissimi giorni fa la notizia secondo la quale nelle 79 scuole materne comunali di Torino sarà abolito il grembiulino. La decisione ha raccolto numerosi pareri discordanti, tra i quali spicca quello, acuto come un angolo ottuso, del più sopravvalutato tra i giornalisti: ovvero Massimo Gramellini (non ho mai fatto segreto della scarsa stima che costui mi suscita)*. Il mio istinto è stato belare un “meno male”. Non si tratta di istinto materno, ovviamente. Sono persuasa che questa decisione scontenterà soprattutto le mamme, che tendenzialmente considerano il grembiulino come uno strumento di protezione per i vestiti che ci stanno sotto. Pare che i bambini siano soliti rotolarsi nella polvere, pulirsi le mani sporche di tempera sulla maglietta, o come ci insegna questa testimonianza, saltare dentro le pozzanghere.grembiulino peppa pig Lo dico da ex allieva di scuola materna (di un istituto provinciale ma, ora me ne rendo conto, profondamente progressista) che ha avuto la fortuna di non portare mai il grembiulino e che pensa ancora che la scuola pubblica sia il luogo eletto per la socializzazione e il confronto. Solo un illuso può pensare che il grembiulino sia la livella di Totò, in grado di rendere i bambini uguali e di annullare le differenze sociali o etniche, -ammesso che esse siano da annullare-. Diciamo che se un bambino è senegalese, non sarà un camice di cotone a distogliere l’attenzione dei compagni di classe dalla sua diversità o trasformarla in qualcosa di positivo, -ammesso che la diversità possa essere negativa-. Se la famiglia di un bambino è squattrinata e lo manda in giro con i vestiti fatti di tende come i figli del barone Von Trapp, poco potrà fare il grembiulino per nasconderne l’indigenza.

von trapp grembiulino

A cosa serve il grembiulino se la tua governante è Julie Andrews-suor Maria?

I grembiulisti, come li chiama Gramellini, pensano che mettere tutti i bambini sullo stesso piano serva, alla lunga, a favorire l’emancipazione delle loro giovani menti: il grembiulino, quindi, dapprima posticipa la presa di coscienza delle differenze sociali (ah, meno male, che sono come voi) e in un secondo momento la stimola addirittura (toglietemi ‘sto straccio di dosso, io non sono come voi).

grembiulino

A me tra l’altro il grembiulino deprime

Gramellini secondo me si è dimenticato che i bambini, oltre a inzaccherarsi come porcellini e infilarsi oggetti acuminati nel naso, osservano. Ed è solo dall’osservazione che nasce il senso critico. Se i bambini apprendono precocemente a riconoscere le differenze, non c’è proprio nulla di male. Prendendo atto delle diversità, sviluppano il gusto personale, la creatività, l’individualità, l’originalità. Imparano anche a difendersi, a motivare le scelte proprie e della famiglia davanti agli altri. Il punto, purtroppo, è l’incapacità degli adulti di educare i bambini ad essere rispettosi, o quanto meno curiosi nei confronti delle differenze: molti bambini arrivano a scuola già infarciti di pregiudizi e preconcetti, fomentati dai discorsi che sentono in famiglia o in TV. E se le famiglie sono un po’ sgarrupate, ci pensano le maestre a farglielo notare.  C’è una storiella di vita vera, direttamente dagli anni ’80, che dimostra che, con l’aiuto di adulti intelligenti, si può trasformare una fonte di vergogna in un momento di apprendimento. Una mia amica, alla scuola materna, iniziò a portare quei tremendi orribili occhiali di plastica con una lente coperta dal cerotto per correggere un difetto della vista. Allora sua mamma e la maestra fabbricarono delle bende per tutti gli altri bambini, che ci giocarono un paio di giorni, capirono il problema e la questione finì lì. Non vedo come il grembiulino avrebbe potuto fare la differenza. *però Gramellini ha una moglie adorabile, che fa l’osteopata, ha delle mani d’oro e una volta mi ha raddrizzata. Ma prima faceva la doppiatrice: è sua la voce di Maude Lebowski. ** ora la mia amica ha gli occhi dritti, NDR

svggli altri siamo noi, ma a volte purtroppo no
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svgsarà capitato anche a voi

8 Comments

  • Francesca

    Luglio 14, 2014 at 7:48 am

    A parte che non ho capito se Gramellini è a favore o meno di questa decisione di abolire il grembiule. Ad ogni modo, io non lo trovavo proprio così male il grembiule, anzi. Magari non ero d’accordo sul fatto di indossarli tutti dello stesso colore, però – come hai detto anche tu – i bambini si sporcano un sacco a scuola. Avere un grembiule che agisca da protezione sugli abiti non è poi così male come idea!

    http://unblogacasoilmio.blogspot.it

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    • gynepraio

      Luglio 14, 2014 at 8:19 am

      Gramellini è a favore del grembiulino, perchè secondo lui prima fa sentire i bambini tutti uguali e poi dà finalmente loro la forza di ribellarsi all’omologazione. Io lo so che il grembiulino aiuta, ma ne vendono di plastificati per le attività più sporchevoli, da estrarre all’occorrenza.

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  • Camilla

    Luglio 14, 2014 at 1:03 pm

    Ciao,
    Io non credo che la lungimiranza si misuri dal togliere il grembiulino, che non è da considerarsi cosa obsoleta ecc ecc. Io l’ho sempre portato e penso sia utile per, come dici tu stessa, ragioni di praticità, cioè evitare macchie e strappi -faccio per dire- ai vestiti sotto. Tutto qui: non è poi così un simbolo. Penso che la divisa alle superiori rappresenti di più il voler annullare la differenza sociale. Un bambino all’asilo osserva, sì, ma continua a farlo anche con il grembiuli no addosso.
    Ciao e grazie!

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    • gynepraio

      Luglio 14, 2014 at 1:25 pm

      In ogni caso, ci sarebbero bambini col grembiulino di seta e bambini col grembiulino di juta, no?

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      • Camilla

        Luglio 14, 2014 at 1:28 pm

        Non voglio polemizzare giuro! 🙂
        Può essere vero, ma io l’ho sempre considerato come una “regola” dell’asilo in quanto tale – non ci ho mai visto un simbolo sociale. Comunque mi hai fatta riflettere anche su questo aspetto.

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  • Camilla

    Luglio 14, 2014 at 1:30 pm

    Ps- Penso che per quanto riguarda questioni sociali non ci si debba focalizzare in primis su questa cosa del grembiule…
    PPS- perché odi Gramellini? E come te, ho sentito molti altri!

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    • gynepraio

      Luglio 14, 2014 at 1:45 pm

      Non lo odio, pover’uomo. Trovo solo che sia tanto banale, sia nei contenuti sia nei linguaggi. Ho provato anche a leggere un suo libro, “L’ultima riga delle favole” (comprandolo addirittura! C’era buona volontà), per capire se fosse meglio come romanziere che come giornalista e l’ho trovato veramente illeggibile. Immagino piaccia per il suo modo di fare e di esprimersi semplice, ma io purtroppo lo trovo solo semplicistico.

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  • Elisa

    Luglio 15, 2014 at 6:13 am

    Dio solo sa quanto odiavo il grembiulino…aveva troppi bottoni per i miei gusti e quando ti scalmanavi in giardino faceva un caldo bestia. Tutto sommato sono sopravvissuta. E credo che i bambini che frequentano l’asilo siano troppo piccoli e innocenti per fare differenze sociali..i bambini a quell’età pensano solo a giocare..non a guardare com’è vestito un compagno piuttosto che l’altro e sono d’accordo che in ogni caso ci sarebbero bambini con grembiuli nuovi e grembiuli usati quindi saremmo al punto di partenza. Magari penserei a toglierlo ai bambini delle elementari che tanto sono già grandi per fare differenze e già grandi per decidere di ribellarsi e decidere di toglierlo a ricreazione.

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