corsa #1: perché hai iniziato a correre?
Mi rendo conto che sentirmi disquisire di benessere faccia un po’ specie, come quando Luca Giurato si riferiva ai giornalisti chiamandoli colleghi. Ho sempre avuto un atteggiamento superficiale nei confronti del corpo, che non è un tempio di cui io sono il sacerdote. Ma neanche il sagrestano, neanche il chierichetto. Io tratto il corpo come certi padri separati fanno con i loro figlioli. Indubbiamente ne sono orgogliosi e gli vogliono bene, ma se la madre glieli lascia per un weekend non sanno bene quali cibi dargli o quante ore debbano dormire, e allora finisce che ordinano la pizza alle 10 di sera e la mangiano sul divano sbriciolando ovunque, e il bambino va a letto tardissimo e il giorno dopo non si alza nemmeno con le cannonate. Allora il padre pasticcione lo ficca forzatamente nella doccia per togliergli quell’aria stropicciata. Alla seconda ora, il bambino si addormenta sul banco sotto gli occhi costernati della maestra. Non so esattamente quando il mio corpo ha cominciato a non ubbidirmi più.
10 anni fa mangiavo tantissimo, molto più di ora (sì, è possibile!) senza che la digestione ne soffrisse venissero. Quando ero molto stanca, mi coricavo e dormivo come un sasso per 10 ore et voilà mi alzavo fresca come una rosa. I miei -sporadici- mal di testa dopo le -frequenti- serate brave duravano al massimo fino all’ora di pranzo. Si dev’essere rotto qualcosa perché adesso per perdere 1 kg devo fare la fame, e non dormo 8 ore filate nemmeno la domenica, e se bevo troppo sto a gattoni tutto il giorno seguente e mi sento la ritenzione idrica fin nel cervello. Senza menzionare il fatto che ho sempre delle occhiaie color ottanio e mi ustiono se sto al sole più di 10 minuti. Il vero grande trauma, però, l’ho avuto quando è caduto l’ultimo mito sul mio indistruttibile fisico. Altitudine&latitudine, condizioni atmosferiche avverse, fuso orario, terzo mondo, delusioni amorose, Hiroshima&Nagasaki, pasti sregolati, guerra civile: mi han sempre fatto un baffo. Io in bagno ci andavo tutti i giorni. E ora mi capita di saltare l’appuntamento. A me. L’appuntamento. Che ne è stato di quella ragazza? E soprattutto, considerando che buon sangue non mente ed entrambe le mie bisnonne sono morte ultranovantenni, come farò a vivere per i 60 anni che mi attendono? A quali altri crolli dovrò assistere impotente? Smentiamo qualsiasi rumor sulle mie velleità salutistiche: è il terrore di questo decadimento che mi ha fatto riconsiderare l’argomento benessere. E’ la volontà di posticiparlo che mi ha indotto ad incorporare una nuova abitudine al mio deprecabile stile di vita. Insomma, è la paura di morire che mi ha fatto iniziare a correre.
Detto tutto ciò, con la corsa ho scoperto le ipocrite email motivanti di Runtastic, le levatacce, le sudate copiose, la pioggia di endorfine, le playlist di Spotify, il Potassio&Magnesio sciolto nell’acqua gelata, un certo articolo di Runlovers, gli sguardi golosi dei pedoni e i complimenti arrapati dei muratori. Tutte cose di cui parlerò nel prossimo post.
Leggi il seguito!
esse.
Settembre 3, 2014 at 9:29 am
gyne anche io ho cominciato a correre. con morigerata e prudente intenzione, èh. nel senso che essendo io, a parte lo scorso anno con arte circense (addominali e dorsali da paura), una fan del lancio del coriandolo non è che mi posso accostare a tale attività con fomento istantaneo.
mi fa benissimo ai pensieri ellittici e mi piace la sensazione di sudare ed espellere tossine malefiche che secondo mòi sono la causa del mio umore nero.
io il magnesio me lo sparo in polvere nell’acqua anche senza corsa. che tra l’altro, pare, avrebbe proprietà pure sull’umore. ora, non è che sono una ròba inaffrontabile, però bòh, ho vissuto male i trentuno anni, ti dirò.
(rido). anche se la cellulite per ora non mi ha avuta!!
gynepraio
Settembre 3, 2014 at 10:18 am
Magnesio pure io, ma in compresse perchè in acqua sa di morte nera. Negli anni però, (ne ho ben 1 più di te, in fin dei conti) ho imparato a non pronunciare mai la parola cellulite. Essa è infatti una invenzione delle case cosmo-farmaceutiche per vendere. Essa invero NON ESISTE.
rideafa
Settembre 4, 2014 at 7:45 pm
ehi, ma come uno più di mòi, gyne.
io ci faccio trentaedue a dicembre, ottantadue, tu pure no?
cioè, ho scampato l’ottantatrè per due settimane, èh. ne vado fierissima. nulla togliere all’ottantatrè, sia chiaro, ma sono tutta para nei dati anagrafici!
gynepraio
Settembre 4, 2014 at 7:51 pm
Pensavo ne avessi compiuti recentemente 31, ma ho interpretato male. Grande annata la nostra, comunque.
Deb
Settembre 5, 2014 at 10:33 am
Ho una domanda che mi assilla: quando si va a correre dove di tengono le chiavi di casa?
gynepraio
Settembre 5, 2014 at 10:40 am
Tu sollevi i veri interrogativi, Deb. Lo stesso dubbio mi ha attanagliato a lungo. Io normalmente le lascio al barista davanti a casa. Mi fa questa cortesia, ed io una volta alla settimana vado a fare colazione da lui.
Altrimenti, se il bar è chiuso, stacco dal mazzo solo le 2 chiavi che mi occorrono per rientrare e le metto nella fascia da braccio per l’Iphone. Ultima ipotesi, ma solo se corri alle 3 di notte e sei certa che nessuno ti veda, puoi indossare un apposito marsupietto piatto che vendono da Decathlon, dove ci possono stare chiavi e smartphone, e che costa 7,95€. Adesso basta, puoi tornare a dormire.
esse.
Settembre 5, 2014 at 12:23 pm
ecco. io quello ho. madò ho un outfit terrificante, mh?
però lo metto sotto magliette larghe èh, gyne.
mi ci vuoi ancora bene, gyne?
gynepraio
Settembre 7, 2014 at 7:31 pm
come il primo giorno
Patalice
Settembre 7, 2014 at 4:58 pm
mi è piaciuto parecchio questo post…
forse perché parla la mia lingua… fatta di scarsità di sonno e di abbondanza di fatica nel recuperare il pesoforma!
purtroppo però non riesco a correre, io…. cammino veloce!
gynepraio
Settembre 7, 2014 at 7:33 pm
Se non cambio idea, sono abbastanza pronta a scrivere nei prossimi giorni qualche altro post -di taglio più pratico- sull’approccio alla corsa. Chissà che non riesca a farti camminare ancora più veloce! A presto
Carrie
Settembre 8, 2014 at 9:20 pm
Non mi avrai, donna malvagia!
Puoi scrivere pure la Treccani della corsa: non mi avrai!
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AliceOFM
Aprile 26, 2016 at 10:03 am
Vuoi dirmi che riuscirò a fare 5 Km e non solo i metri che separano casa dal reparto patatine del supermercato?
Le motivazioni per cominciare sono le tue, non so più dove sia finita la ragazza che mangiava senza fondo e non accumulava nulla; questo giramento di balle è un buon motivo per essere costanti.