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By gynepraio14 Dicembre 2015In Personale

Perchè fare psicoterapia

Vado controtendenza: in un periodo in cui tutti scrivono consigli per regali di Natale, parlo di investimenti per il 2016. E vi suggerisco di fare psicoterapia. Mi aspetto giustamente un coro di “Ma fallo tu, ossessiva compulsiva narcisista col disturbo d’ansia generalizzato e un complesso edipico grande come lil Machu Picchu”.

fare psicoterapia

Illustrazione by Fabio Magnasciutti

Ma con la calma dei forti io vi risponderò “Già fatto, grazie”. Perchè, incredibile a dirsi, per 2 anni ogni giovedì mattina, prima del lavoro, mi sono recata a raccontare i fatti miei a una sconosciuta prezzolata. E adesso, che è passato un anno, continuo a pensare che sia una delle scelte più acute che abbia fatto.

Spendere per se stessi, per acquistare beni o servizi che ci diano piacere, è sempre una buona idea: i viaggi, i libri, i concerti, i divertimenti in generale. Alcuni generano dei benefici di breve termine (le risate durante uno show a teatro, il relax dopo una giornata alle terme), altri di medio-lungo termine (i ricordi positivi, l’apprendimento). Ma di tutti i piaceri, fare psicoterapia è l’unico che crea strumenti per essere più felici con sè e con gli altri: accettare che alcune persone non cambiano, smettere di pensare ai problemi altrui per dedicarsi ai propri, fidarsi dell’istinto. Queste sono solo alcuni di quelli che ho ricevuto io, ma la lista è potenzialmente infinita.

fare psicoterapia

Illustrazione by Fabio Magnasciutti

Quando suggerisco alle persone di fare psicoterapia e -tendenzialmente invano- cerco di abbattere le loro resistenze, spesso sento ricorrere la parola aiuto. L’aspettativa è quella di una persona che amichevolmente si prende cura di voi, e voi dopo aver parlato con questa persona, per effetto di una specie di misteriosa osmosi emotiva, vi sentirete meglio, leggeri, pronti a ricominciare. Il concetto di aiuto si porta dietro alcune implicazioni: la spontaneità, l’affettività e, non ultima, la gratuità. Una mamma, un’amica, una sorella vi aiutano: dalla loro visuale parziale e inevitabilmente (meravigliosamente?) compromessa dall’affetto, vi risolvono problemi, costruiscono soluzioni, partoriscono giudizi, fabbricano consigli, disegnano scenari. Uno psicoterapeuta si fa -più o meno lautamente- pagare per dare assistenza, e quindi vi insegna ad aiutarvi da soli affinchè un giorno possiate non avere più bisogno di lui. E, se è bravo, lo farà con una elegantissima e stupefacente nonchalance: perchè il tempo in sua compagnia sarà disseminato di minuscole illuminazioni e scoperte che non credevate alla vostra portata, di piccole ammissioni di colpa e prese di responsabilità di cui pochi mesi prima non sareste stati capaci. Queste epifanie, che inizialmente arrivano solo in studio sotto il suo pungolo sapiente, a un certo punto giungeranno a casa, in auto, in coda alla posta. E a quel punto nulla sarà come prima.

fare psicoterapia

Illustrazione by Fabio Magnasciutti

Il fatto che lo psicologo sia un estraneo -per carità, scelto con cura e con tanti diplomi appesi al muro- non è solo garanzia di professionalità, imparzialità, distanza. In realtà l’appuntamento con questo semisconosciuto è un premio: tanto per cominciare, è un’ora solo vostra e in questo si differenzia radicalmente da una passeggiata nel parco con un amico, dove si presume che ci sia uno scambio a doppio senso e dove quindi il tempo non è interamente dedicato a uno dei due attori. Avere una persona che vi caga ininterrottamente con ligia dedizione per 50 minuti è un lusso molto sottovalutato. Oltretutto, non potete certo annoiarvi: si parla di voi, solo di voi, sempre di voi, o a limite di fatti/cose/persone che interessano a voi. E questo, con l’amico al parco, non succede.

fare psicoterapia

Illustrazione by Fabio Magnasciutti

Per molti la questione spesa è scabrosa. Io non giudicherò nessuno su come utilizza il proprio denaro: del resto sono quella che filtra l’acqua perchè la minerale costa troppo ma ieri è andata in centro in macchina (750 m) per prendere i regali di Natale. Penso che non sia impossibile ritagliare quella cifra da uno stipendio medio: limitando altri costi, ricorrendo al SSN e anche, orrore orrore, aprendo un finanziamento o chiedendo un prestito a un famigliare. C’è chi lo fa per iscriversi in palestra, per comprarsi la pedana vibrante (sì, sono seria, conosco veramente una che l’ha fatto) o mettersi l’Invisalign. E’ questione di priorità: i denti dritti sono più urgenti/socialmente utili/materialmente accessibili rispetto, che so, a gestire la propria ansia o imparare a dire di no. Ma soprattutto, staccato l’assegno, il ruolo dell’acquirente è finito: deve solo lavarsi i denti e passare il filo 2 volte al dì. Fare psicoterapia è meno facile e richiede di ragionare come un investitore, come il soggetto attivo e pensante di una joint venture che può determinare il fallimento o il successo dell’impresa.

fare psicoterapia

Illustrazione by Fabio Magnasciutti

Sul tema denaro, anche io spesso pensato di non potermelo permettere. Ma vi giuro che il mio stile di vita, quando affrontavo la spesa della psicoterapia, non è cambiato: sono comunque andata in vacanza, al cinema, dal parrucchiere. Ho continuato a essere indisciplinata, ad autoconfortarmi comprando oggetti, eppure ce l’ho fatta ugualmente: quasi inconsciamente, il mio budget si è auto-assestato. Forse ho mangiato pane e cipolle per due anni, ma ero così assorbita dal mio lavoro di introspezione da non accorgermene? La risposta è no, ma una delle spese che ho tagliato sono state le settimanali cene al ristorante e le 5 consumazioni alcoliche del weekend: vi assicuro che solo con questo accorgimento mezza psicoterapia l’ho pagata.

Amici, che macchina meravigliosa è la mente umana! Che animale evoluto è l’uomo! Che capacità di adeguarci all’ambiente ostile e ridimensionare i bisogni ci hanno lasciato in eredità i nostri progenitori di Neanderthal! Questo stesso meraviglioso spirito di adattamento mi ha indotto, nel giro di pochi giorni dalla fine della terapia, a ricominciare ad andare al ristorante e comprare inutilità a manetta. Alla fine è psicoterapia, mica magia nera.

fare psicoterapia

Illustrazione by Fabio Magnasciutti

 

 

svgla mia (risate in sottofondo) beauty routine
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svgAre you dreaming of a white Christmas? Sicuri sicuri?

32 Comments

  • Kellakiara

    Dicembre 14, 2015 at 10:05 am

    Sarà che si avvicina la fine dell’anno e c’è aria di bilanci, ma mi sono trovata anche io a riflettere e a voler condividere la mia esperienza in fatto di salute mentale. Perché è di questo che si tratta. Certo (per fortuna!) non tutti hanno una “broncopolmonite mentale cronica”, per molti si tratta di un “raffreddore mentale” di stagione, ma la psicoterapia è parte essenziale della cura. Un’arma della quale non dovremmo privarci.
    Ma forse sono di parte: a me ha salvato la vita.

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    • gynepraio

      Dicembre 15, 2015 at 12:50 pm

      Io credo che sarei sopravvissuta. Ma probabilmente avrei vissuto peggio e non sarei stata in grado di prendere alcune decisioni.

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  • polepole

    Dicembre 14, 2015 at 12:20 pm

    E sai che ci sto pensando da un po’?
    Oddio, mica stai lanciando la nuova tendenza del 2016? 🙂

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  • AliceOFM

    Dicembre 15, 2015 at 1:09 am

    Io sono una fiera psicoterapizzata!
    Anch’io da due anni a questa parte sono seguita da una psicologa, ma tempo fa la vedevo come una roba da pazzi. Veri e propri.
    E so che per molti è così, perchè fin quando non provi è difficile capire quanto anche solo un altro banalissimo punto di vista rivoluzioni un lato della tua esistenza.
    Condivido la riflessione sul denaro, e comunque tramite la ASL si trovano molte soluzioni; io ho la fortuna/sfortuna di avere l’Asperger e poter quindi essere seguita nell’unico ambulatorio per l’autismo nell’adulto in Italia, ma avendo un alto funzionamento la psicoterapia è molto improntata sul “formato classico”; contando che ho una psicologa eccezionale che mi ha aiutata a rivoluzionare parte della mia vita (spendendo davvero poco) non posso non esserne soddisfatta. E so che tramite SSN la storia non cambierebbe troppo.

    Alice

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    • gynepraio

      Dicembre 15, 2015 at 12:59 pm

      Io alla mia farò un statua, anche perchè durante la terapia mi sono fatta delle belle risate! Aveva uno humour molto rilassante.

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  • Barbs LeCupcake

    Dicembre 15, 2015 at 5:14 am

    e delle sessioni di coaching cosa ne pensi?

    Barbs

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    • gynepraio

      Dicembre 15, 2015 at 1:25 pm

      In verità non mi ci sono mai sottoposta! Anche se una delle blogger de mi corazon, che si chiama Beatrice e scrive su http://www.incorporella.com è appunto una coach.
      Potrebbe essere una delle cose da approfondire nel 2016, insieme alla ricetta della parmigiana…

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  • Koala - http://koalainnamorato.iobloggo.com

    Dicembre 15, 2015 at 12:12 pm

    Che bel pezzo pieno di illuminazioni!
    Grazie per aver condiviso quest’esperienza tanto ricca e profonda, che personalmente mi ha spinta a rileggere in chiave meno critica e più aperta il ruolo della psicoterapia: ai tempi non mi servì molto ma perché ero io, ad essere ormai “oltre”, oltre al raffreddore ed alla broncopolmonite cronica, intendo, tant’è che non mi vergogno ad ammettere che il poderoso mix di psichiatra illuminato & cura farmacologica azzeccata mi ripigliò giusto giusto per le doppie punte dei capelli.
    E chissà se dopo aver raschiato il proverbiale fondo, una sana dose di introspezione da psicoterapia non possa servire…mah…da terapia di mantenimento?!

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    • gynepraio

      Dicembre 15, 2015 at 1:01 pm

      Io penso che possa servire come omaggio a se stessi. Anche perchè non la percepiresti come un “dovere” verso te stessa (=cioè per riacciuffarti per i capelli prima che ti succeda qualcosa di grave) ma come un “premio”, una cosa bella che fai e che ti fa stare bene.

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      • Koala - http://koalainnamorato.iobloggo.com

        Dicembre 16, 2015 at 10:42 am

        Ecco, se ci fosse il tastino “LIKE” lo cliccherei subito! Mi piace, mi piace molto questo tua prospettiva…..:-)

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  • giulia

    Dicembre 15, 2015 at 12:57 pm

    Anche io parte del club! I (tanti) soldi meglio spesi della mia vita, impagabile.

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    • gynepraio

      Dicembre 15, 2015 at 1:26 pm

      A parte alcuni pianti disperati, era anche una delle ore più belle della settimana.

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  • Federica

    Dicembre 15, 2015 at 4:49 pm

    Grazie davvero per questo tuo post che mi fa sentire moooolto meno sola. Sono in terapia da un anno, a dire la verità l’avevo già iniziata 4 anni fa e a esperienza conclusa mi sentivo davvero meglio ma poi sono cominciati gli attacchi di panico che mi hanno costretta a tornarci. Di solito quando dico a qualcuno che sono in terapia (N.B. la maggior parte delle persone a cui ho detto di esserlo sono futuri medici e quindi dovrebbero essere un minimo preparati sull’argomento) le reazioni sono andate da “ma sei matta?” a “sono solo cazzate tipo la naturopatia” mi sentivo incompresa nonostante mi rendessi conto di quanto mi faceva bene analizzare le situazioni difficili che attraverso assieme a una “guida” che ti aiuta a prendere in mano gli strumenti per capirle e affrontarle. Grazie perché ancora una volta mi rendo conto che il mondo è bello e che certe persone, anche se lontane e sconosciute, mi capiscono molto meglio dei miei vicini.

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    • gynepraio

      Dicembre 16, 2015 at 6:01 pm

      Sono contenta che tu ti sia sentita meglio. Non ti curare di loro e vai per la tua strada.
      Come dice la mia amica (psicologa anch’essa): “Certo, pensino quel che vogliono: li aspetto al varco quando avranno 50 anni e con la crisi di mezz’età non sapranno neppure come si chiamano”. In bocca al lupo!

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  • PuroNanoVergine

    Dicembre 20, 2015 at 12:42 pm

    Piccola curiosità: che tipo di psicoterapia era?

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    • gynepraio

      Dicembre 20, 2015 at 5:30 pm

      Non era un percorso di psicanalisi classico, si è trattato di una psicoterapia semplice. La mia bravissima ex-terapeuta è adleriana.

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      • PuroNanoVergine

        Dicembre 22, 2015 at 10:40 pm

        Grazie,
        l’ho chiesto perchè seguo una psicologa cognitivo comportamentale (per problemi d’ansia) e volevo capire se fossimo “parenti” d’analisi 😉

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  • memoriediunatestarda

    Dicembre 20, 2015 at 7:24 pm

    Buoni propositi per l’anno prossimo? Direi di si!

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  • siboney2046

    Gennaio 4, 2016 at 11:37 pm

    Quoto tutto, esperienza fatta per un anno con ottimi risultati!

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  • Caterina

    Gennaio 29, 2016 at 12:00 pm

    Ho cominciato anche io a fare psicoterapia. E mi sei venuta in mente tu. Non e’ mai troppo tardi per volersi un po’ bene no? (perdona la pessima ortografia ma ho una tastiera UK, mannaggia).

    Buon 2016!
    Cate

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    • gynepraio

      Febbraio 2, 2016 at 4:52 pm

      Io dico che va sempre bene. E gennaio è anche il mese giusto, euforico e ricco di buoni propositi, ma non pieno di aspettative come settembre. Bravissima tu.

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  • Francesca

    Febbraio 7, 2016 at 10:18 pm

    Ecco un omaggio/regalo a me stessa è quello che mi ci vuole proprio ora. Mi sento persa e irremediabilmente “rotta”, dentro di me qualcosa si è inceppato. Fino ad ora mi ha sempre frenato il non sapere come scegliere il terapista. Non ho amici o conoscenti che hanno intrapreso questo percorso, che io sappia. Ho tantissima voglia e bisogno di farlo ma ,sapendo che sarà un pò doloroso, non ho nessuna voglia di farlo invano.
    Consigli su come posso sceglierlo?
    Approfitto per farti i complimenti per il tuo blog. Lo seguo con molto interesse, dai libri ai sieri notte 🙂

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    • gynepraio

      Febbraio 8, 2016 at 11:13 am

      Grazie per le tue parole! Io chiederei consiglio a un dottore di cui ti fidi: ad esempio il tuo medico di famiglia, il ginecologo, il nutrizionista o il dietologo, o qualsiasi figura si sia presa cura della tua salute o del tuo benessere in maniera soddisfacente.
      Un’altra possibilità è quella di chiedere presso l’ASL della tua zona (di solito hanno degli sportelli di consulenza psicologica), oppure verificare se ci sono delle associazioni di psicologi/psicoterapeuti attive nella tua area. Di solito i professionisti impegnati nell’associazionismo sono motivati, e -spero non sia uno stereotipo romantico- umani.
      Un’ultimo criterio è guardare sul sito dell’ordine degli psicologi della tua regione: ad esempio in quello del Piemonte è possibile filtrare gli iscritti per provincia, residenza, specialità etc. In generale, qualsiasi professionista dovrebbe concederti un incontro conoscitivo iniziale per capire se vuole/può prendersi in carico il tuo “caso” e proporti il suo percorso terapeutico. In quell’occasione anche tu potrai decidere se la persona che hai di fronte ti piace o no, e, qualora cui non ti piacesse, declinare semplicemente la sua proposta, e passare a un’altro. Credo che in questi casi il tuo istinto possa essere il miglior consigliere. A presto e in bocca al lupo!

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      • Francesca

        Febbraio 8, 2016 at 4:43 pm

        grazie mille per i consigli e crepi il lupo! 😉

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        • Francesca

          Dicembre 3, 2016 at 1:53 pm

          Rileggere questo messaggio dopo dieci mesi fa un certo effetto (leggasi mi sono fatta un pianticello breve e riconoscente). Ho iniziato a Marzo in un periodo molto difficile e mi ritrovo adesso arricchita e più consapevole, degli errori fatti e di quelli da non ripetere. Più consapevole su chi sono , cosa cerco e soprattutto del fatto che andrà tutto bene.
          Grazie per avermi dato una piccola spinterella a Febbraio, per quanto possa sembrarti assurdo o esagerato, io non lo dimenticherò mai

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          • gynepraio

            Dicembre 3, 2016 at 9:10 pm

            Ne sono davvero contenta. Per te e per me.

  • Sere

    Dicembre 3, 2016 at 10:20 am

    Grazie tante per questo post a nome di una futura psicoterapeuta che sta per iniziare anche la sua terapia personale. È così difficile abbattere questo muro di paura e indifferenza verso la psicologia che questo post è una ventata d’aria fresca. Sottoscrivo ogni parola che hai detto! Grazie!

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    • gynepraio

      Dicembre 3, 2016 at 9:11 pm

      In bocca al lupo per la tua carriera e per il percorso di terapia. So che lo sai, ma ti piacerà.

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  • Maria Teresa

    Dicembre 5, 2016 at 4:48 pm

    Io ho iniziato nel 2013…
    Prima pensavo fosse un periodo di stanchezza e andavo dal mio medico di famiglia quasi ogni mese (non mi aveva quasi mai vista prima). L’ultima volta ho pianto davanti a lui e mi ha consigliato una psichiatra.
    Ero inerme e nel buio più totale, bloccata….
    All’inzio mi ha dato una grossa spinta, anche facendomi assumere qualche blando psicofarmaco, dopo un anno però qualcosa è cambiato. Io… ero cambiata e ho sentito che lei non mi dava più quello che io cercavo, sentivo di non volere più quei farmaci. Ho cercato un’altra persona, ed è stato lì che si è aperto tutto. Una psicologa (freudiana)
    E’ stata dura, ma dopo un pò ti accorgi di avere tutto dentro di te e ti serviva qualcuno per fartelo solo notare!
    Ma proprio come hai detto tu Valeria e come dico sempre a chi mi chiede informazioni: è stato l’investimento migliore che potevo fare!!!
    Lavoro come impiegata e vivo da sola… Ho fatto a meno di uscite a cena o di comprare maglioncini acrilici ma sono stata in vacanza in Thailandia per 20 giorni!! quindi si può fare e ci si accorge che non si è rinunciato a nulla di veramente importante!!!
    Se posso aggiungere la psicoterapia è l’esperienza più bella mai fatta prima… Un viaggio attraverso me stessa…
    poi dopo due anni, l’accordo bilatelare, avevo in mano gli strumenti per andare con le mie gambe e lì ho pianto di gioia!!!
    Non passa giorno che non mi torni in mente qualcosa che ci siamo dette in quella stanza…
    Capisco lo scetticismo, sono circondata da persone a cui voglio bene ma che non comprendono il concetto “di andare a raccontare i fatti miei a un’estranea”
    A me ha aperto un mondo… il mio… che mi ha fatto capire anche questo, devi accettare i limiti di ognuno di noi.
    Avevo già letto l’anno scorso il tuo articolo e l’ho riletto oggi e ho annuito con la testa su ogni parola!!!
    Brava e grazie!!! un abbraccio
    Mari

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  • Vittoria

    Dicembre 10, 2016 at 5:41 pm

    Grazie per questo post! un consiglio: secondo te nella scelta del psicoterapeuta conta il fatto che sia un uomo o una donna? ci si può sentire completamente a proprio agio con un uomo?

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    • gynepraio

      Dicembre 15, 2016 at 8:08 am

      Probabilmente sì, credo che tutto stia nel valutare chi ti sembra più autorevole o affidabile. Io credo che la soluzione migliore sia sostenere un colloquio con più di un professionista, e fidarsi del proprio istinto.

      svgRispondi

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