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By gynepraio11 Gennaio 2016In Personale

3 persone che mi hanno cambiato la vita

PERSONE CHE MI HANNO CAMBIATO LA VITA:  “si può essere bravi e simpatici contemporaneamente”

P è stata una delle mie coinquiline durante l’Erasmus a San Sebastian, quindi abbiamo vissuto insieme circa 7 mesi. Era tutto un susseguirsi di caratteristiche inaspettate: era spagnola ma bionda come un’inglese, ricca di famiglia ma oculata, ottima studentessa ma procrastinatrice. Aveva questa straordinaria capacità di arrivare trafelatissima ma esattamente un minuto prima della scadenza, quando ormai già davi per scontato che sarebbe arrivata in ritardo. Questo accadeva al cinema, a cena, alla stazione degli autobus. E’ un talento, lo riconoscerete, perché tu ti sei anche concesso il lusso di pensare “Sempre la solita disorganizzata, non cambierà mai” e invece lei all’ultimo ti smentisce e ti fa capire che sei solo una vecchia trombona moralista e che tutta questa precisione non ti porterà a un bel niente. 

Le avevo insegnato a fare la pasta al forno e le lasagne, lei il suo unico piatto forte: la tortilla di patate alla gallega, che si differenzia da quella che si mangia in molte altre aree della Spagna perché le patate sono fritte in un ettolitro di olio (di oliva, porque es mas saludable). In quelle occasioni veniva fuori il suo tallone d’Achille, cioè quelle che mia madre chiama con tenerezza “le mani di merda”: rompeva tutto, bruciava qualsiasi cibo, sporcava ovunque e per fare una cazzo di frittata lasciava la cucina in condizioni che manco Caporetto. Aveva un range di interessi così ampio da farti sentire sempre inadeguata, ma anche la capacità di farti appassionare a tua volta a quello che le piaceva: leggeva, andava al cinema, aveva seguito un corso di teatro, suonava la chitarra, aveva fatto viaggi bellissimi (tipo all’età di 13 anni era stata 3 mesi in Nuova Zelanda!), e anche se era solo un anno più vecchia di me aveva già lavorato -gratis- in un quotidiano locale, in una radio, nell’ufficio comunicazione di un ospedale.  In quei mesi, per la prima volta, ho letto un intero romanzo in inglese (“To kill a mockingbird”, cioè “Il buio oltre la siepe”) e visto film in lingua originale. Ho lavorato come volontaria in Galizia, pulendo le spiagge dopo il disastro ecologico del Prestige. Ho imparato a parlare uno spagnolo praticamente perfetto perché lei mi correggeva ogni errore grammaticale spiegandomi il perché di ogni regola.

Quello in cui abbiamo convissuto è stato il suo ultimo semestre di università, dopo il quale è partita per un Master in International Business a Bruxelles (“sai, è una cosa che non ho mai fatto”). Un anno dopo era Press and Communication Agent presso lo European Youth Forum.

Non l’ho mai vista tirarsela una volta. Mi ha lasciato in eredità questa ricetta.persone che mi hanno cambiato la vita

PERSONE CHE MI HANNO CAMBIATO LA VITA: “alle proposte non si dice perché ma perché no”

Se c’è una frase di mia madre che mi ha sempre fatto incazzare era che, dinanzi a una mia proposta o idea, la sua prima risposta è “Ma è il caso?”. Non crediate che le mie idee mediamente siano sposare Simon Le Bon, trasferirmi in Nuova Guinea, aprire un allevamento di alani o arruolarmi nei Marò. Si tratta di cose molto più alla portata comune: fare un corso, imparare una lingua, cimentarmi in uno sport. Cose normali, che magari richiedono un po’ di applicazione e implicano un rischio minimo di fallimento. La mia genitrice agisce così animata da tre sacrosanti e materni timori: che mi stanchi e/o mi faccia male, che mi distragga e/o perda di vista le cose che contano, che mi frustri e/o soffra in caso di insuccesso. Per osmosi, o per trasmissione genetica diretta, ho acquisito anch’io la tendenza a pensare progetti brillanti per poi autosabotarmi con timori di mia squisita invenzione. Ho assecondato il lato saggio di me stessa (saggio= conservatore, poco temerario) e il risultato è che tendo sempre a fare poche cose, solitamente quelle in cui sono brava, convincendomi che siano anche quelle che mi piacciono di più.

La mia amica C, siccome amava l’Africa, ha trovato dei compagni con i quali ha fondato una Onlus e comprato una residenza in Senegal, indetto viaggi di turismo e lavoro volontario, organizzato un meccanismo di sostegno a distanza per bambini e creato una linea di microcredito per le donne. Coordinando il tutto con una rete di volontari africani (badate bene: africani, non svizzeri), rimanendo in Italia e facendo l’insegnante precaria. Capite che quando vai da una persona così e le racconti che vorresti aprire un blog, e non sai se sia il caso di acquistare il dominio, lei sorride e ti dice “Perché no?”. Ma è una domanda retorica, eh.

PERSONE CHE MI HANNO CAMBIATO LA VITA: “SI PUò AFFRONTARE TUTTO CON grazia e superioritÀ morale”

S è stata una mia collega nel luogo di lavoro che occupavo prima e ho avuto la fortuna di condividere l’ufficio con lei per 2 anni. E’ una persona diametralmente opposta a me, per moltissimi versi: calma, paciosa, tranquilla, per nulla litigiosa. Tipo che è buddista praticante, è laureata in erboristeria e nella vita vorrebbe stare in un laboratorio a distillare i suoi oli essenziali per fare cosmetici di sua invenzione. Da questa descrizione sembra che si stia parlando di una tardo hippy abitante dei boschi e invece faceva il mio stesso lavoro. Quando S è arrivata in azienda, non aveva mai fatto niente di tutte quelle cose che di solito fanno i brand manager tipo inventarsi argomentazioni, buttare giù presentazioni, conti economici, analisi competitive, studi di andamenti e cose del genere. Ma si è messa giù e nel giro di 2 mesi era esattamente come gli altri. Ma l’ha fatto con una grazia e disinvoltura che non sono nemmeno lontanamente parenti di quell’atteggiamento di chi ce a mette tutta e che per comodità descriveremo così: suora di clausura + testa di legno + monaco benedettino + martire della patria + ariete da sfondamento +  vittima del sistema.

É un atteggiamento che conosco bene, perché è il mio. E’ una modalità, ok, certamente tipica dei segni di fuoco, ma molto pericolosa perché trasforma ogni impresa in un macigno che grava sul cuore, rovina il sonno e toglie il sorriso. E a volte, compromette anche il risultato, la tua capacità di goderne e condividerlo con gli altri. Sembra una cazzata, ma dal punto di vista energetico è assolutamente così.

In più, S non sbraitava mai contro nessuno e non si lamentava mai di nessuno, neppure contro il nostro di allora capo (che avrebbe fatto venire la cazzimm’ persino a Giobbe),  neppure contro il nostro irascibilissimo CEO che, quando voleva farti sentire scema ti chiamava “Ciccia” o “Gioia”. Quando le chiesi come facesse a essere così incredibilmente buona e tollerante, lei mi rispose che di quelle persone non le importava niente quindi non era il caso di perdere tempo ed energie disprezzandole.

E da lei che ho imparato a tenermi al di sopra dei conflitti e a compatire chi mi vuole male. Buahahahahah. Ovviamente non ho imparato un cazzo, continuo ad abbaiare per tutto e contro tutti senza distinzione di razza, sesso, età, credo religioso e fede calcistica. Ma se non altro, so per certo che un altro mondo è possibile.

svgInstamonth dicembre 2015
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svgcontenuti Facebook per non fare schifo al mondo

10 Comments

  • sabrina g.

    Gennaio 11, 2016 at 10:07 am

    Io vorrei tanto assomigliare alla tua ex collega S. Mi piace molto quello che ti diceva sul fatto che “di quelle persone” non le interessasse niente. E’ inutile sprecare energie, ma anche a me capita di arrabbiarmi e soffrire a causa di personaggi per cui non vale la pena.

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    • gynepraio

      Gennaio 12, 2016 at 10:17 am

      Tra l’altro essere così rende molto più efficace le tue sfuriate. Per noi colleghi erano il tornasole della gravità delle situazioni: “Ah, guarda, quello ha fatto veramente una cosa pessima, figurati che s’è incazzata pure S”

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  • Paola

    Gennaio 11, 2016 at 1:44 pm

    Ciao Valeria! Mi è piaciuta molto la descrizione di P, che anche io ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare durante quei fantastici 7 mesi a Donosti! Tu come stai? Un abbraccio! Paola
    Ps: troppo forte il tuo blog, complimenti!

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    • gynepraio

      Gennaio 12, 2016 at 10:09 am

      Ciao Paola, grazie mille! Vedo l’evolversi del tuo brand e della tua prole su FB, spero tu stia felice come si vede nelle foto.
      Salutami anche Michy!

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  • Valeria

    Gennaio 11, 2016 at 11:06 pm

    Quella questione del macigno la conosco fin troppo bene…l’ex collega dà lezioni private? Valeria

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    • gynepraio

      Gennaio 12, 2016 at 10:15 am

      Niente lezioni, temo.
      Noi tutti in ufficio la osservavamo sempre ammirati (eravamo in 6: in quell’openspace: tutti super-nervosi fuorché lei) ma nessuno riusciva a fare l’unica cosa che andava fatta: imitarla e prendere esempio. Adesso ha 2 bambini e sono sicura che anche con loro è così.

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  • Francesca de Iconiglinonrichiesti

    Gennaio 17, 2016 at 8:41 pm

    Un salto nel Gynepraio al giorno…toglie depression frustrazione codice civile abuso di dolciumi odio per il mondo DI TORNO. Grazie.

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    • gynepraio

      Gennaio 18, 2016 at 1:34 pm

      Adesso che lo so pubblicherò un post AL GIORNO, muahahahahahahh (risata della strega Ursula), cosi imparate a pensare prima di esprimere i vostri desideri, muahahahahahahh (risata della strega Ursula),

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  • siboney2046

    Gennaio 18, 2016 at 10:17 pm

    “Ovviamente non ho imparato un cazzo”: a questo punto mi sono alzata in piedi e ti ho applaudita!

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    • gynepraio

      Gennaio 20, 2016 at 3:10 pm

      E’ vero però. Sono refrattaria&diabolica, erro&persevero.

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