Instamonth Febbraio 2016
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: TORINO
A parte gli ultimi giorni, febbraio ci ha regalato un tempo bellissimo: quindi, per equanimità, ci sono due foto col sole e due col maltempo. A proposito, la foto della pallone aerostatico e la veduta aerea della città sono state scattate proprio il giorno in cui ho fatto il giro in mongolfiera, come raccontato qui. Le altre foto risalgono ad alcune delle mie passeggiate cittadine, disciplina alla quale mi sono purtroppo piegata per fare un po’ di moto sostitutivo della corsa e della Bikini Body Guide.

Dall’alto a sx: Veduta di Torino dalla mongolfiera, veduta di Torino dai Murazzi, Lampioni innamorati al Valentino, Mongolfiera Turin Eye
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: BLOG
A febbraio ho scritto ben 7 post, cioè quasi 2 alla settimana: oltre alle solite rubriche (Instamonth e Discovery Channel), ho presentato il mio progetto d’arredamento per la stanza del bambino, ho recensito dei bagel, una mostra di grafica e tre esperienze nuove che non avevo mai provato. Ho anche sputato un po’ di sentenze sulle persone che mi sono state sul culo.
Argomenti eterogenei, alla fin fine. Questo credo sia un punto di forza ma anche di debolezza del mio approccio alla scrittura: invece, chi si applica al blogging e lo utilizza come uno strumento di personal branding sostiene che non si deve avere timore di ripetersi, perché la ripetizione serve a rafforzare e fidelizzare. Ma io, che non devo vendere niente e che soprattutto sono una ragazza-contro, trovo che la ripetitivo=noioso e ripetuto=stantio. Mi sembra che tornare su un vecchio argomento sia un riciclaggio illecito e significhi fregare il lettore che ha la sensazione di sentirsi dire cose che sapeva già. Quando leggo Zenhabits o Bemorewithless ho l’impressione che rimastichino sempre quattro concetti in croce, ecco: il fatto che siano due tra i blog più trafficati e letti d’America dovrebbe indurmi a pensare che la mia opinione è isolata, presuntuosa e quantomeno non rappresentativa della media. Ma ehi, forse che io ho mai detto di essere umile? Non mi risulta.
Questo per dire che mi sforzo di produrre scritti non dico emozionanti, ma almeno non monotoni. So che dovrei essere una fucina di idee su nuovi post, e lo sarei se fossi meno dispersiva e lenta e narcolettica alle 22:45. Ciò non toglie che, se ci fosse qualche argomento che secondo voi merita attenzione o un approfondimento, lo considererei volentieri. Il form “contatti” e i commenti sono a vs disposizione.
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: OOTD
Proseguo stoicamente nel mio proposito di non comprare abiti premaman ma di riciclare cose che già ho, oppure di comprare abiti utilizzabili anche dopo, magari con opportuni accorgimenti sartoriali. Il bilancio é: mediamente sono vestita male. Metto ancora i tacchi, nonostante le mie caviglie urlino pietà. Non possiedo scarpe basse (tranne le sneakers, gli Hunters e le Dr Martens) perché le amo sugli altri ma non su di me: insomma, il beneficio della comodità è drammaticamente annientato dall’insofferenza derivante dal sentirmi un cesso.
Non chiudo i cappotti (tranne questo oversize azzurro) e non posso più mettere gonne nè pantaloni diversi dai leggings. Eppure resisto, amici. Quel terribile reparto di braghe ascellari NON MI AVRA’.

Dall’altro a sx: cappotto peloso da gattara, gilet all’uncinetto, abitino vintage comprato a peso, abitino pre-esistenti involontariamente rivelatosi pre-maman, mise da cacciatore di frodo, blusa leopardata, mise occhialuta da suora laica
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: CULTURA
A febbraio non ho letto molto -se si escludono alcuni manuali di puericultura e un saggio sulla AD/HD che sto leggendo per mia personale cultura- ma ho assistito alle prove generali della Tosca e a uno spettacolo teatrale che da tempo volevo vedere (La Merda). Ho anche visto una caterva di film, di cui solo alcuni finiti in questo collage; gli altri li condividerò nelle pillole culturali che dono sulla fanpage di Facebook del martedì. Seguitemi, altrimenti vi ritrovate la domenica pomeriggio senza titoli da vedere e finite col guardare i film di Moccia.

Dall’alto a sx: prove generali della Tosca, spettacolo teatrale La Merda, film argentino Truman, manualetti educativi, Jennifer jason Leigh in The Hateful Eight
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: FOOD
In compenso a febbraio ho cucinato (5 giorni di mutua hanno aiutato molto, in questo senso). Nel collage si nota una certa ricorrenza di zuppe invernali, mie grandi favorite della stagione insieme alle quiche, ma anche un po’ di frutta per sciacquare la coscienza dopo aver finito la crema al caffè Babbi. Ho provato la torta Limone&Panna di Vitasumarte e fatto le mie prime orecchiette (sotto la supervisione di un adulto, certo).

Dall’alto a sx: mele caramellate, zuppa con dentro il mondo, torta al limone, prime fragole di stagione, minestrone, quiche al gorgonzola-spinaci-mandorle, lenticchie cambiacolore, avocado, orecchiette handmade e crema Babbi al caffè
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: SHOPPING
Possiedo finalmente una borraccia da tenere vicino al computer per garantirmi idratazione, una nuova macchinetta per il caffè che prepara anche le tisane, la cioccolata calda e il tè, un nuovo correttore che -visto il suo potere coprente- contiene silicone Saratoga e vernice Sikkens. Questi ultimi 2 prodotti sono anche recensiti nel Discovery Channel di febbraio (sembra che io compri oggetti per scriverci dei post ma vi giuro che non è così: mi servivano davvero).

Dall’alto a sx: quadernino e bottiglia nuovi, macchinetta Caffitaly, correttore Dermablend e mia faccia da esso trasfigurata
INSTAMONTH FEBBRAIO 2016: TBT
Momento nostalgia: io che, in braccio a mia nonna, mostro straordinario amore per il regno animale rifiutandomi categoricamente di nutrire una giraffa allo Zoo Safari. E poi, una delle ultime camminate in montagna con tanto di fiaschetta per il genepì*, scatto rubato agli incantatori di serpenti di Jaisalmer e soprattutto una rara testimonianza di me che gioco a un gioco segaiolo e guerrafondaio Risiko facendomi una inaudita violenza.

Dall’alto a sx: in braccio a mia nonna allo Zoo Safari, in montagna con fiaschetta di Genepy, insieme ai miei amici incantatori di serpenti, orrida partita di Risiko
*ma fuori dal Piemonte si consuma il genepì? Oppure serva che spieghi cos’è?
6 Comments
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Anna
Marzo 3, 2016 at 11:41 am
Posso chiedere un dettaglio della ricetta di quella quiche gorgonzola spinaci e mandorle?
Un bacio
gynepraio
Marzo 4, 2016 at 2:28 pm
Ecco a te le indicazioni, che mixano quelle diverse ricette simili che ho trovato in rete. I tempi sono adeguati al mio forno, ovviamente durante la cottura controlla l’avanzamento.
-preriscaldare il forno a 180 gradi
-foderare una teglia con 1 rotolo di pasta brisé e bucherellare il fondo con una forchetta
-cuocere in un tegame, per 10 minuti e con pochissimo olio, un sacchetto da 250 g di spinaci freschi già puliti (quelli surgelati tendono a restare acquosi, per questo non li amo molto). Sono voluminosi ma si riducono tantissimo!
-nel frattempo fai sciogliere 200 g di gorgonzola (dolce o piccante, come preferisci tu)
-mixare in una terrina: 2 uova, il gorgonzola fuso, gli spinaci cotti, sale e pepe.
-farcire la base di pasta brisé e decorare la superficie con 50 g di mandorle a lamelle
-cuocere in forno mezz’ora e lasciar raffreddare un po’ prima di servire
Buon appetito!
azazel
Marzo 3, 2016 at 5:48 pm
le bottiglie di genepy si distruggono automaticamente quando varcano i confini della regione Piemonte….
gynepraio
Marzo 4, 2016 at 2:29 pm
Peccato peraltro perchè il genepy secondo me fa subito montagna e stambecchi orgogliosi
Barbs LeCupcake
Marzo 4, 2016 at 2:49 am
La tua riflessione sui blog direi che e’ lecita. Mi sono fatta anche io due domande dopo aver pensato di aver trovato l’holy grail di tutti i blog: design, easy, travel… e invece dopo due settimane mi sono letta per la millesima volta: sei buone abitudini per partire bene la mattina/il lunedi’/in primavera/a gennaio/al lavoro… che sono fondamentalmente le stesse cose, correlate da foto perfette.
Quindi ho diviso i blog in blog-sandwich (come il nostro direi) e blog-smarties (quelli carini e non sostanziosi). Puoi leggere l’articolo qui: http://300daysofengland.blogspot.com.au/2016/01/how-to-read-blog.html e dimmi che ne pensi!
Barbs
gynepraio
Marzo 4, 2016 at 2:32 pm
La vedo sostanzialmente come te. Pago (paghiamo?) lo scotto di essere generaliste e quindi non attrarre una nicchia specifica. Ma alla fine, se anche volessi specializzarmi, lo farei giusto in scienze delle merendine!