Nel tentativo di dare seguito ai miei buoni propositi, cioè di offrire suggestioni cinematografiche immediatamente spendibili (occhio: ho detto suggestioni e non recensioni), vi propongo oggi la categoria dei film per passa’ a nuttata. Le cui caratteristiche, lo intuirete, sono:
- brevità: 100 minuti massimo, che la sera in settimana siamo stanchi e non sempre ce la si fa fino a tardi
- semplicità contenuto: che possiamo sintetizzare in non stellarità del cast, trama semplice e dimessa
- irreperibilità: spesso film di nicchia, o sedicenti indie, che nelle sale cinematografiche italiane sono stati trasmessi il mercoledì delle ceneri degli anni dispari
- vecchiaia: titoli di qualche anno fa, che abbiamo perduto perché in quel periodo la mononucleosi ci impediva di frequentare i luoghi affollati
- vergogna: film magari atrocemente brutti, triti e banali, che però desideriamo vedere per partito preso (ad esempio io guardo tutti i film interpretati o diretti da con Sergio Castellitto, da quando mi innamorai di lui ne “Il Grande Cocomero” di Francesca Archibugi)
FILM PER PASSA’ A NUTTATA: 50/50
Questo film racchiude alcune dei tipici temi da serata non malaccio: la malattia, la morte, l’amicizia, la psicoterapia, il finale positivo-ma-non-troppo. É un cancer movie che racconta della paura di morire in un modo secondo me non cheesy, non moralista, non lacrimevole. La riprova?
Sono incinta, piango per tutto, ma qui non ho pianto.
In questo film c’è anche Anna Kendrick, che costituisce per me uno dei più grandi misteri del cinema americano: è bruttina, è bassina, come attrice non mi pare nemmeno una cima eppure ha partecipato a produzioni piuttosto corpose, tra cui “Up In The Air” con George Clooney e “Cake” con Jennifer Aniston (Michele sostiene sia anche macrocefala, ma non mi sento di appoggiare al 100% questa affermazione).
FILM PER PASSA’ A NUTTATA: TRUMAN
Un film che racchiude al suo interno dei temi incredibilmente simili a quelli di “50/50”: malattia, amore, attaccamento alla vita. E’ un caso che io veda i film a grappoli? Noi non lo crediamo affatto (è una teoria che avevo già presentato anni fa).
Protagonista inaspettato, è Truman: il tenero e bavoso cane, il parafulmine di tutto l’amore che il suo padrone non è in grado di convogliare sulla ex moglie, sul figlio, sugli amici.
Il protagonista “umano” è Ricardo Darin, l’attore latinoamericano che sicuramente conoscerete perché è presente in tutti i film argentini: se per caso non vi viene in mente che volto abbia, pensate al povero Pietro Taricone e l’associazione sarà istantanea. É un film che esplora un tema a me poco chiaro: l’amicizia tra uomini. Che si compone di silenzi, pacche sulle spalle e dalla quale noi femmine verbose e verbalizzatrici avremmo molto da imparare.
FILM PER PASSA’ A NUTTATA: WE’RE THE MILLERS
Basta cancer movie, ok. Orrendamente tradotto in “Come ti spaccio la famiglia”, è un film a cavallo tra road movie e commedia degli equivoci in cui quattro estranei si fingono una famiglia di camperisti per portare a termine un traffico di droga (sì, la storia è improbabile e se non fosse americana avrei detto: ma smettila lì).
Il personaggio migliore è quello di Jennifer Aniston, che mostra la sua doppia anima: quella perbene -quando si finge madre di famiglia- e quella buzzicona -quando veste i panni di una stripper educata sulla strada-. Questa pellicola ha uno straordinario pregio: fa ridere tantissimo. La parte “equivoci”, infatti, prevede la presenza di un’altra famiglia, diametralmente opposta ai Millers, che incarna molti degli stereotipi americani e li rende benissimo (e poi, con tutto il rispetto per il popolo americano, ho visto in più occasioni questi stereotipi concretizzarsi sotto i miei occhi: non sono la norma ma sono assolutamente plausibili.)
8 Comments
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la funambola
Marzo 31, 2016 at 8:30 am
we’re the millers è uno dei film che se mi capita lo guardo sicuramente, avevo visto il trailer!!:) Ora sono un po’ in un periodo film anni 90 :):)
gynepraio
Aprile 3, 2016 at 8:23 pm
Ti dirò che il mood, in molti momenti, potrebbe ricordarti certi teen movie anni ’90, tipo American Pie per intenderci. In particolare c’è una famiglia con cui i Millers fanno un tratto di viaggio che è veramente evicativa…
sabrina g.
Marzo 31, 2016 at 10:30 am
Bellissimo 50/50. Non è troppo lacrimevole e parla di un argomento decisamente delicato. Mi è piaciuto molto
gynepraio
Aprile 3, 2016 at 8:24 pm
Anche io l’ho trovato molto equilibrato, mai troppo o troppo poco.
AliceOFM
Marzo 31, 2016 at 11:38 am
Guarderò “50/50” solo perchè Joseph Gordon-Levitt è stata una delle mie prime cotte da telefilm in “Una famiglia del terzo tipo” – e diciamo che la cosa non è ancora passata.
“We’re the Millers” l’ho trovato migliore rispetto alle solite commedie americane; ma con la scena finale in cui, a sopresa, parte per Jennifer Aniston “I’ll be there for you”, ha vinto facile (oh, sono figlia delle serie tv anni ’90).
Alice
Ps: ma esiste qualcuno a cui piaccia ‘sta Kendrick?
gynepraio
Aprile 3, 2016 at 8:27 pm
Non credo. Temo sia raccomandata.
Gioia
Aprile 9, 2016 at 10:12 pm
carinissima questa rubrica, aggiungerei un altro punto: “film arretrati da post nascita” non che non si ha piu’ il tempo di guardare film ma la stanchezza e i ritmi inevitabilmente cambiano e noi abbiamo circa 5 anni di arretrati!! argh!!! come ti spaccio la famiglia e’ esilarante (se dovevo scegliere di guardarlo dal titolo brrr) mentre gli altri li metto in lista;) bacio
gynepraio
Aprile 11, 2016 at 11:18 am
Ogni tanto anche io vedo film di qualche anno fa, che magari mi ero segnata in qualche lista sperduta nelle segrete del mio computer.
Se riesco te ne faccio delle minirecensioni così recuperi gli arretrati!