Post Image

Instamonth Marzo 2016

INSTAMONTH MARZO 2016: MOVIES

Questo mese ho visto tanti film, prevalentemente al cinema, e ne ho anche recensiti tre. In realtà ne ho visti ben di più: alcuni sono finiti in un post. Infatti sto inventando un nuovo genere, quello della recensione-breve-per-prendere-decisioni-su-due-piedi. Un po’ perché non ho gli strumenti critico-intellettuali per scrivere 2000 battute su un singolo film (a meno che non sia un autentico capolavoro e/o io sia ispirata come Christo davanti a un rotolo di scotch), un po’ perché a me sono più utili le suggestioni che non le analisi approfondite. Se ci sono dei maschi all’ascolto, per la precisione dei maschi che si trovano in quella delicata fase del rapporto amoroso nota come corteggiamento, volevo dirvi che colui che:

  1. sa scegliere i film con un occhio attento alla partner senza cadere miseramente negli stereotipi maschili di mostri-eroi-demenzialità
  2. ha in mente (o in una nota dell’Iphone, ok) una lista di titoli piacevolmente di nicchia, laddove di nicchia non significa produzioni mongole sottotitolate in uzbeko, ma semplicemente pellicole indie che fanno sorridere ma anche riflettere
  3. non usa mai la frase “Vediamo quello che vuoi tu”, che notoriamente non significa essere tolleranti ma scialbi e privi di idee

Bene, volevo dire che il maschio che fa tutte e tre queste cose guadagna agli occhi della femmina moltissimi punti e accumula bonus per futuri difetti che certamente emergeranno. Sì, l’amore è una somma algebrica di pro e contro.

instamonth marzo 2016 movies

Tutti caldamente consigliati, anche se per motivi diversi

INSTAMONTH MARZO 2016: NOVITA’ DI PRIMAVERA

Sapete che detesto la primavera, ma credo che gli ormoni gravidici me la rendano più tollerabile: nel weekend di Pasqua sono stata a Forlì in visita alla famiglia di Michele e ho capito, finalmente, perchè la canzone dice Romagna in fiore. C’erano fiori ovunque. Anche a Torino, per carità, ma tanti tanti tanti di più: a completare l’atmosfera da rinascita pasqualina, sono stata anche al Parco Urbano di Forlì che l’amministrazione comunale ha ripopolato di conigli. Alla vista di un cucciolo non ho capito più niente. Questa primavera mi ha anche fatto venire voglia di tenere un gratitude journal, di testare il burro di karitè per i piedi e di usare Snapchat. Tutte esperienze descritte nel Discovery Channel di Marzo, che è un’altra rubrica di recensioni brevi di prodotti e servizi testati sulla mia pelle sensibile. Ma soprattutto marzo è il mese del compleanno di Michele e mio. Sempre per via dell’esplosione ormonale gli ho anche fatto con Canva un bigliettino sgradevolmente cheesy. Prometto, non accadrà più. E comunque i regali che gli avevo preso erano degnissimi.

instamonth marzo 2016

Alberi in fiore, biglietti cheesy, il mio account Snapchat, tulipani, conigli, burro di karitè e gratitude journal

INSTAMONTH MARZO 2016: FOOD

A marzo la mia fame non si è certo placata. Anche perché adesso non pranzo più in ufficio con la schischetta della sera prima, ma mangio fuori con le mie amiche se mi trovo in giro per commissioni o in biblioteca, oppure a casa con Michele (come si è visto su Snapchat, dove ogni tanto carico dei video in cui racconto il menu del giorno). Se sono fuori, provo cose: ad esempio ho mangiato al Mercato Metropolitano il mio primo okonomiyaki. Ho sperimentato l’enorme potenziale della tortina semplicina (che credo proporrò sulla pagina Facebook), delle tisane fredde (complice il mio nuovo set di bottig|iette del latte di Tiger) e soprattutto del negozio di Apu, l’indo-pakistano aperto 24/7 sotto casa mia e che vende solo alimenti di contrabbando come i biscotti Eugenia (rumeni) e le minibarrette di cioccolato decorate da Smarties by Chupa Chups.

instamonth marzo 2016 food

Dall’alto: insegna di gastronomia forlivese, tortina semplicina, tisana Melissa, schifezze di Apu, nuove bottiglie di Tiger, il mio primo okonomiyaki

INSTAMONTH MARZO 2016: HOME

Questo mese mi sono dedicata più alla stanza del bambino che al resto della casa. Sono arrivati i mobili Stokke (che ho montato io il venerdì Santo, sperimentando la mia personale Via Crucis di parolacce) e i printables che avevo fatto stampare (che ad alcune sono piaciuti perché mi hanno richiesto i relativi files). Mi sono comprata delle nuove padelle antiaderenti di Alluflon, che vi consiglio con tutto il cuore e che ho scoperto grazie a una delle recensioni de Il Fatto Alimentare. Il giorno in cui è uscita questa recensione il kit di padelle era su Amazon con un bello sconto del 20% del quale ho ovviamente approfittato. É un caso di marketing intelligente: recensione positiva + fonte molto autorevole (Il fatto Alimentare –> i più grandi cagacazzo spaccacapelli grattamaroni della storia del consumo contemporaneo) + sconto consistente sul maggiore marketplace del mondo + prodotto che ci sta davvero dentro. Bravi bravoni.

Invece la nicchia vestita di nuovo è opera di Michele e dei barattoli inglesi che mi ha regalato per il compleanno.

Instamonth marzo 2016 home

Barattoli inglesi, printables per il bambino, padelle antiaderenti Alluflon

INSTAMONTH MARZO 2016: TBT

Questo marzo aveva 5 giovedì e per ben 2 volte non ho pubblicato vecchie foto. Meglio così, direte voi. In realtà il giorno del mio compleanno ho pubblicato un’immagine-metafora così imbarazzante da valere per i mesi a venire: in gita, che faccio la poser circondata dai maschi mentre una compagna che mi guarda con occhi ricolmi di disprezzo. Ho anche condiviso un momento-ironia della sorte di una crociera fuori stagione nel Mediterraneo, dove speravo di fare la figa al casino e invece a bordo si svolgevano le selezioni di Miss Universo. Ultima foto, la cerimonia conclusiva del Master in Marketing&Comunicazione che ho seguito nel lontano 2010. Uno scatto che è anch’esso una metafora: tutti guardano in camera e gioiscono, io sono seria e guardo altrove.

instamonth marzo 2016 tbt

Io bambina in gita, nella crociera di Miss Universo, io a fine master

INSTAMONTH MARZO 2016: TORINO

Erano anni che non passeggiavo per Torino al mattino. Adesso mi sono imposta di camminare almeno 45 minuti al giorno perché non posso fare altri sport e il rischio di diventare una balena è dietro l’angolo. Mentre cammino mica perdo tempo: ascolto musica, guardo vetrine, faccio foto e conduco studi sociologici sui nuovi trend di consumo. Per non farmi mancare nulla, snapchatto anche. La città è bellissima, e voi studenti, free lance, disoccupati, pensionati, persone che in generale non state chiuse in un ufficio dalle 9 alle 19 non lo sapete nemmeno.

instamonth marzo 2016 torino

La drittezza di via Garibaldi, la Mole che vigila, il bike sharing, i portici di via Po, l’interno cortile del Rettorato.

INSTAMONTH MARZO 2016: IL BAMBINO

Mia zia manidoro ha sferruzzato un baby-montgomery e vari mini-gilet. Mia madre mi ha comprato varie cose tra cui una tradizionalissima camicia della fortuna in seta ricamata a mano che non instagrammerò perché è troppo folcloristica anche per me. Io ho scoperto il piacere arcano di vestirmi comoda, esperienza che non vivevo, lo giuro davanti a Dio, dal 2005 cioè da quando ho iniziato a lavorare. Metto il parka, gli Hunters, i leggings, bluse lunghe e larghe. Non stiro i capelli, mi trucco poco. Mi lavo, ma malvolentieri. Scherzo, sono sempre una ragazza pulita. E non vedo l’ora di tornare delle mie normali proporzioni per vestirmi normalmente.

instamonth marzo 2016 baby

Gilet e montgomery tricot, nera come uno scarafaggio, verde militare come una guerrafondaia

INSTAMONTH MARZO 2016: BLOG

Questo mese, oltre ai già citati post di recensioni, ne ho scritti un paio, diciamo, intimistici: uno su una serie di conferenze per neogenitori che sto seguendo, e uno di buoni propositi per il mio compleanno. Ne ho anche scritto uno in collaborazione con Isabo‘, un’amica crafter che realizza a mano borse in stoffa e altri materiali di recupero. Io, così, vi suggerirei di leggerli se siete rimasti indietro.

instamonth marzo 2016

Forza, tutti a recuperare

instamonth marzo 2016: books

Ho anche letto dei libri e li ho amati tutti quanti! A parte il romanzo di Catalano, che devo ancora concludere, e il manuale di Tracy Hogg che ovviamente è interessante solo per chi si trova nelle mie condizioni, gli altri due sono consigliabilissimi. “10 dicembre” è una raccolta di racconti magnifici (ve lo dice una che odia i racconti e pensa che Carver sia sopravvalutato), praticamente dei romanzi in miniatura, completi e compiuti. “Il primo uomo cattivo” di Miranda July (che è un genio eclettico, oltre che una figa imperiale: per capirci, sta bene con la frangia riccia) è un romanzo sorprendente con una protagonista femminile altrettanto sorprendente. Ci sono perversioni sessuali, scene surreali, colpi di scena, nascite e cambi di ruolo. Vorrei essere capace di scrivere una recensione vera, ma non so se ci riuscirò. Per intanto, condivido una citazione bellissima e così ovvia nella sua perfezione che mi chiedo come mai non ci avesse pensato Nabokov 50 anni fa.

“Chiunque si chieda che soddisfazione possa darti una fidanzata non-troppo-intelligente e con la metà dei tuoi anni, non ne ha mai avuta una. Diciamo che ti fa stare da dio. É come indossare un vestito fichissimo e mangiare qualcosa di delizioso allo stesso tempo, in continuazione”.

instamonth marzo 2016

Guido Catalano, George Saunders, Tracy Hogg, Miranda July

 

 

svgFilm per passa' a nuttata
svg
svgAnziani in biblioteca

12 Comments

  • RobertaG

    Aprile 4, 2016 at 8:02 am

    “L’amore è una somma algebrica di pro e contro”: l’adoro! Sei un genio!
    Buona giornata

    svgRispondi
    • gynepraio

      Aprile 4, 2016 at 3:34 pm

      Grazie! Ci penserò di più, magari mi escono brillanti riflessioni

      svgRispondi
  • giulia

    Aprile 4, 2016 at 10:35 am

    Bellissimo questo post di riassunto e mando subito al mio ragazzo le prime frasi sul cinema, azzeccatissime 🙂
    allora mi hai convinta, comincio anche io il gratitude journal, è una roba pinterest/hipster ma penso possa aiutare anche me. Ho una domanda: che film è il secondo nel collage? non vedo il titolo e non capisco!

    svgRispondi
    • gynepraio

      Aprile 4, 2016 at 10:39 am

      In effetti, non è un film. E’ solo la card regalo di Netflix che ci hanno regalato (gran bel regalo tra l’altro, da riproporre per compleanni e natali vari…)

      svgRispondi
  • AliceOFM

    Aprile 4, 2016 at 3:09 pm

    Dei tuoi cinque film, uno l’ho visto e altri tre sono in procinto di (“Joy” è lo sfigato che non mi interessa).
    Ma ecco, nella foto del master tu sei quella dietro al ragazzo con la cravatta bordeaux? E’ assurdo che io mi metta a cercare una persona vista solo in video, ma ho fissato la foto per cinque minuti senza raggiungere un livello minimo di certezza…

    Alice

    svgRispondi
    • gynepraio

      Aprile 4, 2016 at 3:35 pm

      Esatto, dietro a cravatta bordeaux. Avevo i capelli corti e sul rosso, quindi è abbastanza normale non riconoscermi!!!

      svgRispondi
  • Kiara the koala

    Aprile 5, 2016 at 4:03 pm

    Che bel post e che belle vibrazioni positive in vista del Big Day!
    Confermo che la nostra Torino è godibilissima e molto appealing anche poi con gli under-il-metri al seguito, che regalano visioni e percezioni tutte indite ed emozionanti. La settenne di casa, per dire, nel descrivere a scuola i più bei monumenti taurinensi ha piazzato alla cima della top la mucca rossa, credo di compensato, fuori dal Mac Bun…
    Uh – e come non menzionare quei golfini deliziosi?! Handcrafting di altissima levatura, son deliziosi:-)

    svgRispondi
    • gynepraio

      Aprile 6, 2016 at 5:14 pm

      Credo che il talento manuale-artistico di casa sia finito tutto a mia zia. Io e mia mamma abbiamo beccato le tette grosse, alla fine meglio di niente.

      svgRispondi
  • Marghe ✿

    Aprile 6, 2016 at 10:48 am

    ma spiegami di questo okonomiyaki, era buono? (0_0)
    perchè io sono andata ad assaggiarlo un martedì sera di un paio di mesi fa e,
    non solo non assomigliava x niente a quelli che ho mangiato in Giappone (sia in vari ristoranti che nelle famiglie),
    ma faceva proprio schifo, così schifo che non sono ruscita a mangiarne più di metà (ç_ç)
    la mia conclusione è stata che sia meglio continuare a farmeli da sola (e devo giusto passare in via monginevro da yokiko a vedere se hanno la salsa… ho appena scoperto che tra 10 giorni chiude!)

    svgRispondi
    • gynepraio

      Aprile 6, 2016 at 5:18 pm

      Partiamo dal presupposto che io non ne ho mai mangiato uno in Giappone, quindi il mio giudizio, qualitativamente parlando, vale poco! Sicuramente l’okonomiyaki made-in-Italy è una pallida copia di quello giapponese, ma nell’attesa di mangiarne uno vero mi dovevo pur consolare!!!!

      svgRispondi
      • Marghe

        Aprile 8, 2016 at 7:30 pm

        Ma tipo che quello che han servito a me l’han tirato fuori pronto e l’hanno solo scaldato sulla piastra… Immagina l differenza tra una frittata fatta sul momento e una del giorno prima riscaldata… Magari son stata sfigata io

        svgRispondi
        • gynepraio

          Aprile 9, 2016 at 4:53 pm

          In verità io ho anche aspettato parecchio prima di riceverlo quindi può essere che si siano ravveduti, no?

          svgRispondi

Leave a reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

archivio