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By gynepraio6 Aprile 2016In Personale

Anziani in biblioteca

Al liceo e all’università, io studiavo in casa, nella mia cameretta, perché avevo bisogno di ripetere a voce alta, camminare per la stanza, fare le faccette e financo la voce austera del prof che mi interroga. Capite che in aula studio sarei stata un filino molesta.

anziani in biblioteca

Scatto rubato alla Biblioteca Civica Centrale di Torino

Ultimamente, però, sto frequentando le biblioteche. Chi mi segue su Snapchat lo sa: almeno 3 volte a settimana ci vado per leggere, scrivere, pensare, e altre simili amenità intellettuali. Cosa combino lì che non possa fare anche a casa, comodamente seduta al tavolo della mia cucina? Nulla, in verità, ma lì sono più concentrata, composta e disciplinata. É come se l’ambiente, dal punto di vista energetico, mi influenzasse positivamente. Mi piace prepararmi e camminare 40 minuti per arrivare e 40 minuti per tornare indietro. Mi piace interrompermi per pranzare in uno dei posti belli del centro, che spesso non conoscevo, dopo anni di schiscetta&sala mensa in zona Mirafiori Sud. Mi piace mettere nello zaino l’agenda, le penne, il computer, le cuffie e la bottiglietta d’acqua. Che devo dirvi, mi piace.

gli anziani in biblioteca

Una e una sola bottiglietta

Mi piace anche vedere gli habitués. Mi aspettavo liceali, universitari, dottorandi, ma certo non pensavo ci fossero gli anziani in biblioteca. Vengono a leggere giornali e libri. Sono molto più educati dei giovani: stanno composti, sfogliano con cura, non si guardano attorno, non tengono il cellulare sul tavolo. Qualche giorno fa, una signora ultrasettantenne è stata seduta a schiena drittissima davanti a me 2 ore buone con una pila di quotidiani davanti. Li ha letti tutti con un efficiente metodo di scorrimento veloce dei titoli: aveva un taccuino e ogni tanto si segnava degli appunti. Poi ha riposto i quotidiani ed è passata alle riviste: Internazionale, Espresso, Panorama e infine una sfogliata di Starbene. Sempre meglio tenersi informati sui misuratori di pressione, no? Alle 4 le ha posate, si è vestita ed è uscita. Io dico che è andata a prendere qualche nipotino all’uscita di scuola.

Perché lo fanno? Io penso che gli anziani si annoino, e la pensione non basti certo per comprare 5 quotidiani al giorno, o un libro alla settimana. In questo senso, le biblioteche forniscono un servizio pubblico essenziale e bellissimo. Penso che per molti anziani vestirsi, uscire e andare in biblioteca sia una scusa per fare del moto, dare un’occhiata al mercato, incontrare qualche coetaneo nell’emeroteca del primo piano. É una routine bellissima, che mi ricorda certi personaggi abitudinari dei libri di Murakami.

Ma io credo che sotto sotto, il bisogno degli anziani in biblioteca sia restare ancorati alla realtà, di essere ancora partecipi e non solo spettatori di un mondo che cambia. Penso che debba essere difficile, per un anziano, accettare che il mondo per come tu l’hai conosciuto non ci sia più. Che le cose che tu eri solito fare in un certo modo, ora non ci sono più: che Televideo è ormai antiquariato, che il caffè si fa con le capsule e non con la moka, che gli SMS (con-tutta-la-fatica-che-avevi-fatto-boia-d’un-giuda) non si usano più. Che è tutto veloce: i libri, la musica, i film. Che è tutto digitale e al massimo si sfiora, mentre tu sei rimasto manuale, e ti piace ancora premere, e partecipare, e fare domande, e capire cosa succede in un mondo sempre più incomprensibile.

E non vuoi restare escluso, anche se i luoghi in cui si svolgono le conversazioni (i social, i forum, gli hangout) non ti ispirano fiducia e che, sinceramente, ti respingono pure. Che sei stufo di essere considerato quello lento, “a pedali” quando tu hai visto le rivoluzioni vere: la TV, l’auto, l’allunaggio, altro che Whatsapp. Che non ti vuoi sedere, o rassegnarti, e aspettare che gli altri ti spieghino le cose. E non hai altro modo di reagire a questa paura se non con l’apprendimento, la disciplina, l’informazione e la cultura.

E allora vai in biblioteca, magari in bici, con la pipa, il taccuino e gli occhiali di tartaruga, che se non fosse per le rughe e i capelli grigi sembreresti un hipster.

anziani in biblioteca

kit da biblioteca per hipster

 

 

svgInstamonth Marzo 2016
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svgFilm con attrici attempate

26 Comments

  • annagiuliabi

    Aprile 6, 2016 at 10:21 am

    La Civica mi manca dibbrutto, nonostante le risse per attaccare il laptop ad una delle (poche) prese.

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    • gynepraio

      Aprile 6, 2016 at 5:11 pm

      Io ho ricevuto avances da un vecchietto, in braccio al quale mi ero praticamente seduta per ricaricare il telefono. Aveva malinteso, povera stella.

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  • giulia

    Aprile 6, 2016 at 10:30 am

    fra poco mi scende una lacrima, giuro!!! Hai ragione…

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    • gynepraio

      Aprile 6, 2016 at 5:12 pm

      Pensa che di solito coi vecchietti sono pessima, ma quelli della biblioteca sono speciali.

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  • Valeria

    Aprile 6, 2016 at 10:35 am

    Uno dei tuoi scritti più belli, profondo e vero.. Mi hai commossa intimamente, grazie di cuore.

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  • virginiamanda

    Aprile 6, 2016 at 1:46 pm

    Uno dei tuoi post più belli.

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  • RobertaG

    Aprile 7, 2016 at 8:29 am

    Io voglio quella bottiglia! Sono sicura che mi convincerebbe a bere di più; o forse la voglio solo perché è molto figa…
    Post bellissimo: sei riuscita a creare un’atmosfera magica…

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    • gynepraio

      Aprile 7, 2016 at 12:45 pm

      La bottiglia la trovi su Amazon. Arriva da Hong Kong e ci mette un’era geologica, ma costa poco ed è taaaaanto carina!

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      • RobertaG

        Aprile 7, 2016 at 2:35 pm

        Come posso cercarla su Amazon? “Bottiglia molto bella” mi sembra davvero troppo vago…

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        • gynepraio

          Aprile 7, 2016 at 2:45 pm

          Ti ho mandato il link all’indirizzo con cui ti sei loggata in WordPress, spero ti sia arrivato!

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          • RobertaG

            Aprile 7, 2016 at 3:33 pm

            Sì, grazie.
            Ti ho anche risposto.

  • Marghe ✿

    Aprile 7, 2016 at 9:43 am

    che bei pensieri!
    mi manca la civica centrale, c’è tutto un piacere nella ritualità dello studente che non sono sicura di aver apprezzato appieno all’epoca 🙂
    Sei una vera tosta a farti 40 minuti a piedi x2, io non ce la faccio mica più! 😀

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    • gynepraio

      Aprile 7, 2016 at 12:46 pm

      Quello che non ho detto è che arranco come quei buoi da aratro ormai privi di forze…

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  • Luk

    Aprile 7, 2016 at 1:59 pm

    Grazie ! anche stavolta mi hai fatto imparare una parola nuova : hipster. Mi sa che devo andarci anche io in bibiloteca per tenermi aggiornato 😉

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    • gynepraio

      Aprile 7, 2016 at 2:51 pm

      Ma con la bici, la pipa e gli occhiali di tartaruga. Se fai in tempo, lascia crescere la barba!

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      • Luk

        Aprile 10, 2016 at 10:19 pm

        uhmm… usando la bici a Genova si deve mettere in conto un considerevole crollo dell’allure una volta che si scende a portata di narice, la pipa è oggetto fascinoso assai ma detestando il fumo potrei tenerla spenta nel taschino, occhiali ok se con lente non da vista, mi chiedo se possano andare quelli a lente gialla che uso in moto ma forse sono più da brasatore che da hipster. Finalmente sulla barba mi trovo preparato, ma non ho mai avuto abbastanza pazienza per allevare un bel paio di riccioloni a manubrio sui baffi.

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  • sabrina g.

    Aprile 7, 2016 at 2:01 pm

    Io ricordo quando non avevo un pc mio a disposizione e mi collegavo ad internet con quello della biblioteca comunale. Un giorno un signore meno anziano degli altri faceva da guida a delle donne sulla settantina. Mi vide e mi chiese di fare una dimostrazione di quello che con internet si può fare.Mi collegai ad un motore di ricerca e spiegai a cosa serviva. La meraviglia negli occhi di quelle signore non la dimenticherò mai

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    • gynepraio

      Aprile 7, 2016 at 2:47 pm

      Sei stata la loro traghettatrice nel mondo della tecnologia. Un po’ come quella volta che feci la piega a mia nonna con il ferro Babyliss, lei che usava sempre i bigodini di plastica.

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  • Laura

    Aprile 7, 2016 at 4:17 pm

    Bellissimo post, mi sono commossa anche io. Grazie!

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    • gynepraio

      Aprile 8, 2016 at 5:52 pm

      Don’t cry troppo, che secondo me i nonnini sono contenti più di noi

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  • taurus_littrow

    Aprile 11, 2016 at 11:27 am

    Tutto purché non guidino… E non fatemi parlare.

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  • siboney2046

    Aprile 14, 2016 at 11:52 pm

    Anch’io all’università frequentavo poco le biblioteche perché mi ci concentravo poco. Ultimamente ho avuto modo di frequentarle assiduamente ed ho notato esattamente questa cosa: che dire, son d’accordo con te ed un giorno spero di essere fra quegli anziani che combattono contro l’incontrollabile evolversi del tempo!

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