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By gynepraio11 Luglio 2016In BabyPersonale

Fear of: essere madre significa cagarsi sotto

Allora, Elia è fra noi da un mese e a me sembra ieri che mi si rompevano le acque nel cuore di un mercoledì notte e cercavo su Yahoo Answers “il liquido amniotico sembra pipì?”. Sarebbe logico scrivere un post sulle gioie di avere in casa un bambino, ma mi sono già giocata il bonus mammola con questa poesiuola e non voglio esagerare (questo, ovviamente, a meno che non scatti una supplice petizione nei commenti). Non voglio neanche sfogarmi (ci pensano già loro). Anche perché elencare i dolori della giovane Puehrpera e lamentarmi di Elia sarebbe un sacrilegio: oltre a essere spropositatamente bello e fortunatamente sano, per la maggior parte del tempo è tranquillo, abbarbicato a me, con la sola pretesa che lo si stringa, gli si sorregga il testone ciondolante, gli si asciughino le bavette e gli si piazzino dodicimila baci nelle pieghe del collo. Non è neanche uno di quei principi sul pisello cui devi cambiare il pannolino al primo schizzo di pipì, anzi, è capace di starsene lì bello pieno di cacca anche svariate ore senza dare segni di insofferenza.

Quindi: non sublimo l’esperienza, non la drammatizzo, ma verbalizzo le mie paure.

FOMO-Fear Of Missing Out

Che vergogna è per me confessare che ho paura di restare fuori dalle conversazioni che contano, di perdermi informazioni e pezzi di vita, di trasformarmi in un essere scialbo e incolore. Non che la mia presenza social fosse particolarmente brillante, ma sicuramente era superiore alla media nazionale. Ho un personal blog, cui sono collegati una pagina Facebook, un account Twitter, una gallery Instagram)* I social network, anche se non li domino, mi divertono e mi ispirano. Da quando c’è Elia, non riesco a seguirne nessuno né a raccontarmi attraverso la rete. E non per mancanza di argomenti: in realtà avrei tantissime cose da dire, ma materialmente non riesco a sedermi a farlo. Perché lui non sa cosa sia il tempismo ed è un piccolo viluppo di bisogni continui, sempre ugualmente impellenti, che tocca a me interpretare e soddisfare. Mentre interpreto lui, non so più nulla del mondo: non ho seguito le elezioni amministrative torinesi e l’affaire Appendino, non mi sono documentata sulla Brexit, non ho camminato sui Floating Piers, non ho seguito gli Europei. Sto leggendo pochissimo, non ho visto nemmeno un film. Le persone mi fanno domande su Elia, e a ben vedere non sono tanto preparata nemmeno su quelle. Tipo “Ogni quanto mangia?”. Io non lo so, amici, mangia quando ha fame. Ho provato a tenere un quadernetto per segnarmi i suoi ritmi, le anomalie, le osservazioni. Niente, questo è quello che ho scritto in un mese, in un caso facendomi addirittura aiutare da mia madre.

fear of

Mangiato, Cambiato: scriviamo come Lurch della famiglia Addams

FOBU-Fear Of Being Ugly

La paura dell’imbruttimento è sempre in agguato. Già nell’ultimo trimestre di gravidanza il mio tenore di manutenzione si è notevolmente abbassato: in quel caso si trattava solo di pinguedine&pigrizia. Ma ora, che mi piacerebbe prendermi cura di me, e che il mio fisico ne avrebbe davvero bisogno, non riesco a farlo perché non ho tempo. Ho deciso di non deflettere mai dalla routine igienico-cosmetica del mattino, che condenso in pochissimi minuti e che mi serve a non farmi vergognare se mi vedo allo specchio o se incrocio il corriere di Amazon. Hanno tutti un bel dirmi che sto tornando rapidamente in forma e che reggo bene la stanchezza, ma la verità è che mi faccio cagare e che vorrei essere di nuovo vanesia come prima. L’altro elemento che non avevo considerato è che i miei vestiti estivi, per quando sostanzialmente mi entrino, non sono idonei per l’allattamento in quanto troppo monacali. Possiedo soprattutto top e abiti accollati, mentre a me servirebbero camicie aperte sul davanti per potermi sbragare in tutti i luoghi e tutti i laghi. Avrei potuto acquistarne qualcuno in gravidanza, ma a suo tempo non potevo misurarli quindi boh, basta, ho toppato e per quest’anno non cambiare, stessi quattro stracci e stesso mare. Così la prossima volta imparo a vestirmi da suora laica anziché comprarmi qualche bella blusa con lo scollo inguinale.

fear of

Bene suor Valeria, il noviziato è difficile ma sei sulla buona strada

FOPI-Fear of Proving Inadequate

La paura di essere inadeguata è nata il 24 marzo 1982 insieme a me, ma prima era limitata alle mie performance di persona mentre ora si è irrimediabilmente irradiata a quelle di madre. Questa paura si accompagna a un fortissimo senso di responsabilità e a un timore del fallimento. Ma se da nullipara bastava chiedere un po’ di incoraggiamento positivo ad amici e parenti, o placare le ansie comprandosi un paio di scarpe, quando si ha a che fare con un neonato è difficile essere “confortati”. Specialmente quando è così piccolo (non sa parlare, sorridere o ridere con intenzione) il suo benessere consiste grossomodo nello stare tranquillo -possibilmente addormentato, aggiungerei io-. Tutto ciò che deflette da questo generico concetto di “serenità” (=si dimena o piange) diventa oggetto di indagine. Le domande che ci si porrebbe se a piangere fosse un adulto, trattandosi di un infante, assumono contorni decisamente sinistri:

  • ha fame/sete? —> lo sto denutrendo come Alba Rohrwacher in quell’obbrobrio cinematografico che era Hungry Hearts?
  • prova dolore da qualche parte? —-> ha un male incurabile che lo condannerà a dipendere dalla morfina?
  • ha caldo o freddo? —> sta crepando di ipertermia o assideramento?
  • ha il sedere irritato? —> sta insorgendo una dermatite da contatto di chiara matrice psicosomatica?
  • sono coliche? —> ha sviluppato una diverticolite cronica che si porterà dietro forever?

 

Questa è proprio il colmo. Proprio io, che dalla pre-pubertà piango da sola e senza alcun motivo reale almeno 3 o 4 volte a settimana. Io, che sono così dipendente dai miei pianti liberatori che ho addirittura studiato dei metodi per indurmi il pianto quando esso tarda ad arrivare e svolgere la sua funzione catartica. Con quale faccia vorrei negare a mio figlio il diritto di farsi una frignata in libertà? La prossima volta, a ben pensarci, un pianto da ormonella me lo faccio pure io

*Il fatto che abbia inserito tutti i link va interpretato come un velato invito a seguirmi, eh

svgInstamonth Giugno 2016
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svgAd esempio a me piace la Calabria

17 Comments

  • RobertaG

    Luglio 11, 2016 at 10:20 am

    E non hai ancora sperimentato il terrore che non respiri o quello che muoia soffocato… :;
    Dura la vita della mamma!

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    • gynepraio

      Luglio 11, 2016 at 5:15 pm

      In verità sì, praticamente ogni mezz’ora gli controllo l’attività polmonare anche perchè lo porto spesso in fascia stretto come un cotechino, ma soprattutto ama addormentarsi a pancia in giù e quindi deve essere ipersorvegliato!

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  • giulia

    Luglio 11, 2016 at 11:03 am

    hahahahahahahahaha
    scusa non voglio ridere di te ma mi ha fatto morire la parte del piantino (pensavo di essere l’unica)!
    Non ho tante prove ma secondo me sei bravissima e molto razionale come mamma 🙂

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    • gynepraio

      Luglio 11, 2016 at 5:15 pm

      Grazie mille, speriamo di non disattendere le aspettative con qualche cazzata colossale

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  • clovette

    Luglio 11, 2016 at 12:05 pm

    Come ti capisco, ma per esperienza personale ti direi di prenderla molto bassa e di placare tutte queste tue fear, il primo anno del bambino è totalizzante secondo me, devi spenderlo appresso a lui (anche se rientrerai a lavorare molto prima dell’anno).. per quanto mi riguarda anche il secondo e chi lo sa probabilmente anche il terzo ma mia figlia è evidentemente una vera “diva” : /…. insomma rilassati e lascia perdere tutto il resto per ora, stai crescendo un essere umano, ti pare poco?? Se poi piano piano riuscirai anche in altro buon per te!

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    • gynepraio

      Luglio 11, 2016 at 5:17 pm

      Forse questo mio bisogno di voler fare tutto -oltre a crescere una nuova vita- non è solo un’ansia, ma proprio un bisogno. Vorrei riuscire a ignorarlo e diventare più “monotasking” ma temo non ci riuscirò mai davvero…

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  • ELENA

    Luglio 11, 2016 at 1:16 pm

    Bellissimo post! ti avevo scritto giusto un po’di settimane in privato sulla questione coliche ora ti scrivo qui!Il sette la mia Costanza ha fatto tre mesi e non potrei essere più felice… ma che fatica allucinante! Mi sa che mi leggero’ la pagina degli sfoghi di giovanigenitori nei momenti di sconforto autocommiseratorio! Mi piace davvero leggere il tuo blog, sei sincera e sicuramente una brava mamma, attenta ai bisogni di Elia lo dimostra ciò che hai scritto… se ti consola l’ ansia da prestazione è all ordine del giorno per il 90%delle neomamme facciamocene una ragione!
    Tranquilla anche per il fattore bellezza e mantenimento quando crescono un pochetto iniziano a intrattenersi e il tempo per una maschera lo si trova… parola di mamma di figlia rompiscatole

    P.s. che ridere anche io tenevo il quadernetto con poppate e cacca e pipi! Finito nel dimenticatoio dopo due settimane… all inizio scrivevo,poi facevo schemi con crocette e poi mi sono detta fra me e me “ripigliati”e ho seguito i bisogni della bimba e gli orari si sono più o meno regolarizzati da se

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    • gynepraio

      Luglio 11, 2016 at 5:19 pm

      Mi consoli molto, davvero. La cosa del quadernetto, posso testimoniarlo, si può fare: addirittura una mia amica ha avuto due gemelle eppure lo compila con diligenza per entrambe.
      Non so come faccia…

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  • Vetekatten

    Luglio 11, 2016 at 5:57 pm

    Ti ho scritto già su Twitter una volta, la sportività arriva dopo il primo mesetto di vita di un figlio, perchè pian pianino si prende sempre più la mano per questa cosa della genitorialità. Ho partorito il mio secondogenito un mesetto prima di Elia e mi dedico sia alle cose vanesie (smalto, crema, ecc) che quelle pratiche (mi sono intrippata ora a fare pane, pizza e torte per le merende del primogenito) o culturali. Non sono una super donna, semplicemente si impara a organizzarsi, non sempre ci si riesce ma almeno non mi sento SOLO mamma, che era la mia grande paura prima di avere figli

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    • gynepraio

      Luglio 11, 2016 at 7:02 pm

      Vorrei essere una mamma sportiva ma al momento mi sento soprattutto una mamma scombinata, ecco! (ovviamente non una mamma chic, ho perennemente l’aria della scappata di casa)
      Mi conforti molto, specialmente perché sul fronte dell’organizzazione mi sembra sempre che mi manchi qualche pezzo.

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      • Vetekatten

        Luglio 11, 2016 at 8:16 pm

        Ce la farai! Si impara giorno per giorno 🙂

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  • X_fedex

    Luglio 11, 2016 at 7:16 pm

    Mamma FOPI presente! E la cosa del quadernetto passa a tutte, pure io ho fatto la maniaca del controllo dopo le dimissioni dal mese in neonatologia, ma tempo 2 mesi e complice una vacanza, tutte le mie buone intenzioni sono andate a farsi benedire…

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    • gynepraio

      Luglio 12, 2016 at 6:21 pm

      Alla fine, se anche lo compilassi, dovrei mettere tutto su excel per individuare qualche tendenza…

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  • virginiamanda

    Luglio 12, 2016 at 7:38 pm

    Beh, il fatto che tu ti sia seduta a scrivere questo post è la prova che sai prenderti dei minuti per te stessa, fosse anche seduta in bagno.
    Elia non è venuto da solo, c’ha un papà che mi sembra abiti pure lui lì, no? Quando senti veramente l’esigenza di non essere più solo una mamma, ma hai le ansie, metti una sveglia da trenta minuti e piantali a casa. Esci a farti una passeggiata e respiri un po’. Cosa succederà mai in mezz’ora?
    Dai!
    Un abbraccio

    Ps: io la pagina dei genitori che sbroccano la tengo da antidoto per quando mi lamento della dismenorrea 😀

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    • gynepraio

      Luglio 13, 2016 at 11:53 am

      Devo dire che Michele mi concede parecchie finestre di libertà perchè si porta via Elia a passeggiare nel marsupio praticamente tutti i giorni, anche per 2 ore di fila. Sono io -inconcludente cronica- che in quelle 2 ore fisso un muro, mi faccio le unghie e quando suona il citofono esclamo puntualmente “Ma come, di già?”

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  • coriandoliavapore

    Luglio 13, 2016 at 9:26 am

    Ciao Valeria,
    prima di tutto mi manifesto dopo qualche mese da lettrice anonima 🙂 Mi è sembrato giusto intervenire qui dal momento che pure io sto per diventare matre e condivido il tuo stesso identico timore di inadeguatezza totale nella gestione della mia vita imminente. Ovviamente non vedo l’ora di fare conoscenza con l’Impressionante che per mesi mi ha scalciato gli intestini con grande energia ma, al tempo stesso, sento arrivare questo momento un po’ come fosse il Capodanno di una nuova esistenza…riuscirò a essere una brava madre ma non SOLO una brava madre? A non perdermi completamente nella quotidianità delle incombenze? Da qui la follia di quest’ultimo mese trascorso a trascinare la panza in giro per mostre e musei nonostante la caldazza, accumulare libri come fosse in programma una nuova era atomica e chiedere alla parrucchiera di andare giù pesante col riflessante che chissà quando ci ripasso. Comunque, scherzi a parte, credo che, come in tutte le cose della vita, cagarsi sotto ogni tanto sia terapeutico e liberatorio e i problemi veri arrivino solo quando uno non si fa più certe domande. In bocca al lupo per tutto!

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    • gynepraio

      Luglio 13, 2016 at 11:54 am

      Anche io ho sempre pensato che l’assenza di ansia sia l’anticamera della follia. E anche io nelle ultime settimane pre-parto ho fatto di tutto: cene nei ristoranti stellati, pasta in casa, parrucchiere, unghie, qualsiasi cosa! Fai bene, continua così, e in bocca al lupo anche a te

      svgRispondi

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