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By gynepraio29 Agosto 2016In BabyPersonale

Tema: le mie vacanze

Le mie vacanze: svolgimento

Io le mie vacanze le ho proprio sospirate, anche se non lavoro dal primo marzo quindi non dovevo esattamente “staccare” dall’ufficio. Semmai dovevo staccare da Torino, e infatti sono stata in Calabria che, insieme a Calcutta e Capo Horn è probabilmente uno dei luoghi più diversi da Torino che io conosca.

Nei giorni precedenti la partenza ho fatto le valigie, questa volta anche per Elia che se non si è capito è il mio bambino di 2 mesi. Io amo andare in vacanza, maestra, ma fare la valigie non mi piace affatto, a maggior ragione se devi pensare a bagagli parcellizzati: quelli per la meta e quelli per le 2 tappe intermedie.

Infatti, per agevolare l’acclimatamento culturale ed evitare lo shock, abbiamo pensato di metterci 3 giorni di viaggio: siamo passati dalla Romagna e poi dalla Puglia, per la precisione a Castellaneta che è il paese dove sono nati Rodolfo Valentino e Rossella Brescia. In Romagna abbiamo mangiato, visitato i cugini e gli zii di Elia, gli amici e i compagni di liceo del papà di Elia, le amiche della mamma del papà di Elia cioè la nonna di Elia, le commesse della Conad dove si serve la nonna di Elia cioè mia suocera. Abbiamo scartato i bellissimi regali che tutti hanno procurato per Elia per riporre i quali ho dovuto rimettere mano alle valigie faticosamente richiuse nei giorni precedenti.

In Puglia invece ci siamo persi sotto il sole delle 13 nella campagna tarantina perché il B&B che avevo scelto in virtù del suo prezzo competitivo non aveva un indirizzo né un’insegna anche se era un maneggio con tipo 359 cavalli che scorrazzavano liberi. É un peccato che Elia non abbia potuto vederli perché stava urlando come un pazzo e reclamando il suo latte. Quando la sera siamo usciti per procacciarci del cibo, abbiamo avuto una brutta disavventura. Sedevamo in un caffè di Castellaneta Marina (dove per l’appunto c’è la statua a Rodolfo Valentino, ma non quella di Rossella Brescia perché ancora è viva) ed io ho detto al papà di Elia: “Reggi un secondo il bambino, che mi metto la fascia così ce ne andiamo a mangiare una pizza”. Lui ha prontamente afferrato il bambino quando la sedia in plastica su cui sedeva si è spezzata in due e sono entrambi caduti per terra, come quando alle elementari i compagni bulli ti toglievano la cadrega da sotto il culo. Per fortuna il bambino non ha raggiunto il suolo perché suo papà l’ha tenuto ben stretto sul suo petto villoso. Io ho lanciato un urlo di spavento che si deve essere sentito fino a Cellino San Marco (comune che ha dato i natali ad Al Bano), ho acchiappato il bambino che a sua volta ha iniziato a sbraitare e ho cercato di calmarlo e calmarmi. Quando finalmente ci siamo tranquillizzati tutti e tre, abbiamo pensato che non era il caso di cercare altre rogne e ce ne siamo tornati al B&B senza nemmeno cenare, ma comunque perdendoci perché nel frattempo ha iniziato a piovere e se le strade sono sprovviste di indirizzi, figuriamoci se hanno l’illuminazione. Quando ci siamo finalmente messi a letto, ho pensato che avrei dovuto minacciare i gestori del bar di denunciarli per negligenza e mancata manutenzione delle sedie, e invece niente, ho persino pagato l’aperitivo e accettato le loro scuse anziché andarmene sdegnosamente. Non ho nemmeno approfittato dell’occasione per prendere in giro il papà di Elia dicendogli “palla di lardo, hai rotto la sedia, mettiti a dieta” (cosa che senza alcun dubbio lui avrebbe fatto se a sfondarla fossi stata io). Questa tendenza ad avere idee brillanti troppo in ritardo si chiama esprit de l’escalier e io ne soffro dal 1982.

É stato bello tornare dove ho trascorso le mie vacanza fin da quand’ero bambina, anche se un po’ il posto è cambiato: è diventato più borghese, più rifinito e manutenuto. Certe volte passeggiavo per i vialetti e vedevo cose bizzarre, come i bidoni per l’umido, le siepi potate à la Edward Manidiforbice e i dispenser di sacchetti per le cacche dei cani. Io il mio villaggio vacanze me lo ricordavo diverso, ma del resto anche le mie vacanze me le ricordavo in un altro modo.

Ad esempio facevo molti bagni di sole e di mare, e invece quest’anno poco di tutti e due. Mi ustionavo sempre, invece stavolta ho messo sempre la protezione 50 e sono stata sotto l’ombrellone. Da ragazza non mi sarei mai messa in topless, e invece quest’anno le mie tette le hanno viste tutti quanti compresi i bagnini, gli animatori e i venditori di cocco-cocco-bbello. Andavo in spiaggia a mezzogiorno e invece quest’anno alle 8:30 ero lì. Uscivo tutte le sere alle 11 e invece quest’anno alle 9 dormivo. Non ho mai corso, ho solo fatto delle camminate neppure troppo veloci. Ho letto 3 libri. Ho sempre mangiato nelle stoviglie usa-e-getta e non ho mai cucinato, se si escludono friselle al pomodoro e melone col prosciutto. Mai truccata, mai scarpe chiuse, mai passato lo straccio in terra, uscita a cena solo 3 volte.

Allora che cosa è successo di speciale durante le mie vacanze? Elia ha cominciato a sorridere tanto, in modi diversi: beffardo, vezzoso, divertito, estatico. Far ridere Elia è un lavoro di squadra: io mi dedico all’assist, cioè preparo il terreno allattandolo e creando quella sazia beatitudine indispensabile affinché intervenga il bomber della risata, ovvero suo papà con vocette, versi e carezzine sul doppio mento. Finito il momento di sazietà -che può durare anche 45 minuti- durante il quale la nostra attenzione è totalmente focalizzata sulla sua bocca sdentata, occorre riguadagnare il suo buonumore con nuove attività: passeggiate, igiene attiva (cioè il bagno completo, da non confondersi con la poco eccitante igiene passiva, cioè il cambio del pannolino), contatto pancia-pancia nella fascia, lettura ad alta voce. Evergreen immancabili, il pianto e il sonno.

le mie vacanze

La lettura ad alta voce

Abbiamo pensato che ormai ci eravamo attirati così tanta costernata riprovazione (di parenti, amici e financo sconosciuti) per aver stressato il suo spirito di adattamento con la traversata della penisola che potevamo ormai fargli provare di tutto: bagni freschi nel Mediterraneo, uscite nel suo canottino squaliforme, passeggiate serali in riva al mare, persino una minicamminata nei boschi della Sila. Si è trattato di abituarlo a tutte queste esperienze, alzando ogni volta l’asticella: tornare a casa alle 10:30 e poi tornare a casa a mezzogiorno, un bagno breve fronte mamma e poi un bagno lungo fronte mare, prima immerso fino alla vita, poi immerso fino alle ascelle.

Ed è stato bellissimo vedere Elia prima più riottoso, poi più bendisposto, infine decisamente consenziente. Mi è parso di avere -per pochi e brevi momenti, sia chiaro-  il controllo della situazione, di possedere un certo intuito e di essermi conquistata la sua fiducia. Insomma, durante le mie vacanze mi sono sentita un po’ meno mera-dispensatrice-di-latte-e-dondolatrice-di-braccia e un po’ più persona-che-coscientemente-fa-assaggiare-la-vita-e-gioiosamente-educa-alla felicità-un-altro-essere-umano. Insomma, mi sono -a tratti, di tanto in tanto- sentita una mamma.

Ecco perché le mie vacanze, anche se non ho dormito un cazzo e son rimasta bianca come un verme da pesca, io le promuovo alla grande.

svgInstamonth Luglio 2016
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svginstamonth agosto 2016

4 Comments

  • Incorporella

    Agosto 29, 2016 at 9:18 am

    Sì ma se gli leggete la Ernaux non è che poi abbia molto da ridere…però di sicuro cresce intelligente!!!

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    • gynepraio

      Agosto 29, 2016 at 10:12 am

      Il responsabile della Libroterapia è Michele, che ti devo dire…

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  • Elena

    Agosto 29, 2016 at 2:19 pm

    Bentornati!! nelle tue parole si legge tanta felicità e allegria (a parte l’attentato della sedia) e anche se non sono state le solite vacanze saranno sicuramente quelle di cui ci si ricorda per anni. Inoltre il tuo post mi ha anche dato un po’di coraggio! Noi partiamo con Costanza di 5 mesi mercoledì notte per il mare… Ormai abbiamo la nostra routine e spero appunto che il cambiamento d’aria e di luogo non la faccia sbarellare troppo! Però credo che la sua espressione quando la metterò in acqua mi ripagherà 🙂 sto diventando proprio una mammola santo cielo!

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  • Grazia

    Agosto 31, 2016 at 3:58 pm

    10 Più. È esilarante leggere la cronaca delle tue vacanze!!!

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