
Guida in 10 punti per conversare con i prospects
Venerdì scorso, mentre prendevo un tè con una mia carissima amica, si è parlato -non senza nostalgia- di quando eravamo single e della fatica improba di vestirsi carine e possibilmente scosciate, uscire col freddo e bazzicare locali sudati in cui ancora si fumava nella speranza di conoscere un tipo carino con cui uscire la settimana dopo. Nella maggior parte dei casi tornavo alle 4 del mattino sfatta, coi capelli puzzolenti e 30 euro in meno nel portafogli, senza nemmeno un numero di telefono scarabocchiato su un kleenex. In particolare si è ironizzato sul nostro semester horribilis, una manciata di mesi del 2005 giustamente rinominata “fase scacciacazzi” in cui non ci si filavano neanche i mendicanti.
Adesso, ovviamente, non mi fregherebbero più. Resterei comodamente seduta a casa in pigiama e userei Tinder, app alla quale va il merito di aver reso trendy un’attività -conoscere potenziali partner online- che fino a 2 anni fa si considerava appannaggio dei morti di figa. Ci sono stati dei tentativi originali in passato (tipo Adottaunragazzo che io ho anche testato e recensito) ma solo Tinder ha definitivamente abbattuto il tabù. Se volete sapere di più sul suo funzionamento, eccovi qui una guida super esaustiva.
Tinder mi avrebbe sollevato dalla fatica maggiore (creare il database di potenziali partner) lasciando al mio sollazzo le fasi più juicy (corteggiamento&conversazione). Eh sì, amici, non ci crederete ma ai tempi d’oro me la cavavo benissimo nella delicata fase del conoscersi, chiacchierare amabilmente e fare domande trabocchetto per svergognare immediatamente la pochezza morale/intellettuale dei miei prospects.
Ed è quindi in queste pietose condizioni, struccata e con mio figlio in braccio, ma col cuore in mano che mi permetto di stilarvi una guidina in 10 punti + appendice per conversare con i prospects (chiamiamoli così i nostri potenziali partners, come fanno i sales manager di successo), capire se bluffano, sgamare le magagne e usare proficuamente il vostro tempo. Perché, ragionevolmente, non penso vogliate menare il can per l’aia e uscire 29 volte con uno per capire se ha i numeri per proseguire oppure no. Il mio consiglio è di affrontare tutti i punti, per avere un quadro completo e una visione rotonda di chi avete davanti a voi, e per offrire anche un adeguato report alle amiche qualora vogliate interpellarle.
Come intuirete, questa guida è utile se cercate un partner, ovviamente. Se il vostro obiettivo è accoppiarvi promiscuamente e togliervi tutti i pruriti erotici del mondo, andate e siate felici.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 1-lavoro
Mi auguro abbiate fatto i compitini e lo abbiate cercato su Linkedin, quindi questo potrebbe essere prima di tutto un double check. Quanto ne parla vi dice quanto è importante (o rivela la mancanza di altri argomenti, vedi punti 7-8-9) e come ne parla vi dice quanto è realizzato/appassionato. Se vi piacciono gli uomini di potere è da questa domanda che capirete se è veramente un ambizioso oppure no. Senza arrivare a parlare di lavoro tutto il tempo, cercate di capire cosa fa, con quale spirito e, se vi interessa, stimate quanto guadagna. Se per caso scoprite che entrambi conoscete professionisti o colleghi, adottate la massima discrezione nel nominarli. Afferma di ricoprire un ruolo prestigioso e non paga il conto? Traete le vostre conclusioni.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 2-studi
Anche queste sono informazioni reperibili su Linkedin. Il percorso formativo da cui arriva è importante per capire se c’è compatibilità culturale nella coppia, cioè se c’è un terreno su cui iniziare un dialogo. Ha fatto studi molto diversi rispetto al lavoro che fa? Quali scuole ha frequentato? Ha studiato all’estero? Era uno studente ligio? Si è laureato di triennale a 31 anni?
CONVERSARE CON I PROSPECTS 3-famiglia
Io cercherei di capire il più possibile su genitori -sono ancora in salute? sposati? separati?- e fratelli -quanti? maggiori? minori? gemelli?-. Famiglia tradizionale o atipica? Famiglia modello Gulag Siberiano oppure Casa delle libertà? Sono vicini o lontani? Se vivono a Gravina di Puglia, li va a trovare con frequenza? Pensateci prima di innamorarvi, o vi toccherà passare tutte le ferie della vostra vita comune nelle Murge.
Se vi state chiedendo perché questo punto sia così importante, sappiate che mi deludete: parte tutto da lì. Sigmund Freud? Ricordate?
CONVERSARE CON I PROSPECTS 4-residenza
Uno dei pochi aut aut che porrei e sul quale non sarei disposta a derogare è l’indipendenza abitativa dalla famiglia dopo i 30 anni. Il modo e il quartiere in cui vive il vostro prospect la dice lunga sulla sua disponibilità economica, sul suo senso delle priorità, sul suo gusto e sul suo spirito di indipendenza/adattamento (specialmente se ha coinquilini), sulla sua mobilità o staticità, nonché sulla sua accessibilità: non penso vogliate passare la vita sulla linea lilla della metro, ma valutate voi.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 5-amicizie
Vi dà l’idea di una persona con una vita sociale articolata? Se è un expat o un trasferito, è ben inserito nel luogo in cui vive oppure sono 7 anni che esce solo con i colleghi? Ha amiche donne? Starebbe simpatico alle vostre amiche? Ha amici da presentare alle vostre amiche?
CONVERSARE CON I PROSPECTS 6-relazioni finite
Una volta, uscivo con uno separato e siccome anch’io ero reduce da una rottura, passammo i primi 2 appuntamenti a raccontarci le angherie e i torti subiti. Non fu esattamente un esordio spicy, ma almeno sapevo cosa aspettarmi. Io sono una di quelle che vuole sapere. Intendo dire che se uno ha 40 anni, è piacente, single, zero figli, mai sposato né convissuto (mmmmh, mi ricorda qualcuno), io non penso che sia stato semplicemente sfortunato. Un motivo ci sarà. Forse non ha il carattere più facile del mondo, o è un gran donnaiolo, oppure è così affezionato alla sua indipendenza da non aver mai considerato seriamente di sacrificarne una parte. Insomma, non buttatevi in ardite illazioni -men che mai a voce alta- e non gettate la spugna, ma raccogliete gli indizi. Non fate troppe domande o troppo dirette, ma usate dei pretesti: ad esempio se continua a usare il verbo al plurale parlando delle vacanze 2016, potete osare un “chi c’era oltre a te?”
É bene scoprire subito che esce da una storia di 11 anni ed è traumatizzato fino al midollo. Sempre per parlare dei miei disastri di gioventù, ho frequentato uno che era stato lasciato davvero da un mese e una sera (IO, CAPITE, IO) gli ho dovuto fare il training autogeno perché doveva andare a casa dell’ex a riprendersi le sue cose.
Anche qui, mi auguro che abbiate doverosamente scandagliato il suo profilo Facebook. Se non è completamente deficiente, non dirà bugie; tuttavia, qualche double check non fa mai male.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 7-cultura: libri, film, teatro
Io diffido in egual misura sia da chi cita Fabio Volo, sia da chi guarda esclusivamente film uzbeki sottotitolati in swahili, ma soprattutto diffido da chi non è consapevole dei propri gusti. La cultura è importante, credetemi: non solo per trovare affinità elettive, ma anche perché dopo un po’ gli argomenti di cui parlare si esauriscono, così come la voglia di accoppiarsi furiosamente. In quei casi avere qualche moneta di scambio e arricchimento reciproco non guasta, ecco.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 8-sport e hobby
Sono argomenti importanti anche questi, non credete. L’importanza che un partner attribuisce allo sport la dice lunghissima su quanto è avventuroso, costante, sperimentatore, invasato, competitivo, individualista. Lo sport può impattare profondamente la vostra vita. Per citare un esempio a caso, io sto con uno che deve correre/nuotare un’ora al giorno per stare bene con se stesso, che non si muove da Torino quando la Juve gioca in casa, che nelle serate di Champions non mi accompagnerebbe nemmeno al Pronto Soccorso per sospetta emorragia cerebrale: non mi lagno mai, ma ogni tanto vorrei che gli piacesse pescare, almeno qualche volta mi porterebbe a casa una trota salmonata.
La categoria hobby&passioni è potenzialmente una miniera di informazioni e deduzioni: è un vespista? Restaura mobili per diletto? Milita attivamente in un partito politico? Passa le notti a giocare a Legacy of Magic? Studia cinese? Il mio sogno erotico, per dire, è un uomo che cucina e ha il pollice verde. Per uno chef contadino potrei anche derogare sui libri di Fabio Volo.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 9-viaggi
É giusto sapere se al nostro prospect piace trascorrere le ferie in al Bravo Club di Sharm-el-Sheik, nella residenza di famiglia a Borghetto Santo Spirito, in un villaggio lungo il Rio delle Amazzoni. Ve lo dico io, che di igienisti, pigri e fobici dell’aereo ne so a pacchi. Ama il mare? La montagna? La natura?
Se ha un profilo Instagram, o banalmente da Facebook, tutte queste informazioni sono già a vostra disposizione: ciò che conta, è come il prospect sa argomentare le sue preferenze, farvi entrare nel suo mondo e appassionarvi ad esso.
CONVERSARE CON I PROSPECTS 10-vita virtuale
L’analisi dei suoi profili e delle sue attività social l’avrete fatta prima, quindi immagino che abbiate escluso tutti coloro che hanno una presenza online disturbante (“Buongiornissimo!”, “Kaffeeeeee”, “Noi che da piccoli avevamo il Tricky Traps”).
Bisogna capire fondamentalmente 2 cose:
- c’è aderenza e coerenza tra la persona fisica e quella virtuale? Ve ne accorgerete in modo intuitivo. Se c’è forte discrepanza, ponetevi delle domande.
- perché è finito su Tinder? (preparatevi una risposta intelligente perché ha tutti i motivi per rivolgervi la stessa domanda)
CONVERSARE CON I PROSPECTS APPENDICE- l’apparenza inganna solo se sei scema
Se avete senso estetico, sarà difficile rassegnarsi a uscire con una persona che si veste di merda: nella migliore delle ipotesi lo prenderete in giro, nella peggiore vi vergognerete di lui. Il suo outfit rivela non solo il suo gusto, ma anche la sua capacità di essere a proprio agio e, non ultime, le sue possibilità economiche. Una certa cura di sé lascia preludere attenzione al dettaglio, che ad esempio per me è molto importante. Altri aspetti cui badare sono la postura e la camminata: vedetela come volete, ma io da uno gobbo non mi aspetto niente di buono.
giulia torelli
Ottobre 25, 2016 at 10:55 am
Ti adoro, post perfetto su cui concordo al 100%
gynepraio
Ottobre 25, 2016 at 4:05 pm
E allora vai, scandagliali senza pietà
Laura
Ottobre 25, 2016 at 1:43 pm
Mi segno tutto, a certe cose non avevo proprio pensato.
gynepraio
Ottobre 25, 2016 at 4:06 pm
Attenzione attenzione, anche tu su Tinder?
…
Brava, così ti voglio.
Angela
Ottobre 25, 2016 at 3:43 pm
Domanda stupida: come conosci Gravina in Puglia? AHAHAH
gynepraio
Ottobre 25, 2016 at 4:07 pm
É possibile che sia una uscita della A14? Credo di esserci passata davanti un milione di volte guidando verso la Calabria…
Angela
Ottobre 25, 2016 at 4:08 pm
Non lo so di preciso però può essere ahah
Luk
Ottobre 27, 2016 at 2:27 pm
ma da quel che dici tu convivi con un “gobbo” 😉
Paola
Ottobre 27, 2016 at 4:32 pm
Questo decalogo mi sarebbe stato utile quando bazzicavo le chat room alcuni anni fa e mi sono capitati dei date veramente stravaganti, tipo uno che mi volle conoscere su una spiaggia deserta di notte in inverno. Poi però tra tanti incontri bizzarri, di cui potrei parlare per ore (magari su snapchat? ahaha) è saltato fuori l’appuntamento al buio con Maurizio e finalmente trovai pace e ammore. Se fossi single tenterei la strada di Tinder perchè i primi contatti, i date e la frenesia del cosa mi metto li ricordo ancora con molta emozione
Ce
Ottobre 30, 2016 at 9:23 am
Bisogna stare attenti a cosa si desidera.
Il viticulturist che passa le sere a guardare video di cucina per scegliere che ricetta testare il giorno successivo esiste.
Però sta leggendo Harry Potter da 11 anni (non è un’esagerazione).
Qualche volta ci spero quasi che legga fabio volo… almeno sarebbe impegnato e non spenderebbe mezzo stipendio in fiori e spezie atroci che piacciono solo a lui.
Ma, appunto, non mi lagno mai neanche io, visto che per esempio ha il buon senso di non lasciare la stanza quando comincio a blaterare di tragedia greca o qualcos’altro che lui giudica atrocità e non sarebbe del tutto contrario ad avermi sotto processo per crimini contro l’umanità.
Ho un’unica domanda: quante volte si possono ricontrollare/verificare/comparare le informazioni sui social prima che diventi stalking?
E concordo dei gobbi mai fidarsi…lo dico per esperienza! Gli ho portato parecchia malasorte, tanto che i Malavoglia mi fanno un baffo 😉
gynepraio
Novembre 1, 2016 at 9:33 am
Diventa stalking quando non lo usi per conoscerlo ma per controllarlo. Persino io, che sono maniaca del controllo, non ci sono mai arrivata!