Chi è stato in auto con me, lo sa: da passeggera sono vigile, controllo le precedenze, segnalo pericoli e potenziali imprevisti, ricordo regole del codice della strada. Percepisco vibrazioni, aumenti anche minimi della velocità, sbandamenti, spostamenti d’aria. Dinanzi a errori del guidatore, emetto piccoli versi di disappunto o cambio espressione facciale. A volte sbotto pure.
Detto così, fare un viaggio in auto con me sembra terribile, e probabilmente lo è. Ma io non lo faccio per cattiveria, puntiglio o mancanza di gratitudine: è un trauma. Ho cominciato ad avere paura dell’auto nel luglio del 1997, dopo che sono stata vittime di un incidente d’auto di ritorno da un concerto: l’auto su cui viaggiavo non ha dato una precedenza ad un altro veicolo che ci è venuto addosso. Anzi, mi è venuta addosso perché davanti a destra c’ero io. Mi sono fatta male: ho avuto un bruttissimo trauma cranico, mi sono rotta il labbro, mi si sono spostate le suture del cranio e mi sono fratturata l’acetabolo, un ossicino dell’anca che non è ingessabile. Mi sono svegliata in un letto dell’ospedale San Giovanni Bosco tutta rotta e gonfia, col collare, sotto gli occhi addolorati di mia madre e mio padre. Non ricordo nulla di quella sera, perché in auto dormivo e sono svenuta per via dell’impatto. Da allora non dormo quando qualcun altro guida: se c’è un incidente, desidero vederlo con i miei occhi.
Quell’estate la passai a sgambettare in stampelle per tutta la costa occidentale degli USA, come ho raccontato in questo post.
Una volta temevo che il guidatore dell’auto su cui mi trovavo avesse bevuto troppo, ma oggi -visto che ormai sia io sia le mie amiche sono in quella fascia d’età che se bevono un bicchiere di troppo l’indomani non si alzano- ho molta più paura dello smartphone, soprattutto quando viene usato per chattare. Non è una questione di intelligenza, multitasking, diottrie: non è possibile guardare in simultanea due superfici mantenendo una visione soddisfacente di entrambe. Inoltre, uno schermo telefonico e un parabrezza hanno dimensioni e risoluzione molto diverse, per cui il passaggio dall’uno all’altro richiede all’occhio uno sforzo di adattamento della durata di alcune frazioni di secondo. E’ impensabile guidare e utilizzare un cellulare contemporaneamente senza che l’attenzione sia sacrificata: il rischio non è pubblicare uno status con un errore grammaticale, ma è quello di non vedere un ostacolo, un automobilista, un pedone. Se non ci credete, date un’occhiata alle immagini della campagna Don’t Tap and Drive promossa da Ford Italia -da sempre piuttosto attiva sul fronte della sicurezza stradale- che sarà lanciata su Instagram proprio oggi 20 aprile. Se andrete sull’account IG di Ford Italia vedrete le immagini realizzate ad hoc: eccovi un assaggio in anteprima.

Se non vedete le sagome fatevi delle domande
Invece, sul mio account vedrete la mia foto, in cui mi dimostro più coraggiosa rispetto a quando sono in auto: infatti me la sono fatta dopo essermi struccata.
Io penso sempre che si possa tranquillamente posticipare l’uso del telefono a quando si è fermi, ma ci sono alcuni casi in cui si tende a usarlo alla guida, specialmente se:
- ci sono delle urgenze: questioni organizzative da risolvere, disposizioni da dare, lavoro da preparare fanno percepire il tempo passato in auto come sprecato e spingono a un multitasking pericolosissimo.
- ci si annoia: la sensazione di vuoto che ci pervade nel traffico, o peggio ancora durante lunghi tragitti in autostrada, ci spinge a usare social network in maniera compulsiva
Siccome non sono qui per spaventarvi ma per trovare soluzioni, eccovi le mie. Beh, iniziate col prendete i mezzi pubblici ogni volta che le condizioni lo consentono: quando questo non sia possibile, dotate la vostra auto di un dispositivo Bluetooth per telefonare in totale serenità e compiere operazioni semplici con dei comandi vocali.
Se dovete ottimizzare il tempo perché siete dei top manager e valete oro quanto pesate, fatelo in modo innocuo. Ad esempio, a me è successo di dover preparare una presentazione della durata di 15 minuti: ho registrato quaranta minuti ininterrotti di note vocali sul registratore dell’I-Phone, provando e riprovando senza riascoltare. Una volta arrivata a casa, il mio discorso era pronto e ce l’avevo stampato in mente. Non ho toccato lo schermo una sola volta, giuro.
E poi, se proprio dovete comunicare, tornate all’antico costume di chiamare anziché scrivere stupidi messaggi. Compleanno di un amico? Telefonate e fagli gli auguri, anziché scrivere “Ehi, sei un vekkietto!!!!111!!!” sulla sua bacheca Facebook. Appuntamento da fissare con ragazza che vi piace? Stupitela con un vero driiin-driiin, invece di mandare messaggini laconici da passivo-aggressivi egoriferiti.
Se invece le comunicazioni possono essere posticipate di qualche ora, mettete a frutto il tragitto in auto investendo in cultura: abbonatevi ad Audible e ascoltate un audiolibro, sentite un Ted Talk del topic che più vi interessa dal punto di vista professionale.
Infine, ascoltate della musica. Informatevi sul palinsesto negli orari in cui siete soliti guidare, e sintonizzatevi sulle frequenze giuste. Se invece amate ascoltare la vostra musica, preparate un po’ di playlist. Ve ne suggerisco alcune che sto ascoltando abbastanza spesso ultimamente:
- Questa si intitola French Touch, l’ha creata quel fiorellino di campo di Mavie Daponte e vi farà sentire delle ragazze chic con la maglietta a righe bianche e blu.
- Quest’altra si intitola Elia, l’ho creata io per andare in auto col mio bambino che ha passato 2 mesi a piangere come una fontana ogni volta che giravo la chiave.
- Questa invece si chiama Classique, riunisce alcune arie d’opera e brani di musica classica che dovete conoscere altrimenti quando la gente li cita vi fate le figuracce.
5 Comments
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Silvia
Aprile 20, 2017 at 8:32 am
Confermo. Stamattina ho cercato di fotografare la targa di un coglione davanti a me per segnalare un effrazione che mi ha causato un danno ed ho fatto fatica. Il cellulare pure a mettere a fuoco
Lucia
Aprile 20, 2017 at 11:03 am
Io guido tantissimo e purtroppo uso il telefono per noia. Ogni volta mi riprometto di non farlo mai più ma cedo sempre, sono pessima. Vabbè, per il momento ho iniziato a seguire le tue playlist, grazie!
gynepraio
Aprile 28, 2017 at 10:52 am
Brava, buon ascolto allora!
Mavie
Aprile 25, 2017 at 3:36 pm
È ufficiale, io ti adoro (❤️)
gynepraio
Aprile 28, 2017 at 10:50 am
Più delle fragole? Più degli avocado toast? Più dello yogurt con il muesli? Non ci credo.