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By gynepraio3 Luglio 2017In Instamonth

Instamonth giugno 2017

Instamonth giugno 2017: books

Sono abbastanza contenta del mio giugno letterario. Sto concludendo un saggio di Safran Foer (di cui già avevo letto i primi due romanzi) sul vegetarianesimo, che è incredibilmente semplice e ben scritto pur trattando un argomento piuttosto spinoso. Ogni tanto leggo la bio di qualche ragazza ribelle, per rendermi conto della mia ignoranza (alcune sincertamente non le conosco) nonché della mia totale assenza di coraggio. Del manuale per neomamme di Paola Maraone ho scritto una breve recensione in questo post che vi invito a leggere qualora, disgraziati, non l’abbiate ancora fatto. Sono uscita dalla mia zona di comfort leggendo il poliziesco “Non ditelo allo scrittore” di Alice Basso, il terzo capitolo della saga dedicata alla ghostwriter Vani Sarca: ho avuto il piacere di presentare il romanzo e dialogare con l’autrice presso il Circolo dei Lettori (AKA la Mecca della Torino che legge) in un torrido pomeriggio di qualche settimana fa. Come sempre in queste occasioni in cui faccio cose per le quali non sono titolata, mi sono divertita un sacco.

Non contenta, con la scusa di accaparrarmi il telo in cotone Einaudi de “L’Isola del tesoro” ho acquistato ben 4 romanzi per le vacanze di cui magari parleremo in un post a parte: su richiesta di alcune, ho pensato di scrivere una miniguida alle lacune da colmare durante le ferie divise per genere. Non aspettatevi niente di nobile, giusto qualche recensione-teaser per dare idee a chi proprio non sa su cosa esercitare gli occhi.

Instamonth giugno 2017

Dall’0alto a sx: un saggio sul vegetarianesimo, storie per bambine, manuale per neomamme e un giallo made in Turin

Instamonth giugno 2017: outfit

Sono felicissima degli acquisti/rivalutazioni di guardaroba di questo giugno che ho sostanzialmente passato andando per negozi e aggiungendo punti su punti alla mia lista “cose da acchiappare con i saldi”. Ma come non essere felici di una blusetta comprata per 7 euro al mercato? O di un paio di culotte in lino Muji, miracolosamente taglia S?

Un po’ più di disappunto me l’ha provocato la gonna a quadri rossi, in particolare quando sono andata a cena in una trattoria ed ero en-pendent con la tovaglia: ma che mi importa a me? La trovo fresca, vaporosa e sinceramente più bella di quella di Zara che hanno indossato tutte a turno. La tuta da “tenerone coi mandala”, beh, me la sono rimessa solo perché l’anno scorso mi stava male e pertanto l’avevo appallottolata nelle segrete del mio armadio dove l’ho ritrovata in un attimo di cieca furia igienica.

Instamonth giugno 2017

Dall’alto a sx: blusa Vichy, Culotte in lino, tuta con mandala, gonna-tovaglia della Festa dell’Unità

Instamonth giugno 2017: fare cose

Palazzo Graneri della Roccia è dove vivrei se fossi una nobildonna torinese, invece di stare in Vanchiglia a subire in silenzio le ronde dei poliziotti. Ci sono stata appunto per affiancare Alice Basso durante la presentazione del suo romanzo. Trovo che il giallo dell’interno cortile in cui trova la Fondazione Accorsi sia bellissimo: peccato che lo stesso non si possa dire delle loro mostre, ma questa è una mia opinione.

Il weekend del 24-25 giugno siamo stati a trovare i famigliari di Michele in Romagna e con l’occasione siamo andati a prendere un po’ di fresco a Rimini (dove io ho mangiato una coppa di gelato grossa come il mio cranio, ma sorvoliamo). In una giornata di caldo soffocante, c’era brezza e odore di salsedine. Io non ho mai bazzicato gli stabilimenti dell’Adriatico perché avendo frequentato soprattutto il Sud sono sempre stata in spiagge libere, ma trovo bellissimo quel divertimentificio fatto di lettini, croccanti all’amarena, barchette a remi, palette e secchiello. E le ragazze, amici, le ragazze: spettegolavano, si pettinavano i capelli, leggevano le riviste, si spruzzavano l’olio, procuravano di infilare ben bene gli slip tra le chiappe. Chissà di cosa parlavano, le ragazze a Rimini?

Sono andata un weekend in Romagna e non ho portato il costume né la crema, e mi sono sentita pallida, sfigata, prosaica, pesante, attaccata alla terra, una wannabe del lettino, un’outsider dell’estate. Chissà se dopo tutti questi bagni di realtà non farò anche un bagno di mare. Chissà.

Instamonth giugno 2017

Dall’alto a sx: palazzo Graneri della Roccia, Fondazione Accorsi, ragazze belle sui lettini, la spiaggia di Rimini

Instamonth giugno 2017: food

La lettura di Safran Foer non mi ha lasciata del tutto indifferente, e infatti sto cercando di introdurre proteine vegetali nella mia dieta. A indicare questo cambio di direzione, ho anche fatto un photopost sponsorizzato (sì, proprio io!) per presentare la nuova linea di piatti vegetariani di Eurospin, che vi consiglio di testare per sfatare il mito secondo il quale essere vegetariani è triste e costoso. Continuo come al solito ad andare al mercato a comprare l’ortofrutta, a cuocere la verdura con la vaporiera e tramutarla in vellutate, a fare graziose insalate multicolore che poi sbatto in un contenitore Ikea e mi porto al lavoro.

Instamonth giugno 2017

Dall’alto a sx: verdura al mercato, Caesar salad, ricetta vegetariana by Eurospin, vellutata di melanzane

 

Instamonth giugno 2017: baby

Il mio bambino è circondato dall’amore di tantissime persone che si manifesta anche attraverso regali bellissimi: questa paperella da guidare col bastone, un cagnetto che porterà a spasso quando finalmente camminerà, un necessaire da viaggio ricamato col suo nome.

In tanti sono innamorati di lui, e io li capisco perché io mi sento innamorata come il primo giorno. Solo che volte, come in queste ultime settimane, è durissima: mi sono ammalata io, non ho potuto rimettermi perché si è ammalato anche lui il giorno dopo (ma di tutt’altro: quindi non è statistica epidemiologica, è proprio sfiga), poi è entrato in una sleep regression combinata con il caldo torrido che ci ha tenuti svegli per una settimana, seguita da una fase di attaccamento morboso nei miei confronti che perdura e che sta diventando non dico fastidiosa ma sicuramente invalidante giacché sostanzialmente non posso muovermi senza averlo addosso. Infine, i suoi primi tentativi di autoaffermazione -che non ho alcuna intenzione di chiamare capricci- vedono come assoluto protagonista il suo dito indice che serve a: indicare cibi/oggetti che gli devono istantaneamente essere somministrati/consegnati, richiamare l’attenzione, grattarsi orifizi a scelta.

Ieri sera ha rifiutato la pasta -QUESTO E’ IL COLMO- il che mi spinge a pensare che forse non è davvero figlio mio.

Instamonth giugno 2017

Da sx: giochi in legno che piacciono a me, la trousse da viaggio ricevuta in dono da Paola

Instamonth giugno 2017: green

Le mie piante della cucina muoiono, ma non le posso rimpiazzare con le piante grasse che vorrei -tipo questi cactus pazzi- perché Elia potrebbe ordinarmi col suo dito indice di passarglieli, e come avrete capito non accetterebbe un NO. Per i fiori recisi non manifesta alcuna curiosità, per cui continuo a comprarli tutte le settimane.

Instamonth giugno 2017

Da sx: piante grasse un po’ freak durante il weekend di Flor, calle in compagnia di mele

Instamonth giugno 2017: tbt

Perchè tutti i mesi ultimamente hanno 5 giovedì? Il che significa 5 momenti in cui devo andare a spulciare nel mio pazzo passato recente e non. Oltre a una bellissima mamma nel deserto dell’Algeria e un trionfo di fibbie al mercato Vintage, credo valga la pena di soffermarsi sulle foto dell’adolescenza: il malumore di una quindicenne in viaggio con i genitori -lontana dal di allora fidanzatino- e l’allegria di una sedicenne rapata a zero con occhiali specchiati e zaino Seven con applicazioni catarifrangenti.

Completa il quadretto una specie di Cappuccetto Rosso di 10 anni con gigazoccoli olandesi e i guanti neri di Topolino.

Instamonth giugno 2017

Dall’alto: mia madre impeccabile nel deserto algerino, fibbie al mercatino del Vintage, io di ottimo umore durante un Coast-to-Coast, bambinella in Olanda, rapata a zero in spiaggia

Instamonth giugno 2017: blog

Questo mese ci sono state 4 rubriche (tra cui una new entry, la Posta del Cuore!) e tre post personali.

Diverse persone -alcune delle quali molto vicine a me- mi hanno detto che se smettessi di pubblicare con questa ridicola ostinazione avrei più tempo per rilassarmi, dormire, guardare un film o stare con mio figlio. In linea teorica è corretto, perché non sono una persona dalla fervida ispirazione: scrivere mi costa fatica, nonostante gli sforzi spesso sono insoddisfatta del risultato, ho sparse un po’ ovunque bozze di articoli su argomenti “controversi” cui vorrei dedicarmi ma anche pensare e organizzare le idee è faticoso. Tuttavia, prendere il mio broken heart e trasformarlo into art come diceva Carrie Fisher, o semplicemente cavare un ragno dal buco della mia mente, o innalzare argomenti terra terra non dico fino al cielo ma almeno al livello del mare, è una buona pratica che mi ricorda ogni giorno come mi chiamo, chi sono e dove vorrei andare.

Questo mese il mio blog ha compiuto 4 anni e di ciò che questa ricorrenza significa per me ho parlato qui. Giugno 2017 è stato finora il mese più trafficato della storia del Gynepraio, e questo non può che colmarmi di gratitudine e motivarmi. Per i miei sogni di gloria faccio ancora troppo poche visualizzazioni, ma ehi, sky is the limit.

Instamonth giugno 2017

Spero vorrete recuperare ciò che non avete ancora letto!

svgNinna nanna dell'affido temporaneo
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svgCome superare la fine di un amore

6 Comments

  • robertag

    Luglio 3, 2017 at 3:27 pm

    Attendo con ansia il post con i suggerimenti di lettura per colmare le lacune.
    Dopo più di un anno e mezzo di pausa dovuto alla maternità, da gennaio ho ricominciato a leggere (ma di lavarmi e simili non ho mai smesso), e tanto; una cosa che mi fa sentire molto meglio soprattutto con me stessa.

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    • gynepraio

      Luglio 5, 2017 at 2:08 pm

      Spero di avere tempo di scriverlo perché mi attende un mese di fuoco (sì, lo so, ho detto che avrei fatto una cosa e invece)

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  • Volevofarelarockstar

    Luglio 3, 2017 at 11:46 pm

    Cara, dopo un anno che vivo a Rimini sto cominciando a far pace col fatto che no, al mare non si va trasandate allo scopo di svaccarsi, ma ben (s)vestite, e pronte a socializzare con colleghi, mamme di scuola, vicini e sconosciuti con cui inevitabilmente dialogherai.
    E spiaggia libera anch’io, finché non ho scoperto i lettini con la colonnina nebulizzatrice accanto (che ora chiamo anche io “la nebu”).
    😀

    Ps. Adoro la gonna a quadrettoni.

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    • gynepraio

      Luglio 5, 2017 at 1:54 pm

      Grazie Vale. E’ una gonna che parla di Festival dell’Unità, costine bisunte e tagliatelle al ragù.

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  • Kiara

    Luglio 5, 2017 at 12:20 pm

    Ma anche NO! alle tempeste impazzite di consigli non richiesti!
    Scrivere meno? E perché mai? Scrivi divinamente, ti piace, tiene attive le sinapsi, ti regala un diario unico e ricco che tra qualche tempo ripercorrerai con gioia/tenerezza/etc, e come se non bastasse…delizi le tue lettrici con spunti sempre nuovi e mai scontati. Insomma, se non si fosse capito “casa tua” mi piace un sacco.
    Brava bravissima!

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  • Cinzia

    Luglio 5, 2017 at 7:19 pm

    “indicare cibi/oggetti che gli devono istantaneamente essere somministrati/consegnati, richiamare l’attenzione, grattarsi orifizi a scelta” direi che siamo nelle stessa fase, quanta pazienza!

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