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By gynepraio16 Ottobre 2017In Personale

#amicahomeblogger e ciò che ho scoperto sul design

Per motivi professionali, seguo da circa un anno tantissime homebloggers. Quando dico tantissime, intendo 30 o 40, il che significa che ogni mattina mi ritrovo 20 post da leggere a tema arredamento e decor. Come io faccia a leggerli sempre tutti e avere anche una vita, è presto detto: non li leggo ma guardo le figure, che sono alla fine tutto ciò che conta. Salvo, pinno, mi pongo domande, traggo conclusioni. Ci vorrebbe un libro per illustrarle in modo esaustivo, ma per intanto eccovi qualche suggestione generale.

#amicahomeblogger: gli americani di design non capiscono niente

Ho seguito Apartment Therapy per un bel po’ ma ho dovuto mollarlo perché il 90% degli shooting era terribile. “Ehi, John Smith che lavori nel reparto amministrativo di un Walmart del Kansas, possiamo mica venire a fare qualche scatto-verità a casa tua? Ma mi raccomando, la gondola veneziana in cera che ti sei portato a casa dal viaggio di nozze lasciala bene in vista, eh!”. Ho capito che gli statunitensi vanno fortissimi sui DIY, coroncine di fiori, tavolini di pallet, foto ricordo e props da matrimonio, ma sull’interior styling purtroppo non ci siamo. Mobili pesanti, tutto troppo grosso, troppo matchy-matchy: divani a 16 posti in colori improbabili, frigoriferi a tre ante, dispense da bunker di Berchtesgaden, vascone da bagno per gangbang,

#amicahomeblogger

Nella vita non si hanno mai abbastanza forni

#amicahomeblogger

Se verrà la guerra, non ci coglierà impreparati

#amicahomeblogger

Winecooler per damigiane

Ho vissuto negli USA per un anno, lo sapevo. Ma pensavo che almeno per gli shooting si organizzassero, e invece.

#amicahomeblogger: Gli scandinavi ci trollano

Ho dovuto concettualmente conciliare l’abbagliante luce delle case scandinave con quello che mi insegnò la prof. Bertolino durante le ore di scienze della terra. Ne ho concluso che le homeblogger del Nord Europa scattano foto come pazze invasate da maggio a ottobre, per poi appendere al chiodo la Reflex nei mesi bui, quelli in cui il sole sorge alle 10 del mattino e tramonta alle 3 del pomeriggio. Durante questo tenebroso periodo, le homeblogger si dedicano alle seguenti attività:

1-portare in vivaio le Monstere, le Pachire, le Pilee, i Ficus e gli ulivi (?) che non sopravvivrebbero con 5 ore di luce neppure se gli parlassi tutto il giorno

#amicahomeblogger

Un ulivo in Danimarca per me è appropriazione culturale

2-fare il cambio degli armadi: tirano fuori i vestiti catarifrangenti imbottiti di piuma d’oca e ripongono questi capi Acne praticamente inutilizzati.

#amicahomeblogger

Ma certo! Oslo, meno 20 gradi al sole e tu ti vesti così

3- editare i 7594 shooting tutti identici scattati nei precedenti giorni di luce

4- indire degli interminabili summit in cui sgranocchiano kg di pepparkakor e decidono quale minchiata faranno comprare a noi popoli Mediterranei la stagione successiva. Ecco una manciata di trend che sono riuscite a lanciare negli ultimi tempi:

#amicahomeblogger

Stufe in maiolica o ghisa pittate di bianco di 1 metro di diametro: un termoarredo discreto

#amicahomeblogger

Tappeto a quadri Beni Ourain di cui francamente non riesco a spiegarmi il successo

#amicahomeblogger

Angoletti da lettura illuminati da fioche lampadine nude a luce calda

#amicahoneblogger

Coperte fatte con la lana degli yeti (chunky knits)

Altre homeblogger, quelle col pallino della scrittura oltre che del design, producono libri sulla desiderabilità del lifestyle scandinavo: dopo l’ondata dello Hygge danese, quest’anno tocca al Lagom svedese. Non so dedicherò al Lagom un post come feci con lo Hygge l’anno scorso: posso dirvi che è il modo con cui gli svedesi sostengono di possedere il giusto, spendere il giusto, godere il giusto. Con uno stipendio medio di 2300 euro e il 7% di disoccupazione, ragazze, son brava anch’io a far quella che si accontenta e gode della sua libreria Billy, eh.

#amicahomeblogger: il Wabisabi portato alle estreme conseguenze

Non è che vadano di fretta. La loro colf non si è presa un’aspettativa per andare al matrimonio della figlia a Manila. Non è carelessness. È wabisabi, amici. Muri? Umidi. Biancheria per la casa? Stropicciata. Tappezzeria? Scrostata. Piumone? Sbilenco. Fiori? Appassiti.

#amicahomeblogger

Nel dubbio, gli intonaci lasciali come sono

#amicahomeblogger

Tovaglia sbrindellata, niente zoccolino sui pavimenti, fiori rinsecchiti. Avanti così.

#amicahomeblogger: piccoli serial killer crescono

I figli delle homeblogger sono tendenzialmente biondi, ricciuti e molto belli. Fino ai 24 mesi di età, le madri li vestono con certi adorabili completini composti da leggings a coste, bretelle, t-shirt a righe e berretti come quello de Il Monello di Chaplin. Inspiegabilmente, sono sempre scalzi.

#amicahomeblogger

Bellissimi bambini, non c’è che dire

Possiedono già una caterva ammennicoli ancor prima di riuscire a trovarsi il culo con due mani. Tuttavia le stanze dei figli di #amicahomeblogger includono solo:

1-Giocattoli démodé. “Mamma, vorrei il camion radiocomandato col cassone ribaltabile! Col cazzo, ti becchi un bel cappio appeso al soffitto!”

#amicahomeblogger

Inquietante

2-Tende. “Mamma, mi iscrivi al corso di judo? Smettila, su, mettiti in posizione fetale sotto il tuo teepee e sentiti Hygge”

#amicahomeblogger

Chiaramente questo bambino starà dalla parte dei cowboys

3-Vestiti a vista. “Mamma, appenderesti uno dei miei disegni con due puntine? Taci piccina, sii felice del tuo abitino da Amish esposto in bella vista”

#amicahomeblogger

Direttamente da Anne of Green Gables

#amicahomeblogger: i pazzi trend dello styling

E così, per concludere, un po’ di suggestioni per il vostro prossimo appartamento.

1-il lampadone preservativone, che va sul tavolo della cucina, sul letto e financo nella stanza dei piccoli. Dev’essere floscio e bisogna fargli il nodo come ai condom usati.

#amicahomeblogger

2-verriere ovunque. Che è come avere l’assenza di privacy di un open-space ma con lo svantaggio che devi pulire i vetri. No, scherzo, in realtà mi piacciono da morire, specialmente nei luoghi di lavoro.

#amicahomeblogger

3-copie di libri e riviste sul piano cottura. Prevalentemente un numero di Kinfolk a caso, che costa 18 euro a numero + spese di spedizione e viene pertanto sempre collocato vicino al tagliere dove affetti la pancetta.

#amicahomeblogger

4-Non si stira, mai, mai e poi mai. Lo sforzo, semmai, dev’essere quello di spiegazzare ad arte. Il mio livello di fastidio è intuibile, considerando che io stiro anche le mutande.

#amicahomeblogger

5-vasellame pazzo, ma sempre e comunque a vista affinché prenda tutta la polvere del caso. Nel caso qui rappresentato si alternano una moka appartenuta a Totò, cestini in bambù, calici in cristalli di Boemia e una riproduzione del sacro Graal in acciaio inox.

#amicahomeblogger

#amicahomeblogger: la serie

Per venire incontro ai grandi cultori del genere, ogni settimana pubblico una foto contenente una perla di qualche #amicahomeblogger a scelta. Per godervele tutte, vi basterà seguirmi su Twitter dove mi chiamo (sorpresa!) @gynepraio. Quanto al resto, su Twitter scrivo il giusto e sono solo leggermente più polemica che negli altri social, ma non polemica quanto vorrei.

 

svgLe mammine pancine e l'allattamento a termine
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svgPosta del cuore Ottobre 2017

18 Comments

  • Valentina

    Ottobre 16, 2017 at 7:32 am

    Fantastica!! Ahahah! Quanta verità in questo post! 🙂

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  • Francesca

    Ottobre 16, 2017 at 9:53 am

    Bellissimo. Ora ho una scusa per la tovaglia stropicciata!!!

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  • AliceOFM

    Ottobre 16, 2017 at 10:10 am

    Ecco, perché i figli delle homeblogger (ma in generale delle blogger più famose) sono tutti biondi? Anche quando non sono scandinave i figli sono biondissimi – se va male, se va bene sono rossi. E li vestono sempre come mio nonno a fine anni ’20 o è solo l’outfit per le foto?

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    • gynepraio

      Ottobre 16, 2017 at 2:37 pm

      Non saprei perché io quei vestiti nei negozi che frequento non li ho mai trovati…

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  • Antonia

    Ottobre 16, 2017 at 10:37 am

    Questo post è stupendo! Il tuo spirito di osservazione fuori dal comune. Vado a condividere

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  • polepole

    Ottobre 16, 2017 at 11:12 am

    Poi uno si chiede perché tutto questo odio per le riviste (e i blog) troppo patinati. Malavitaquella vera?
    Però anche io evito di stirare, confesso: lo faccio per aiutare l’ambiente 😀

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    • gynepraio

      Ottobre 16, 2017 at 2:38 pm

      Io invece stiro tutto. Poi compro le minchiate scandinave, ma le mutande le voglio piegate come origami.

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      • annaracchia

        Ottobre 18, 2017 at 9:29 am

        anche iooooo. Anche gli stracci della polvere :-)))9

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  • Eleonora

    Ottobre 16, 2017 at 3:45 pm

    Io non tollero i libri con le pagine esposte invece del dorso; per mesi ho guardato le foto di queste librerie chiedendomi perchè le mie in confronto fossero così poco “nordiche”, e quando ho notato il verso in cui sono sistemati i libri (si, ci ho messo dei mesi…) ci sono rimasta davvero male.

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  • Marta

    Ottobre 16, 2017 at 4:02 pm

    Ahahah bellissimo post!!! Non so se sono peggio le stanze asettiche e super ordinate dei bambini o le stanze topaie-smandrappate-chic. Ciao! (Scusa non stiro neanche io)

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  • Lisa

    Ottobre 16, 2017 at 4:54 pm

    Ho le lacrime.

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  • CiEffe

    Ottobre 17, 2017 at 8:51 am

    Acuta osservatrice, molto più di gente ‘del mestiere’ che invece scopiazza certe oscenità; qualche anno fa andavano di moda i mobili coi finti buchi dei tarli(indice che non hai mai avuto un incontro ravvicinato con questi ‘simpatici’ ospiti), poi sono venuti quelli con la pittura scrostata apposta (shabby chic – finto provenzale, e anche lì non so se avrebbero avuto il coraggio di riporre i piatti in cui mangiano in una vera credenza di campagna), ora le pareti con le muffe e la carta da parati strappata….il serial #amicahomeblogger è una genialata. Standing ovation

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  • Rossella

    Ottobre 17, 2017 at 9:32 am

    Hai fatto splendere il sole in una mattinata di nebbia! Grande!!!

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  • Simiz

    Ottobre 17, 2017 at 10:22 am

    Adoro osservare anche io questi particolari, ne seguo tantissime soprattutto nordiche e solo un’americana (quella di cui hai messo qualche foto anche tu con i bimbi dai capelli rossi-che ho ritrovato anche sul sito di Zara!!)

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  • Noemi

    Ottobre 17, 2017 at 10:43 am

    Quanta stima per te, finalmente la verità su questo gregge internettiano!!!! Ma vogliamo citare il boccione aesop in bella vista ( o cmq un sapone da almeno 25 euro)? Copia&incolla rulez!
    Per non parlare dei goffi tentativi di imitazione di certe blogger italiane, in totale assenza di capacità di rielaborazione/ personalità… lì ci vorrebbe un post a parte , ma nel frattempo tiger e maison du monde fanno quattrini a palate con loro!

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