Risorse e liste utili per lo shopping ragionato
Mi sembra di aver capito che il post precedente sia stato utile. Questo post contiene invece liste e risorse per lo shopping che ho testato personalmente.
RISORSE E LISTE UTILI PER LO SHOPPING: MERCATI VINTAGE TORINESI
Per fare affari, si va presto, si fa colazione lì e s’inizia a girare possibilmente prima delle 9 (questa è la religione cui sono stata abituata da mio padre). Per divertirsi, va bene qualsiasi ora.
- Piazza Vittorio Veneto – 1° domenica del mese (soprattutto antiquariato ma anche accessori)
- Piazza Carlo Alberto – 2° sabato del mese (confesso di andarci di rado)
- Piazza Gran Madre – 3° domenica del mese (abiti, accessori e antiquariato). Occhio ad andarci con tacchi e/o passeggini perché la superficie non è liscia, sono ciottoli fastidiosissimi
- Gran Balôn in Borgo Dora e vie limitrofe – 2° domenica del mese (abiti, accessori e antiquariato). Se volete restare per pranzo, vi consiglio il ristorante Al Jazeera in piazza Borgo Dora
- Bite Market, fondato da me e da Clara: tutte le info sono al relativo sito

Il Gran Balôn credo sia uno dei mercati più belli e antichi d’Italia
RISORSE E LISTE UTILI PER LO SHOPPING: VINTAGE STORES TORINESI
Qui c’è la lista dei vintage store torinesi che frequento io regolarmente (oltre a essi ne esistono molti altri, ovvio)
- Usato Firmato, via Cernaia 32 (molte griffe)
- Il capo Vintage, via della Misericordia 6 (Beatrice dietro al bancone, cioè una garanzia)
- Charly Vintage&Flowers, via Pomba 29, che ha di tutto e di più!
- Sin Control Vintage, via Santa Giulia 35, specializzato in capi anni ’90 (soprattutto denim)
- Kilos, via Tarino 18 (quasi niente griffe, moltissimi accessori belli, alcuni capi sono venduti al kg)
- Humana Vintage in via Pietro Micca e/po via Po

Cappotto cammello in cachemire comprato da Atelier n8
RISORSE E LISTE UTILI PER LO SHOPPING: I CAPI BASIC
Qui c’è la lista dei capi basic che ho iniziato a comprare negli ultimi 2 anni e che intendo mantenere come base dell’armadio.
RISORSE E LISTE UTILI PER LO SHOPPING: I MIEI BUCHI NERI
Le categorie di prodotti sui cui credo di dover imparare molto sono l’intimo, le scarpe e il denim. Sul fronte biancheria, ho trovato nell’austera e germanica Triumph il reggiseno perfetto che sta bene sotto i capi da giorno: presa dall’entusiasmo, ho acquistato online anche una brasiliana dello stesso marchio ma non mi piace. Due settimane fa ho ordinato delle mutande su Cotonella, di cui due paia specificatamente per il ciclo, e mi fanno schifo. Le tengo perché sono in un buon cotone e rifinite benissimo, ma non mi sento molto me stessa. Quindi, amiche di portafoglio, dove si comprano le mutande della vita di tutti i giorni? Non ditemi Tezenis perché io lì ci compro solo i completini per fare cose, non per starci seduta tutto il giorno al lavoro.
Sul fronte scarpe, sono diventata molto più esigente in quanto ho i piedi piatti, l’alluce valgo e spesso porto in braccio o sulle spalle Elia. É finito il tempo delle calzature belle ma scomode. Ne compro sempre meno e sempre più basse. Non sono esperta, non studio mai davvero bene vado sempre a culo: passo davanti a un negozio, mi piace uno stivaletto e lo compro, evviva, anche stavolta ce l’ho fatta. Dove si comprano le scarpe comode e belle? Quali sono i brand giusti?
Il denim è di tutte le selve la più oscura. Un mese fa ho comprato dei jeans ed era dal 2005 che non accadeva! Infatti non sono propriamente dei jeans, sono dei pantaloni da donna in denim leggerissimo tipo chambray. Penso sia perché ho un fisico non convenzionale (fianchi stretti da uomo, cosce grosse), ma i jeans su di me fanno cagare. Sono contenta però di non essere caduta nel tunnel cognitivo del “lo compro solo perché è di moda” come hanno fatto tante altre femmine con i vari skinny, boyfriend e mommy jeans che si sono succeduti in questi anni e che stanno bene a 5 donne o forse al massimo 6. Insomma, sono tipo 9 anni che non metto i jeans! In più, forse per una sorta di pregiudizio, io non li associo al casual e alla comodità, per cui su di me il motto di Nino d’Angelo non vale.
Insomma, quali sono i brand di jeans belli? Dove si comprano? Quanto è giusto pagarli?
RISORSE E LISTE UTILI PER LO SHOPPING: INSEGNE E BRAND PER CAPI DUREVOLI
Ho cercato di selezionare i marchi e le catene abbastanza reperibili sul territorio nazionale, oppure disponibili online senza spese di dogana
- Muji: maglioncini, camicie, t-shirt monocrome e mariniere, pantaloni estivi in lino. Occhio alle taglie perché io, che normalmente vesto una 44, sono una S.

Coulotte in lino muji
- And Other Stories: è considerato fast-fashion, ma la lana non è male. Ottimi anche i costumi da bagno

Costume intero da me amatissimo
- Stefanel: secondo me tra le insegne made in Italy è la migliore per qualità e design. Io ci ho comprato due gonne gemelle multiuso
- Diffusione Tessile: la mia soluzione evergreen per capi formali e per cerimonie. Con un po’ di fortuna anche i cappotti non sono male, anche se preferirei comprarmeli da Max Mara come una signora vera
- Uniqlo: usato molto di recente, testato sulla lana dopo lunghe consultazioni con Mavie che ne è già acquirente. Ho preso un beanie in cachemire nero e un maglioncino giallo senape in lana Merino per 30 euro caduno. La percezione di qualità è buona, le descrizioni puntualissime: Mavie ha misurato un suo maglione e i cm coincidevano esattamente con quelli dichiarati sul sito. La lana Merino è sottile, ma direi che vivo al chiuso per 23 ore al giorno e Torino non è certo l’Alaska, ecco

Pull di Uniqlo e borsa vintage da mercatino
- Capi su misura: se siete fisici anomali (nel mio caso, spalle da uomo e seno da donna) potete sempre andare da un camiciaio o un sarto. Il costo è più alto rispetto a quello di un negozio fast-fashion ma sicuramente meno alto rispetto a una camicia d’alta moda. Qui la mia esperienza presso l’Orlando Furioso di Torino

Camicia su misura realizzata da L’orlando Furioso
SULLA QUESTIONE TAGLIE
Dirò una ovvietà ma gli e-store multimarca (es. Asos) sono meno affidabili rispetto a monomarca sul fronte delle taglie perché le tabelle di riferimento sono generali. Ad esempio ho comprato su Zalando due paia di sneakers per Elia, brand diversi ma entrambe n.21: un paio probabilmente le metterà in prima elementare. Al contrario uno store monomarca come Uniqlo ha degli standard produttivi da rispettare e quindi è più attendibile da un modello all’altro o da un anno all’altro. Quando è possibile, io cerco di provare in un negozio “fisico” il capo ed eventualmente ordinarlo online se trovo una grande offerta (ad esempio, ho fatto così con le Birkenstock)
SULLA QUESTIONE RESI
Come avevo già scritto in altre occasioni, io non sono solita ordinare 12 capi su Asos per renderne 11 solo perché il reso è gratuito. Il reso gratuito non ci viene offerto perché questi e-store hanno il cuore grande, ma perché almeno il 30% del venduto torna puntualmente indietro perché non va bene. A loro conviene smaltire questo enorme tasso di invenduti mandando già le etichette di reso insieme all’ordine piuttosto che gestirlo caso per caso. Io sono sempre dell’idea che sia meglio provare piuttosto che acquistare a scatola chiusa e trovo quindi insensato ordinare online da Mango, Zara o di qualsiasi altra insegna presente in tutte le città d’Italia per poi rendere 2/3 dell’acquistato: basta andare in negozio e provare tutto. Io credo che gli e-store vadano utilizzati soprattutto per brand poco distribuiti o in occasione di sconti irripetibili.
SULLA QUESTIONE SPESE DI TRASPORTO
In questo caso io penso che l’unione faccia la forza. Se occorre raggiungere un minimo, mettetevi d’accordo con qualche amica o con qualcuno della vostra città. Io ho messo un annuncio su Twitter quando non riuscivo a raggiungere 25 euro sul sito di The Ordinary e in 5 minuti ho trovato una partner in crime. Non mi sembra così complicato, eh.
SULLA QUESTIONE BORSE ROSSE
Avevo promesso la lista dei brand di borse rosse che ho considerato prima di procedere col mio acquisto su Sézane, e-store che amo follemente e dal quale vorrei comprare tutto in particolar modo dei fruibilissimi stivaletti animalier che indosserei una volta e quindi NO, HO DETTO NO. La lista è molto breve perché io uso solo borse in cuoio quindi ho dovuto per forza di cose escludere ecopelle e similpelle. Come denunciavo con grande delusione, due brand italiani che storicamente realizzavano borse semplici e di buona qualità ancorché non di lusso -Furla e Coccinelle- ultimamente fanno un uso smodato del saffiano (che se lo sarà pure inventato Prada, dopodichè rimane brutto e inflazionato ugualmente) e sbattono ovunque un logo dorato e invadente. Male, molto male, malissimo anche l’assenza di modelli semplici, lineari, normali. Troppe forme sagomate, troppe strutture rigide, troppe fibbie metalliche. Si salvano solo queste qui:

Quattro mesi di ricerca e salvo solo queste, molto bene
CiEffe
Ottobre 30, 2017 at 12:23 pm
Ah, signora mia, come dice bene le cose lei!!! mi ritrovo quasi letteralmente nelle tue considerazioni su qualità/linea dei marchi/desideri sui capi da acquisire….peccato io non viva a Torino per poter sperimentare l’assortimento dei tuoi negozi e mercatini; purtroppo ritrovandomi in provincia e nemmeno molto ben collegata sto azzardando (il minimo indispensabile), mio malgrado, con acquisti online, ma tremo sempre fino alla consegna e conseguente prova dei capi (fondamentale, hai ragione).
Per l’intimo mi è toccato diventare “esperta” mio malgrado: un periodo della mia esistenza è stato funestato da infezioni recidive e la prima cosa che mi intimò il medico fu “intimo di SOLO cotone”…..non volendomi rassegnare all’idea del mutandone della nonna, dopo strenue ricerche ho scovato queste https://www.oysho.com/it/intimo/7-slip-a-partire-da-25%2C99%E2%82%AC-c1010242562.html
sono in cotone secondo prescrizione, sono disponibili in diversi modelli, resistono ai lavaggi in lavatrice per circa 2 anni, hanno un prezzo più che onesto (soprattutto se le acquisti nei pack e non singolarmente); insomma, io mi sono convertita e ormai le acquisto anche online.
Per i reggiseni, da taglia 2D, ho vissuto anni di disperazione soprattutto per l’acquisto dei costumi (un minuto di silenzio, please), prima di scoprire anch’io i prodotti Triumph che ti confermo essersi rivelata la scelta migliore e, di fatto l’unica possibile; all’estero avevo scovato anche un altro marchio, qualitativamente ottimo e resistente ai lavaggi (LaSenza); ahimè, il loro shop online, sembra un sexyshop per tamarre, quindi non riesco più ad acquistare nulla perché non hanno punti vendita in Italia nei quali eseguire più rapidamente una scelta del tipo “trova l’ago nel pagliaio”.
Per scarpe comode, resistenti e originali ti consiglio Camper, ma a volte sono troppo sopra le righe; col tacco, ho scoperto essere comode quelle di Cafè noir, ma non sempre mi piacciono. Insomma, brand del cuore, ancora no.
Anch’io non ho acquistato jeans per anni e i Levi’s mi sono sempre stati malissimo, ultimamente ho azzardato un Rifle, regular nella linea e nel blu intenso (buon cotone, ma non posso testimoniare sulla durata perché ce l’ho da meno di un mese).
La maglieria è la parte più difficile, ormai la qualità dei filati è pessima quasi ovunque (Stefanel fa eccezione) e soprattutto sono caldi come una t-shirt. Vado a spulciare questo Uniq-lo e ti libero la chat ché mi sono dilungata troppo……
gynepraio
Novembre 13, 2017 at 10:14 pm
Ma figurati, mi hai dato un sacco di riferimenti!
Cristina
Ottobre 30, 2017 at 1:52 pm
Sulle scarpe, visto che sei piemontese, ti consiglio una gita fuori porta a Barge, (CN), tale MARY,magazzino di banco del mercato aperto (mi pare) tutti i pomeriggi dalle 16 e anche la domenica mattina.
Tantissima scelta, scarpe italiane, anche marchi prestigiosi (dolce e gabbana, casadei, una volta aveva anche prada e miu miu, ogni tanto ci trovi Valentino) prezzi dai 90 ai 120.
io ci sono stata ieri ed ho visto un sacco di cose interessanti.
Se ci vai la domenica mattina ci attacchi gita a Saluzzo e dintorni!
Ciao
gynepraio
Ottobre 30, 2017 at 3:50 pm
mamma mia, a Barge c’è l’azienda montana Achillea che è stato mio fornitore di succhi e composte per anni nell’azienda in cui lavoravo anni fa. Ci devo tornare assolutamente!
ada
Ottobre 30, 2017 at 4:38 pm
Buongiorno, leggo stravolentieri i tuoi post, e grazie soprattutto di questi ultimi!
Se può servire aggiungo una dritta per le spese online (purtroppo senza possibilità di riscontro prima nei negozi, perché il marchio in Italia non c’è): io mi sono trovata molto bene su boden.co.uk (c’è anche un boden.eu ma non l’ho provato e non so se sia identico a quello UK). La qualità dei capi è vastissima e ottima, hanno anche modelli classici che ripropongono a ogni stagione in tessuti e colori diversi, così se ti affezioni a come ti sta lo puoi ritrovare sempre. Per gonne e abiti a volte si possono scegliere le lunghezze (sopra, al e sotto il ginocchio), i modelli vengono proposti in tinta unita e con motivi stampati, i costumi da bagno sono magnifici e sono molto precisi nelle misure. I capi sono recensiti da chi li ha acquistati e così è più facile orientarsi sul fit, sulla qualità dei tessuti ecc. Hanno il cashmere, il lino per l’estate (che io adoro), mille modelli di pantaloni, capi per uomo, bambino, accessori e loungewear per la casa. Hanno sempre saldi, i capi non costano pochissimo ma assicuro che la qualità in genere vale il prezzo: per es. ora in saldo c’è un bell’abito in jersey sostenuto stile marinière con le maniche a tre quarti che costa 33 sterline, più 6 della spedizione fanno 39 = 44 euro. La spedizione per l’Italia costa 6 sterline.
Poi aggiungo due cose: recentemente ho letto una cosa che non sapevo, e cioè che l’ecopelle in realtà è sempre cuoio animale ma trattano in maniera da avere un più basso impatto ambientale (io ero convinta fosse pelle artificiale). Forse già lo sapevi, visto che di ecopelle parli nell’articolo, ma magari a qualcuno interessa 🙂 Infine, un po’ vergognandomi faccio la maestrina, ahem, e puntualizzo che si scrive “culotte” e non “coulotte”, ma a tua discolpa va detto che in italiano si trova spessissimo scritto così! Viene proprio dalla parola francese “cul” 🙂 e indicherebbe delle mutandine, anche se ultimamente lo vedo spesso associato a quelle che io chiamerei “gonne pantalone”, che strano. Grazie ancora dei tuoi begli articoli!
gynepraio
Novembre 13, 2017 at 10:21 pm
Grazie mille, ho aggiunto Boden alla lista dei siti di abbigliamento così lo monitoro. Ho corretto la parola culotte nel file originale della lista, spero di non dimenticarmene nuovamente!
chiara
Ottobre 30, 2017 at 7:47 pm
Il mio contributo alla causa mutande: Golden Lady, linea classici. Basiche, comode e indistruttibili.
Fra
Novembre 1, 2017 at 12:23 pm
Uh quanta roba: secondo me i jeans vanno sempre provati, su tutti levi’s e carhartt. Intimo: tezenis per il paccone 3*9€ ma solo per i basic, “per fare cose” li trovo molto malfatti perché hanno quei pizzi di carta vetrata e preferisco oysho. Scarpe: Adidas/vans su tutte, stivaletti marella, poi ho due paia di stivali col tacco, a tubo, zara da anni ottimi perché di pianta larga. Lazzari l’ho abbandonato, lo trovo ormai pessimo nonostante mi faccia abbindolare dalle stampe una volta l’anno per poi pentirmene amaramente, le borse sono micro e assolutamente inutili, stesso prezzo (ma coi saldi) ci sono le the bridge di vari colori, anche rosse, che fanno anche molto ‘70 che personalmente adoro. Marchi di blogger:NO a meno che non vogliate pagare 80 una cosa che costa loro 10 peraltro tarocca senza loghi, con lo stesso costo vai a Firenze e te la prendi uguale ma in pelletteria e biglietto del treno Incluso. L’idea del guardaroba capsula è suggestiva, a volte la anelo poi mi rendo conto che se voglio vestirmi da bambolina messicana (ad esempio) debbo poter avere un paio di opzioni,benché passi i mesi invernali sostanzialmente vestita come marchionne ma gli schemi non fanno per me, almeno nell’abbigliamento la fantasia al potere. Ovviamente non valido se si vive in 4 in 50mq. Irrinunciabili: qualcosa di Missoni che tanto non passa mai, magliette mariniere a pioggia, felpe basic con zip e cappuccio. (I maglioni di mohair di uniqlo li ho anche io, calcolando che di solito uso 11-12 come taglia e ho preso la M e mi stanno bene hanno delle taglie un po’ fantasiose…)
gynepraio
Novembre 13, 2017 at 10:25 pm
Grazie mille, The Bridge dovrei monitorarlo meglio visto che è un brand che mi piace un sacco e non tramonta mai!
Stefania
Novembre 1, 2017 at 11:30 pm
Ti posso aiutare solo per la questione mutande: io mi trovo benissimo con le Jadea (quelle che hanno Belen come testimonial, per capirci). Un cotone morbidissimo, comode e non sembrano quelle di mia nonna.
gynepraio
Novembre 13, 2017 at 10:28 pm
Magari mi viene il culo di Belen. Ahahahahaha, scusa, mi sono fatta una pazza risata di incoraggiamento.
Vera
Novembre 2, 2017 at 7:14 pm
Ciao!
Confermo che i Rifle sono jeans buoni e da tutti i giorni. Da me, ma penso anche a Torino, c’è lo store e hanno un bel po’ di modelli e lavaggi differenti. Ne ho presi un paio due mesetti fa, stufa degli skinny con strappi che vengono ormai proposti in eterno dai fast fashion. Mi sto trovando bene! Occhio alle taglie che vestono bene…per le scarpe mi trovo bene con alcuni modelli di Deichman. Anche Camper non è male, soprattutto per i modelli base…anche se a volte scadono nello stile “bongaro” e lì anche no, grazie.
gynepraio
Novembre 13, 2017 at 10:29 pm
Non so nemmeno i jeans dove si comprino -pensa te come sono preparata sull’argomento- ma adesso indago.
Gi
Novembre 2, 2017 at 7:30 pm
Mi sento quasi in colpa dopo aver letto il post e aver preso appunti, a ricambiare con un consiglio sulle mutande… io voto Oysho, mi trovo davvero molto bene, sono comode, tanti modelli e fantasie, resistenti. Per il resto quando mi deciderò a venire a Torino, spero di incontrarti in qualche mercatino. Comunque mi hai fatto riflettere sul fatto che mia madre, prima che io andassi a vivere fuori casa, negli anni precedenti mi ha fornita di un ottimo guardaroba di capi basici. C’e’ una marca spagnola che mi piace molto, non e’ proprio economica, però ha dei bei capi, soprattutto abiti e maglioni, (e per l’estate canottiere indistruttibili con colori basici) che mi durano da anni e non mi hanno mai stufata. NiceThingsPalomas. L’ho scoperto grazie ad un negozio vicino a casa mia, nel caso torni a Milano DuediDue di via Maiocchi. Baci e grazie ancora!
gynepraio
Novembre 13, 2017 at 10:32 pm
Ehi ma che belle cose da Nice Things, non sembra nemmeno merce spagnola con quei colori così sobri!
Carlotta
Novembre 26, 2017 at 4:59 pm
Ciao! Io concordo per le mutande con il brand Jadea…io ho scoperto i modello basico tagliato al laser e ci sono vari modelli…li trovi nelle mercerie o anche al mercato…penso. Scarpe io adoro Mauro Leone: trovo che sia un buon compromesso qualità’ -prezzo -estetica-comodità. Jeans? Be’ io ti rispondo Levis’ tutta la vita per la vestibilita’ e la qualità!
gynepraio
Dicembre 18, 2017 at 6:58 pm
Grazie mille!