
Elia e lo svezzamento (ovvero insegnare a un bambino a masticare)
Sullo svezzamento ho seguito i suggerimenti del pediatra e il mio istinto. Elia mi osservava mangiare e apriva la bocca in sincrono con me: era pronto per la frutta grattugiata. Per una volta avevo ragione! Niente riflesso di protrusione, niente sputi, niente spruzzi sui muri.
Ha inizialmente dimostrato una curiosità alimentare notevole ma a 12 mesi è entrato in una fase monotonissima durante la quale non sapevo più cosa proporgli e che è culminata durante le ferie in Trentino. Non so se per il cambio d’aria, siamo riusciti a somministrargli per due settimane solo yogurt, gelato, crema di zucchine, biscotti secchi e pane.
La situazione è migliorata quando siamo tornati a casa, ma siamo lontani dal dire che “mangia tutto”.
Il problema non è solo legato ai gusti, ma soprattutto alle consistenze: gli piace ingoiare oppure sgranocchiare, ma masticare metodicamente non è il suo sport favorito.
Dargli da mangiare può essere un’esperienza rilassante oppure un’avventura da cardiopalma visto che non sai mai se stia masticando oppure se mi toccherà fargli una manovra anti-ostruzione.
Non posso dargli verdure o carne a pezzi perché serra la bocca, ma a lungo andare la soluzione “minipimer” non è giusta: frullare significa rompere le fibre e ridurre i gusti a un unico calderone.
La soluzione è una base cremosa nella quale lasciare dei pezzi di diametro maggiore che lui si ritrova in bocca insieme al resto.
Ho testato con piacere la linea Primi Dentini Mellin, che propone prodotti a base di frutta e a base di carne, la cui consistenza cremosa si alterna a dei pezzetti più grandi. Privi di sale e zucchero aggiunti, i prodotti nascono nell’ottica del programma PreciNutri che prevede alimenti specifici per tutte le fasi dello sviluppo infantile e sono studiati per bambini dagli 8 ai 36 mesi.
Gli spuntini Primi Dentini Mellin sono stati apprezzatissimi durante il nostro weekend a Courmayeur: mentre noi al bar prendevamo il caffè gli abbiamo permesso di mangiarne uno tutto da solo.
Dopo 5 minuti il tavolo sembrava la piazza d’Ivrea dopo il Carnevale, ma in quel locale vado due volte l’anno e al prossimo giro si saranno dimenticati la mia faccia. Al limite taglio i capelli, oppure compro un passamontagna.

Io che valuto come tagliarmi i capelli per non essere riconosciuta a Courmayeur la prossima volta
La carne l’ho invece aggiunta alle vellutate di verdura e l’ho usata per sperimentare un apprezzatissimo ragù di vitello di cui trovate qui la ricetta

Mi raccomando mescolate delicatamente altrimenti i pezzetti di carne si rompono e allora addio masticazione
Post realizzato in collaborazione con Mellin
Maurizia
Marzo 3, 2018 at 10:26 am
Ti capisco, mia figlia mi ha fatto diventare matta. Ora a due anni mangia solo pasta, agnolotti e carne ma non è un problema di gusti ma solo di testa dura. Dopo molte crisi isteriche ho deciso di lasciar fare a lei. Magari non sarà il massimo dal punto di vista nutrizionale ma siamo tutti più felici!
gynepraio
Marzo 16, 2018 at 1:39 pm
la vedo come te, di fame non moriranno certo.