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By gynepraio19 Marzo 2018In Baby

Festa del papà, e due o tre cose sulla maternità

(É la festa del papà, e io giustamente parlo di maternità). Un po’ di tempo fa, un’amica dal vacillante istinto materno mi chiese di elencarle una ragione, meglio ancora due o tre, per le quali una vita con figli è preferibile a una vita senza figli. Mi trovai in difficoltà, lo ammetto.

Questo è l’eterno dilemma narrativo di noi madri oneste: del sano terrorismo psicologico oppure una spudorata sublimazione? Il mondo deve sapere, o no? Mi sono talvolta pentita di aver dipinto a fosche tinte la vita da genitore, spinta dalla sleep deprivation e da quelle botte ormonali di cui cadono vittime le gestanti. Dopo lunghe ponderazioni, ho scelto un registro realistico-ironico. Non a caso, la prima cosa che mi è venuta in mente di dire alla mia amica è stata “Beh, i bambini fanno molto ridere”. Il che è vero, specialmente dopo i 9 mesi quando gli infanti iniziano a fare espressioni facciali, a blaterare, a prodursi in argute imitazioni dei genitori e a montare il loro personal show; io non ho dormito per 18 mesi, ma ho allevato un pagliaccio.

Dopo questa prima ragione, devo aver blaterato qualcosa sull’esperienza della tenerezza autentica, di quella affettuosa intimità fisica che non si potrà instaurare con nessun altro essere umano. Ricordo di aver accuratamente evitato il termine “simbiosi”, perché è una delle parole che le nullipare dubbiose preferiscono non sentire specialmente se hanno letto troppo Freud.

Poi niente, ho detto: “Qualcuno vuole ancora un po’ di dolce?” e l’ho buttata in caciara perché ero veramente a corto di idee. Anche Elia ha contribuito a togliermi dall’imbarazzo, facendo una cacca poderosa e dandomi un’ottima scusa per svicolare.

Ci ho messo un po’, ma credo di avere una ragione in più: quale occasione migliore della Festa del Papà per condividerla e farvi tremare un po’ le ovaie? Un figlio è un eccellente occasione per innamorarsi nuovamente di suo padre. Di solito, se si decide di riprodursi, si ha già una certa fiducia nel fatto che costui possa essere un buon genitore: ma scoprire di avere ragione è tutta un’altra cosa. A me è accaduto, e spero che accada a voi tutte: perché quando le cose si fanno difficili -tipo quando non dormi da 18 mesi- è una delle cose che vi farà stringere i denti.

Da quando c’è Elia con noi, io ho scoperto in suo papà una persona nuova, dotata di forze e risorse insospettabili che aspettavano l’occasione giusta per manifestarsi. È capace, attento, accurato. È sereno, paziente, a suo agio: a volte più di me. Insieme hanno creato un corredo di esperienze tutto loro, fatto di piscina, passeggiate sotto i portici, merende a base di yogurt e gallette di riso, caffè al bar con gli amici.

In questi giorni mi sto assentando molto più spesso di quanto vorrei. L’altra sera sono tornata a casa tardi, nella delicata fascia oraria tra le 9 e le 9:15 in cui si svolge la cerimonia propiziatoria del sonno. Non vedevo Elia da 13 ore, e avevo voglia di infilarmi in camera da letto con loro, prenderlo in braccio e coccolarlo. Insomma, di dargli una buonanotte alla mia maniera, fatta di solletico, baci, storielle aventi per protagonista un bambino di nome Elia che aveva una mamma bellissima, saluti individuali a tutti i mobili e soprammobili della camera, canzoncine inventate sulle note di “Un mondo d’amore” di Gianni Morandi.

Ma poi mi sono tolta le scarpe per non fare rumore con i tacchi e mi sono messa dietro la porta. Il linguaggio del suo papà è diverso dal mio, che subisso quella povera creatura di parole, domande, dilemmi, scelte. Le loro conversazioni sono sintetiche, sembrano un referendum.

P. “Infiliamo il sacco nanna?”

E. “Sì”

P. “Prendiamo anche l’orsetto?”

E. “Sì”

P. “Il doudou bianco?”

E. “No”

P “Ci mettiamo nel lettino?”

E. “Sì”

P. “Buonanotte?”

E. “Sì”

Allora mi sono fatta il mio piantino quotidiano, e sono andata a dormire anche io. Buona festa del papà.

festa del papà

Orsetto sì, doudou no

 

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svgPosta del Cuore Marzo 2018

29 Comments

  • Valeria

    Marzo 19, 2018 at 11:07 am

    Anche se è pazzo di nostra figlia, quanto vorrei poter dire la stessa cosa, quanto.

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    • Maurizia

      Marzo 20, 2018 at 3:53 pm

      Ahahah, siamo in due!

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:56 pm

      Spero che le cose possano sistemarsi e che tu possa sentirti orgogliosa di lui (almeno quanto lo sei di tua figlia!)

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  • Antonia

    Marzo 19, 2018 at 11:51 am

    Ecco, ho pianto anch’io. Di solito mi fai sorridere ma questo post mi ha davvero tanto commossa.
    Eppure non ho un solo ricordo di mio padre che mi mette a letto o qualcosa di simile. Mai. Ma mi manca ugualmente e quindi grazie per questo ricordo.
    Ti abbraccio perché so cosa c’è dietro questo post sulla festa del papà.

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:55 pm

      Tu sai, esatto. Un abbraccio anche a te

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  • Paola

    Marzo 19, 2018 at 6:01 pm

    Questo post è poetico e trasuda amore per la tua famiglia. Ho cercato di immedesimarmi nel momento ma purtroppo io il figlio l’ho fatto con l’uomo sbagliato pertanto la sua nascita per me è paragonabile alla “Caduta della casa degli Usher”, volendo menzionare quell’allegrone di Poe.
    La mia depressione, la sua indifferenza, il mio disinnamoramento, la sua non accettazione, le botte, la fuga nottetempo col bimbo. Quando poi ho trovato quello giusto abbiamo deciso di non averne e di dedicarci al mio ormai preadolescente a cui non pareva vero avere una figura maschile accanto. L’evolversi del tuo rapporto di coppia con la nascita di “quelcapolavordiElia” mi riempie di gioia e mi ha commosso:)

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:55 pm

      Paola, io so che il tuo iter è stato tremendo e penso che tu ne sia uscita a testa altissima. Sono stata superfortunata, me ne rendo conto. Un abbracciazzo anche a te

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  • Marta Mantione

    Marzo 19, 2018 at 6:04 pm

    Che meraviglia, mi sono commossa.

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:53 pm

      Spero tu abbia sorriso anche un po’!

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  • Alice

    Marzo 19, 2018 at 7:26 pm

    La ragione principale per cui è meglio avere una vita con figli che una vita senza è, a mio avviso, il fatto che per i figli provi un amore immenso, totalizzante, profondo, … una sensazione di cuore che esplode che non potrai mai provare per nessun altro (e che però non ti eviterà quelle tot volte al giorno di pensare “ma chi me l’ha fatto fare???” – intendiamoci!).
    Sei fortunata, Valeria.
    Pensavo che il padre di mia figlia sarebbe stato per lei un Padre molto più presente, e, invece, purtroppo, al momento e da quando è nata (domai saranno due anni) non è ancora riuscito a stabilire un rapporto che preveda l’esistenza di “loro due” senza il mio coinvolgimento come madre o, in mia assenza, di quello di sua madre come nonna (che è anche peggio).
    La cosa più triste è che questo provoca in me un lento ma inesorabile accrescersi di disillusione e delusione che ho molta paura anche solo di pensare a dove mi porterà.
    Alice

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:52 pm

      Non dire così. Il modo per creare il rapporto deve esistere per forza e sono certa che lo troverà, magari più avanti. Puoi incoraggiarlo, e magari forzarlo anche un po’, se te la senti.

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  • Didi

    Marzo 19, 2018 at 9:14 pm

    Ti leggo sempre con tanto piacere, soprattutto quando parli di Elia e dell’essere genitore. Sono una maestra e amo il mio lavoro, i bambini e quello che ruota attorno a loro. Voglio farti un complimento perchè nel tuo sentirti mamma imbarazzata, fuori posto, diversa, hai invece delle premure sincere, reali e intelligenti che mancano spesso ai genitori che vedo ogni giorno. Un abbraccio e un bacio al simpatico Elia.

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:36 pm

      Grazie, vado subito a lanciargli il bacio!

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  • Occhineri

    Marzo 20, 2018 at 12:05 am

    Non abbiamo ancora figli, ma ho sempre avuto la sensazione che mio marito sarà un bravissimo padre, a volte penso anche meglio di me..

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  • Occhineri

    Marzo 20, 2018 at 12:06 am

    Volevo dire meglio di me come mare hehe

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  • ChiaraTH

    Marzo 20, 2018 at 12:57 am

    Cara Valeria,
    Come ha detto Didi, che sottoscrivo, quando parli della tua famiglia lo fai con una genuinità fresca che ti coinvolge. E mi fa pensare che Elia è proprio un figlio fortunato 🙂

    Un abbraccio,
    Chiara

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    • gynepraio

      Marzo 20, 2018 at 3:35 pm

      Si fa del nostro meglio, dai…Un abbraccio anche a te

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  • Susanna

    Marzo 20, 2018 at 2:05 pm

    Dai però, lo fai apposta: lo sai che ho gli ormoni in subbuglio! 😀
    Scherzi a parte, Elia è proprio un bambino fortunato con i genitori che si ritrova <3
    Ti abbraccio!

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  • Giulia

    Marzo 21, 2018 at 10:40 am

    un bellissimo.post, commovente ma lascia spazio a tante riflessioni . io sono neo-mamma. quasi 5 mesi.
    bambino tanto desiderato, avuto cin molta fatica (fecondazione assistita e un aborto a 5 mesi ). coppia non giovanissima (io 38 e lui 46). ci ha messo molto a dura prova e stiamo cercando un equilibrio nuovo non semplice . spero di poter affermare quello che provi tu. per ora vedo molto accadimento pratico , ma poca intesa vera .(forse per una donna è più immediato, l’interazione padre _figlio si sviluppa dopo ) e una certa tristezza per tutto quello che si poteva fare prima e ora non si fa più , soprattutto le uscite . (eravamo molto in giro e ora ovviamente no.).

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    • gynepraio

      Marzo 21, 2018 at 1:10 pm

      Giulia, è normale che la mamma sia responsabile dell’accudimento per il primo di anno di vita del bambino, non fosse altro che per l’allattamento e per quelle 20000 ragioni di natura biologica che non occorre spiegarti. L’interazione col papà si svilupperà maggiormente dopo: il meglio che può fare, nell’attesa di riuscire a prendersi perfettamente cura di suo figlio e di potersi al 100% sostituire alla madre, è quello di rendersi utile. Sollevarti da ogni onere pratico, coccolarti e metterti nelle condizioni di fare bene la mamma full-time ancora per qualche mese.
      Vedrai che le cose miglioreranno (un modo utile per creare il bonding padre-figlio è farglielo portare in fascia o marsupio. Funziona moltissimo, posso giurartelo su qualsiasi cosa)

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  • erika boscolo

    Marzo 21, 2018 at 3:53 pm

    Bellissima riflessione…quale migliore augurio per la festa del papà.!
    Brava Vale….se oltre

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  • Giulia

    Marzo 23, 2018 at 12:55 pm

    Ecco, a questa motivazione non avevo pensato veramente. Mi piace 🙂
    A volte mi sembra un lavoro senza fine, questa cosa di andare alla ricerca dei pro-contro dell’avere figli. Invidio molto le persone che hanno sempre avuto chiaro il ”si” o il ”no”. Io e il mio compagno vacilliamo in continuazione. Ma ammetto che se penso a lui come padre l’ ”innamoratometro” già schizza verso l’alto!

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    • gynepraio

      Marzo 26, 2018 at 5:05 pm

      Io la prima volta che ho visto il mio fidanzato interagire con una bambina piccola ero già lì in piazza che bruciavo la confezione della pillola.

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  • virginiamanda

    Marzo 27, 2018 at 2:28 pm

    Intanto ti devo dire che si sente che sei innamorata. Di lui e di Elia, ma anche di Lui e basta, e -diciamoci la verità – lo sapevamo già!
    Quando ci si vuole bene, un modo per avere un rapporto con i figli lo si trova.
    Abbracci (E auguri! Credo tra un fuso e l’altro che sia il tuo compleanno!)

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    • gynepraio

      Marzo 29, 2018 at 11:42 am

      Grazie per gli auguri, sì, sono scema come una palombella in amore!

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  • Agnese Foresti

    Luglio 18, 2018 at 10:25 pm

    Bambini: spesso e’ vero che they can make you or break you come coppia.
    Anch’io sono una delle fortunatissime in termini del papa’ dei miei figli. Anche noi abbiamo proprio due lingue genitoriali diverse e a volte quando i bambini crescono (Y ha gia’ 10 anni! *sviene*) questo puo’ causare attrito. Basta imparare a rinnovare l’apprezzamento che abbiamo l’uno per l’altra come genitori.

    Poi anche l’inverso sara’ vero: tuo marito avra’ di sicuro notato forze inaspettate in Valeria “versione mamma”

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