
instamonth maggio 2018
instamonth maggio 2018: FOOD
Da quando abbiamo la centrifuga, abbiamo preso questa pessima abitudine di cenare almeno un paio di sere a settimana con un enorme estratto di verdura e frutta. Il che sarebbe eccellente, se non fosse che verso le 21:15, dopo che ho messo a letto Elia, mi sale una fame criminale e finisco col mangiarmi pure le gambe del tavolo. Male a tratti malissimo, non devo farlo assolutamente, a questo punto meglio mangiare una cena come Dio comanda.
Poche scoperte alimentari: i primi piatti di Tiberino, dei quali ho parlato diffusamente qui e gli agretti, che chiaramente non sono una scoperta ma siccome li mangio poche settimane l’anno sono sempre un ritorno alla felicità. In realtà ho anche pranzato in alcuni posti in cui non ero mai stata: a mangiare tigelle da Emilia e a strafogarmi di tacos di pesce marinato da Street Fish.
Semplicemente, non sono in grado di fotografare il cibo al ristorante prima di mangiarlo, specialmente se sono con altre persone. Mi scuso, io nei posti per fare la blogger devo andarci da sola.

Da sx: piatti pronti Tiberino e Agretti
instamonth maggio 2018: CULTURA
Nel maggio dei libri avrei potuto leggere di più ma sono felice perché ho terminato Americanah, un romanzo sorprendente come tutto ciò che scrive Chimamanda Ngozi Adichie e che ho recensito su IG Stories: ve lo siete perso? Mi spiace, dovreste seguirmi perché ogni tanto mi sforzo di dire opinioni articolate. Ho visitato la mostra fotografica su Carlo Mollino e ho visto la prima stagione della serie australiana The Letdown: di entrambi i contenuti ho parlato nella mia newsletter e anche su IG Stories (altri motivi per seguirmi anche lì, no?).
La parete di libri era quella dello stand di Sellerio al Salone del Libro di Torino, dove sono stata ospite del Circolo dei Lettori: che cos’è, direte voi? É la mecca della cultura letteraria torinese: ha sede dentro Palazzo Graneri della Roccia, e gli scrittori veri ci presentano i loro romanzi. Io ho avuto la fortuna di andarci l’anno scorso perché, proprio in questo periodo, ho introdotto e dialogato con Alice Basso che in quell’occasione presentò “Non ditelo allo scrittore” edito da Garzanti Libri. Mi sono sentita una intellettuale per 45 minuti, poi niente, sono tornata cazzona

Dall’alto a sx: la locandina di The letdown, parete di Sellerio al Salone del Libro, catalogo della mostra fotografica di Carlo Mollino, Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie
instamonth maggio 2018: OOTD
Questo mese ho comprato cose, e indossato cose comprate tempo addietro, ereditato cose comprate da altri. Finalmente ho sfruttato due acquisti fatti su Forever21: la salopette a righe e il vestitino a quadretti Vichy bianchi e verdi. Confermo la mia opinione su questo brand: i tessuti sono pessimi, ma i tagli -per essere fast fashion- sono decenti. Quindi, se si ha l’accortezza di acquistare capi in cotone o lino, il risultato non è assolutamente male: questo mese, sempre si Forever 21, ho acquistato dei pantaloni culotte in denim bianco e una t-shirt ricamata che spero di indossare appena saranno stirate. Ho acquistato questi sabot (o mules? o zoccoli? o clogs? ma che cazzo ne so, lasciatemi vivere) di Frav che sto amando follemente nonostante abbiano riscosso tra amici e parenti un equo mix di approvazione e disgusto. Sono in finta pelle, ma hanno il color caramella Alpenliebe che volevo io e sono comode come un guanto, mollatemi che io sono felice così. Sono stati rispolverati occhiali da sole, collane in avorio e borse in paglia regalatemi da mio padre negli anni, che ho scoperto piacermi tantissimo nonostante fossero caduti nell’oblio e nei meandri del mio armadio. Complice un pomeriggio in cui la pioggia mi ha praticamente paralizzata in via Pietro Micca, ho approfittato di una promozione da Humana Vintage e ho acquistato 4 canotte in seta che saranno la mia divisa per quest’estate insieme a delle gonne lunghe, e una camicia dotata di fiocco al collo, dall’inspiegabile fantasia fiori&pois che mi piace molto. So che avevo promesso di scrivere un post su come vestirsi con degli abiti di seconda mano e come rivalutare ciò che si possiede già, ci devo lavorare, sì, lo so.
Infine, ho arricchito il mio giubbino in jeans con le pins realizzate da Enrica Mannari per Pangea, un progetto non profit del quale ho parlato diffusamente qui: le spillette non sono più in vendita, ma il vostro 5% potete ancora destinarlo!

Dall’alto a sx in senso orario: canotta rossa, clogs, regali di mio papà, spillette Pangea, abitino a quadretti Vichy bianchi e verdi, canotte in seta, salopette, camicia vintage
instamonth maggio 2018: TORINO
Quanto cazzo ha piovuto da marzo a oggi in questa città non so spiegarvelo, come diamine sono difficili i weekend in città con un bambino quando non puoi uscire, portarlo da nessuna parte perché quello non dorme manco a pagarlo in leccalecca? Non vi so spiegare neanche questo. Mi spiace aver catturato poco la bellezza di questa città, se non con una triade di piazze: una colazione fugace sotto un sole domenicale in Piazza Maria Teresa, un cielo arrabbiato in piazza Vittorio Veneto e il pavé di piazza San Carlo, subito dopo un tristissimo corteo del 1 Maggio. Quella che ho fotografato è secondo me la campagna stampa italiana più bella degli anni ’90, pensata da Lele Panzeri.

Da sx: sole in Piazza Maria Teresa, manifesto in Piazza San Carlo, cielo triste in Piazza Vittorio
instamonth maggio 2018: HOME
Ho comprato piante: orecchie di elefante, Monstere e cose in offerta al Lidl del quale non conosco il nome botanico ma che oso addirittura invasare con i professionalissimi attrezzi da giardino Tiger di mio figlio. Ho anche ricominciato ad acquistare fiori, quasi tutte le settimane, al mercato, da un signore anziano che parla italiano meno di Elia ma che ha prezzi eccezionali, basilico profumatissimo e avvolge i fiori in carta di giornale del 2011 (giuro). Quanto alle tazze (acquistate con i saldi e la consegna gratuita di Anthropologie) vi dico: sì perché hanno una utilissima iniziale che si presta all’Instagram, no perché hanno il peso specifico dell’uranio impoverito e non sono impilabili quindi vi tocca comprarvi un altro scolapiatti. Poi fate voi, eh.

Da sx: piante e attrezzi da giardinaggio, tazze Anthropologie, fiori del mercato
instamonth maggio 2018: BABY
Il ragazzino compie due anni tra una settimana, chi l’avrebbe mai detto che il tempo sarebbe passato così in fretta? Adesso fa cose incredibili, tipo che digita sul suo registratore di cassa e quando mi giro nasconde le ciliegie dentro il cassettino così una settimana dopo ci trovo dentro direttamente la marmellata, oppure indica il Gruffalo e dice mamma, cose così. Per ora riesco ancora a vestirlo come piace a me, con le scarpine a occhio di bue in tela rossa en-pendent con i miei sandali: in realtà sono soddisfattissima del corredino primavera-estate che gli ho fatto ma non riesco mai a fotografarlo quindi fidatevi, lo sto mandando in giro davvero carino.
Oltre a Roth, a maggio è morto anche Tony Wolf, al secolo Antonio Luparelli, autore della serie “Store del bosco”: la mia collana di libri preferita, regalo di mia nonna, che spero di far amare a Elia anche solo metà di quanto l’ho amata io.

Dall’alto a sx: scarpe en-pendent, Storie del Bosco, registratore di cassa e Gruffalo
instamonth maggio 2018: TBT
Siamo stufi di mesi con 5 giovedì, come cazzo è che non riusciamo ad avere 5 domeniche? Comunque, il giovedì io cerco di tirare fuori un ricordo importante, recente o meno: solitamente, quelli più belli sono legati ai viaggi. Un interno cortile di Alberobello, dei panni stesi a Creta, la Val di Fassa.
E poi, il Castello di Govone poco prima di Natale e una mini-me in bianco&nero che sembro Elia al 101%, ripescata dagli archivi di mia zia. Traggo una immodesta conclusione: si può essere stati bambini bellissimi e adulti meh.
instamonth maggio 2018: BLOG
Forse sono riuscita a stabilizzarmi su 7 post mensili + una newsletter? Le solite rubriche, più 3 articoli di cui ben 2 piuttosto personali che spero vorrete leggere.
Ecco, forse non ringrazio abbastanza chi mi segue per tutti i commenti e i feedback che mi lascia, e credo sia questa una occasione per farlo. Forse è anche il momento per ringraziare tutte le persone che mi mandano feedback positivi, o complimenti, o parole generose alle quali spero di aver sempre risposto privatamente. Io non retwitto né screenshotto né inoltro né faccio manifesti perché sono piemontese fino al midollo e non è proprio nelle mie corde.

Chi non mi legge non mi merita
Susanna
Giugno 4, 2018 at 12:07 pm
Questo magnifico signore che vende fiori a un prezzo umano in quale mercato lo si può trovare? Sono curiosissima adesso! 😀 <3
gynepraio
Giugno 4, 2018 at 10:09 pm
Allora, si tratta di un banco in piazza Santa Giulia: non puoi sbagliare perché c’è 1 banco propriamente di fioraio, attrezzato, con vasi pensili, grande varietà e foglie vibranti. Ecco, non è quello. É quello dove c’è un anzianotto alto 150 con i vasi gettati a terra in ordine del tutto casuale, pile di quotidiani e forbici arrugginite per potare i gambi.
Oltre a questo ti consiglio gli ormai celeberrimi tulipani del Lidl, 3 euro al mazzo, se spendi 6 euro ti fai un bouquet che manco al matrimonio!
Grazia
Giugno 4, 2018 at 1:50 pm
Gynpraio, sei la blogger più affidabile tra quelle che seguo. Impossibile perdere qualcosa di cui tu abbia parlato. Tutto si ritrova sempre. I tuoi contenuti sono ben scritti, interessanti, precisi, strutturati. Brava brava brava.
A proposito del tuo bimbo che per il momento indossa ciò che vuole mamma: mio figlio ha 6 anni e, al momento, la sua maglietta preferita è la maglia turchese numero 1 di Buffon. Riuscirò mai a mettergli la camicina azzurrina con la pistagnina ricevuta in regalo da una zia? Non credo. Gli permetto di mettersi ciò che vuole, nei limiti della decenza, in attesa di inorridire davanti alle sue mises di adolescente; lì ci sarà da ridere.
Una segnalazione per una prossima domenica assolata fuori porta: conosci i laghi di Avigliana (dove vivo)? A un tiro di schioppo da Torino.
Ciao!
Grazia
gynepraio
Giugno 4, 2018 at 10:05 pm
Ai laghi di Avigliana andavo a fare serata durante la beata gioventù, ma devo sempre venire sul lato balneabile con Elia che per l’occasione costringerà a indossare un sobrio costume a tema “bestiole della savana”.
Un giorno mi perdonerà!