
Come scrivere con regolarità
Questo vorrebbe essere un post di utilità generale a servizio di chi desidera scrivere e, per qualche motivo, non riesce a farlo. Non parlo solo di scrivere il romanzo del secolo, ma anche scrivere un podcast, una newsletter, un blog, un articolo, una tesi. Ho sempre detto che ciò che a me piace -e probabilmente viene meglio!- sono i contenuti lunghi che vantano un processo di creazione complesso e poco parcellizzabile: se sommiamo la mancanza di ispirazione e la carenza cronica di tempo, significa che scrivere un testo di 1000 parole mi appare spesso come un ostacolo insormontabile.
L’obiettivo è più motivazionale che tecnico: per questo si ferma al tema della pura scrittura e non entra nel merito dell’ottimizzazione, dell’impaginazione o della promozione, cioè di quegli aspetti meno creativi -ma non meno importanti!- sui quali mi sento meno ferrata e per i quali esistono fonti più autorevoli di me.
Come scrivere con regolarità: ispirarsi per Produrre idee
Chi scrive dovrebbe avere delle idee, cioè un argomento macro sul quale argomentare (quella che in questo mio post definivo “sostanza”). Molte volte, però, in assenza di un argomento macro (il cinema, la bellezza, il design) accade che chi produce contenuti generalisti, in assenza di linee guida, si trovi a corto di idee interessanti. L’unico modo per produrre idee interessanti è esporsi a stimoli interessanti. Per mia esperienza, la qualità conta più della quantità: ne avevo parlato nella newsletter di Novembre dove confessavo di non essere capace di gestire così tante fonti e informazioni. Preferisco arrovellarmi a lungo su pochi stimoli, piuttosto che bombardarmi di idee per le quali, peraltro, non ho tempo.
Libri e saggi. A me piace alternare e leggerne 2 contemporaneamente. La maggior parte dei libri che leggo me li compra il mio fidanzato; altri li acquisto seguendo persone come maggiore gusto di me. Tra quelle che mi ispirano maggiormente ci sono Beatrice, Valentina e Francesca; ma in realtà non guardo in faccia nessuno e, se il terreno è fertile, accetto opinioni da tutti. Molti libri me li regalano le case editrici, ma per mia etica personale recensisco positivamente solo quelli che mi sono davvero piaciuti.
Film. Una volta andavo al cinema tutte le settimane, ora no. Ma voi che potete dovreste farlo anche per me, maledetti. Al momento vedo soprattutto documentari: su Netflix ne trovate molti anche brevissimi, del tipo che riesco a seguire pure io.
Serie TV. Io non amo le serie composte da plurime stagioni e prediligo i piccolo gioielli. Anche quelli, però, ho poco tempo per seguirli. Una delle persone che in questo senso è maestra è Giovanna, la quale mi ha spiegato che guarda un episodio di una serie ogni giorno, mentre pranza.
Blog. Io ne seguo molti, per piacere e per lavoro. I blog non sono morti, quelli che residuano sono gli highlander e da essi continuo a ricevere numerosi stimoli. Vi consiglio di seguirli tramite Bloglovin, che è un tool svedese che aggrega i post delle fonti che vi interessano e vi restituisce un feed aggiornato con la frequenza che volete. I post possono essere suddivisi per tipologia e quindi seguiti in maniera studiata. La lista dei blog che seguo è pubblica e la trovate sul mio profilo Bloglovin: a proposito, magari seguitemi anche, non succede niente eh.
Podcast. Più recente e trendy (anche se tutti sostengono di essere stati ascoltatori dei podcast before it was cool), è una fonte utilissima se avete poco tempo e volete seguire i contenuti mentre fate altro (correre, nel mio caso). Se avete una buona comprensione dell’inglese, l’offerta in lingua su Spotify è praticamente inesauribile. A proposito, nelle mie Stories in evidenza ho salvato una selezione dei podcast in italiano che ho ascoltato e che raccomando, magari potreste partire da lì.
Persone in carne ed ossa. Rimangono comunque una grande fonte di ispirazione, eh! Bisognerebbe praticare ascolto attivo e fare tesoro di ciò che dicono. Ad esempio, uno dei miei post più letti di sempre nasce in seguito a una serie di discussioni avvenute durante le cene con le mie amiche.
Come scrivere con regolarità: Salvare le idee quando vengono
È scientificamente dimostrato che le idee brillanti vengono lontano dal pc: la questione è quindi fissarle non appena si presentano. Come cantava Vasco: “E a noi non resta / Che scriverle in fretta / Perché poi svaniscono / E non si ricordano più”. Gli strumenti e le tecniche che uso sono le seguenti:
Pocket. Ne avevo già parlato, sostanzialmente è una estensione di Chrome che serve a salvare contenuti in una tasca virtuale catalogandoli con dei tag: io ne ho di creativissimi, tipo “regali per me”, “film da vedere”, “ispirazione”, “roba su cui riflettere”. L’ideale è secondo me sottoporre questi link a una pulizia periodica. Come segnalava infatti Valentina Aversano in questo post, il rischio è solo quello di accumularne centinaia e non usarli mai per il vero scopo, cioè ispirarsi. Per questo, la mia regola è che si salvano in Pocket solo i contenuti già letti e potenzialmente utili, non quelli ancora da leggere e apparentemente interessanti.
Blocco note. Siccome, nonostante possieda migliaia di taccuini, non ne ho mai uno nella borsa, io segno tutto sul blocco note del telefono. Per dire, in questo momento nel mio blocco note c’è l’abstract di un romanzo. In una bozza dell’email tengo invece le citazioni in cui mi imbatto e che potrebbero tornare utili.
Dettare il post. La dettatura, da queste parti, andava per la maggiore un paio di anni fa, quando passeggiavo per le città con mio figlio nella fascia o nel marsupio al solo scopo di farlo dormire e, per non addormentarmi anche io, blateravo e mettevo ordine nei miei pensieri. Io uso l’Iphone e il suggerimento è parlare piano, in modo semplice, senza mangiarsi le parole e senza usare anglicismi in modo da minimizzare le incomprensioni da parte del telefono. L’altra opzione è registrare una nota vocale ma poi occorre in qualche modo sbobinarla e io non ho tempo anche per questo passaggio (ne fossi capace, tra l’altro).
Scalettare. Se siete della squadra della multisessione (vedi qualche riga sotto) e quindi non riuscite a scrivere un post dall’inizio alla fine in un’unico momento, il segreto è scrivere subito lo scheletro del testo. In altre parole, se usate wordpress, creare una bozza con un titolo -anche provvisorio, ma chiaro!- e una scaletta in 3 o 4 punti. Se la scaletta è ben fatta, la fase seguente di scrittura sarà molto più facile e scorrevole (un suggerimento, questo, che ho ritrovato anche in questo post di Zandegù).
Come scrivere con regolarità: gestione tempo
Batching, se vi piace. Il batching, che possiamo tradurre “fare le cose in grandi lotti” prevede di gestire tutti insieme dei contenuti omogenei: ad esempio, riservare tutto il mercoledì per scrivere 5 recensioni di libri, dedicare tutto il giovedì alla food photography. La logica è che, senza interruzioni e riducendo i costi di avviamento si riesca a massimizzare il tempo a disposizione. Io raramente ho avuto il privilegio di fare una cosa simile sia perché attiro le interruzioni come il miele chiama le api ma anche perché, per mia natura, prediligo una gestione più variegata del tempo: tuttavia, se volete approfondire, la marketer americana Melissa Cassera ha scritto una intera guida gratuita in merito.
Single session vs multi-session. Come dicevo, la scelta è tra scrivere dall’inizio alla fine un blocco di contenuto (esempi di blocco = un blog post oppure un articolo di giornale oppure un capitolo di romanzo) oppure spezzettare l’operazione. Se scrivete contenuti ricchi e complessi (=superiori alle 600 parole) è probabile che vi occorra più di una sessione: l’ideale, secondo me sono due momenti. Il primo per scrivere (testo, SEO, immagini), il secondo per proofreading + fine tuning. Non è solo una questione di mancanza di tempo (raramente ho 3 ore consecutive e senza disturbo) ma anche di opportunità: lasciar sedimentare un contenuto per 24 ore aiuta effettivamente a vederlo con occhi nuovi. Confesso che, quando leggo i tempi che le altre persone dichiarano di utilizzare per scrivere una newsletter, mi viene da piangere: devo essere di una lentezza esasperante perché non me la cavo con meno di 4 ore, rigorosamente mai continuative.
Come scrivere con regolarità: Creare variabilità in modo scalabile
Rubriche. In particolare per chi gestisce un blog, -personale, tematico o aziendale-, la tecnica migliore è organizzare i contenuti per rubriche. Ad esempio, la “Posta del Cuore” e i “Libri in 3 Parole” sono rubriche -abbastanza attese e collaudate- che aiutano me a mantenere una buona costanza. In questo modo, limito i contenuti più personali, variabili e dettati dalle contingenze -cioè quelli più difficili da produrre!- a 2 o 3 appuntamenti mensili, assicurandomi un calendario di contenuti sufficiente a definire il mio blog vivo. In questo sono abbastanza rigorosa con me stessa: scrivere un post ogni 3 mesi -pur essendo una scelta accettabilissima e spesso obbligata- non significa mantenere attivo un blog. Le rubriche sono preziose: se io fossi brava -ed evidentemente non lo sono- avrei potuto scrivere le recensioni libri da qui fino a settembre: sarebbe bastato selezionare i titoli ora e pubblicare i post un po’ per volta! Però, siccome sono più il tipo di ragazza che parte sul cavallo dei suoi calzoni, non programmo tutto.
Le serie. Se trattate argomenti complessi o addirittura tecnici, il mio suggerimento è di creare delle serie: sia per non “bruciare” il lavoro di molti mesi in un solo colpo, sia per darvi il tempo di rivedere i punti e arricchire sempre di più il testo con esempi, link, fonti extra. Ad esempio, se avete visitato l’Australia in bicicletta ha senso produrre un post sulla preparazione tecnico-atletica, uno sull’itinerario, uno sulle guide e lo shopping pre-partenza etc. In un secondo momento, è possibile unire questi contenuti in una guida o un pdf scaricabile, svolgendo esattamente il lavoro opposto.
Come scrivere con regolarità: Investire su di sé
Per chi desidera scrivere un’opera -un romanzo, un saggio, un adattamento cinematografico- mettendovi del proprio, le condizioni ambientali sono senza dubbio un fattore agevolante o, al contrario, ostacolante. Io, ad esempio, ho scritto molto durante il periodo di maternità pre-parto, nella cucina di casa, con la luce diurna, litri di acqua limone e zenzero fatti da me. Non lavoravo, non potevo fare cose pazze perché avevo un bambino in pancia, dovevo consegnare il romanzo a settembre: era solo aprile ed ero serena. Se volessi scrivere un altro romanzo, dovrei ricreare quelle condizioni ideali. Per altri, invece, serve maggiormente allontanarsi dalla propria città e dal proprio ambiente.
Frequentare un writing retreat. Un luogo ameno, un ambiente stimolante, dei compagni di corso con cui condividere l’esperienza -ma anche no, se siete solitari-, dei professionisti in grado di offrire supporto e metodo se necessario. Il mio sogno sarebbe andare al writing retreat organizzato dall’agenzia letteraria Bookat, che si terrà dal 24 agosto al 1 settembre a Torre del Colle (PG). Ho sentito critiche entusiaste dai partecipanti della prima sessione tenutasi a fine aprile -andata totalmente sold out-. Insomma, se siete alla ricerca di una vacanza davvero diversa, questa è l’opzione per voi.

Luogo ameno
Vincenza
Giugno 5, 2019 at 7:23 am
Grazie Valeria, è sempre un piacere leggere i tuoi articoli , interessanti e stimolanti.
gynepraio
Giugno 10, 2019 at 3:09 pm
Grazie di cuore Vincenza!
Agnese Foresti
Giugno 5, 2019 at 10:29 am
Ciao cara, devo ammettere di essermi data una pacca sulla spalla virtuale perché metto già in pratica la maggior parte dei tuoi suggerimenti. È visto che tu hai raggiunto traguardi moooolto più avanzati di me (che ho un blog semi serio da un mese) attraverso la scrittura, per me i tuoi consigli sono preziosi. C’è da dire che, anche se si può sempre migliorare l’efficienza e produttività, io per scrivere regolarmente ho solo bisogno che mi si lasci fare! Scrivo idee ovunque. Sono rinomata per scrivermi anche sul dorso della mano (tecnica che non raccomando). Ho diversi diari (e un problema di dipendenza da articoli di cartoleria) e scrivo in maniere e format diversi su ciascuno. Di solito ogni giorno. Tante cose vengono alla luce così x
gynepraio
Giugno 10, 2019 at 3:09 pm
Non volevo dire l’ovvietà più ovvia del mondo: se nessuno ci caga il cazzo, scriviamo anche 5 ore di seguito (mandami il link del tuo blog, daaaaaaai)
Graxia
Luglio 4, 2019 at 7:59 pm
Ciao Valeria, beh non puoi pubblicare un post sullo scrivere con regolarità e poi sparire per così tanto tempo. Magari sei in vacanza, ma mi mancano I tuoi resoconti 🙂
gynepraio
Luglio 12, 2019 at 9:30 am
Mi impegnerò, giuro!
Filippa Santangelo
Luglio 8, 2019 at 12:29 pm
Ciao Valeria, ti seguo dai tempi di Snapchat e, pur sapendo del tuo blog e delle newsletter, solo ieri, ascoltando le tue stories, il mio pollice ha fatto, risoluto, “suaipàp” e mi sono iscritta a questo appuntamento mensile. Come immaginavo, leggerti è piacevole come ascoltarti. Probabilmente anche di più, perché gusto i tuoi pensieri e lascio che propizino le mie riflessioni a riguardo. Ci tenevo a dirtelo, con grande stima. Per ciò che sei dal punto di vista professionale e, ancor più, come persona. Alla prossima newsletter! Filippa
gynepraio
Luglio 12, 2019 at 9:31 am
Grazie per le tue parole, spero che riusciremo a restare in contato mensile! A presto