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By gynepraio19 Novembre 2019In Posta del cuore

Posta del Cuore Novembre 2019

Posta del Cuore Novembre 2019: ovulina

Ovulina ha 37 anni e da 4 anni sta con un coetaneo col quale convive. Lei desidera un figlio, lui si è opposto radicalmente all’opzione, della quale hanno smesso di parlare anche se questo “non detto” ha condizionato molto la loro vita. Dopo un tentativo di terapia di coppia voluta da lei, fallita dopo pochi incontri per volontà di lui, il compagno di Ovulina ha ribadito la sua posizione ferma e lei non ha osato porlo di fronte a un aut-aut per il timore di restare sola.

Per quanto ansiosa e sofferente, Ovulina non intende rinunciare alla possibilità di avere un figlio, con o senza di lui: vorrebbe per un’ultima volta affrontare con lui l’argomento per capire se si tratti di una presa di posizione definitiva oppure se ci siano leve da smuovere, o tempo da attendere. In preparazione a questa conversazione si sente agitata, e anche codarda.

Ovulina, a volte mi vengono scritte delle lettere che io dico, boh, quali droghe devo prendere per immedesimarmi nei panni della mittente? Ma non è il tuo caso, Ovulina: io che delle codarde posticipatrici di discorsi cruciali sono praticamente la regina ti capisco perfettamente. Se bisogna chiedere a uno sconosciuto di darmi 20 euro, mi trovi pronta, ma se devo affrontare un argomento grave col mio compagno preferisco infilarmi spilli sotto le unghie. Questa cosa, però, non mi accade nelle situazioni “alla pari”: ho parlato con datori di lavoro, amiche, genitori di argomenti gravissimi, e non ho sentito lo stesso timore. Sai perché? Non perché la posta in gioco fosse più bassa ma perché sapevo che mi avrebbero voluto bene ugualmente.

Insomma, Ovulina, non sei codarda e non è colpa tua: è lui che ti ha portato a essere così. É lui che in qualche modo ti ha scissa: ha deciso che tu vai tutta bene, al netto di un tuo desiderio che stona con i suoi. Quello che non gli piace, l’ha rimandato al mittente e l’ha messo sul pianerottolo; peccato che non valga lo stesso per te. Io non trovo grave il suo mancato desiderio di paternità -che è legittimo e anche ragionevole, in alcuni casi- ma il fatto che abbia creato e imposto un tabù. Tutti abbiamo aree impenetrabili e argomenti intoccabili, ma quando la tua zona d’ombra è al 50% di un’altra persona tu non puoi sigillarla col nastro adesivo e non lasciarci entrare nessuno. Se tu pensi che valga la pena di parlargli un’ultima volta -secondo me, qualsiasi cosa sfondi il muro del “non detto” vale sempre la pena- scriviti un discorso, impara il primo paragrafo e faglielo. Vai sicura e a testa altissima, non perché hai ragione o perché i tuoi desideri siano più “legittimi”, ma il tuo è l’atteggiamento più giusto.

Suggerimenti di lettura:Tanti piccoli fuochi“, un romanzo in cui si fronteggiano una madre single e una sposata. Indovina chi se la cava meglio. Recensione mia

Posta del Cuore Novembre 2019: matrigna

Matrigna ha 34 anni e da 4 sta con un quarantenne con due figlie teenager nate da un matrimonio precedente. La situazione andrebbe benissimo se non fosse che lui non desidera altri figli, e lei sì.

A differenza di Ovulina, Matrigna ha scelto le misure forti e se n’è andata di casa sperando che lui si redimesse: come risultato, però, ha ottenuto solo che adesso sono fidanzati-non-più-conviventi che si vedono solo nel weekend. Lui si giustifica dicendo che a 40 anni ha finalmente guadagnato del tempo per sé e che l’idea di ricominciare le danze con un neonato gli fa venire voglia di fuggire.

Matrigna comprende la posizione ma non sa se e come chiudere. In più tra qualche mese dovrà licenziarsi e cambiare lavoro: in questo momento pensa anche alla carriera e non sa quanto il suo desiderio di maternità sia compatibile con questa nuova stagione professionale.

Matrigna, posto che questa epidemia di padri così bisognosi di riprendere i propri spazi mi fa covare un risentimento e venire un comizio in mente che se mi danno un predellino ci salgo sopra e lo faccio al balcone anche se sta piovendo, purtroppo viviamo nel 2019 e in un Paese libero. Se lui non vuole altri figli, puoi fare tutte le azioni dimostrative del mondo e lui ha diritti di sottrarvisi: il ricatto soft non ha funzionato, e purtroppo non conosco nessuno cui sia sorto un desiderio di paternità per pura persuasione intellettuale. Penso però che da questa storia tu possa (e noi tutte possiamo) trarre degli insegnamenti: se nel vostro “piano di vita”, nella rosa dei vostri desideri profondi è contemplato diventare genitori, fate in modo che questo bisogno sia chiaro. Non sbattendolo ai 4 venti, né annunciandolo tra le prime info che comunicate di voi quando vi mettete col compagno di banco in V ginnasio: ma non intessete una relazione pluriennale con un uomo adulto senza assicurarvi che lui condivida questo desiderio, o quanto meno non lo consideri irrealizzabile. Trovate il modo, ma non date per scontato di fargli cambiare idea o portarlo dalla vostra: anzi, che si tratti di figli o animali domestici, non date per scontato che la spunterete e che prima o poi gutta cavat lapidem, perché a volte gutta non solo non cavat un cazzo ma esaspera e basta.

Però Matrigna, per tornare a te, la chiosa del tuo messaggio mi sembra parlare anche di altri desideri: realizzazione professionale, libertà, novità. Forse, vista l’assenza di un valido padre per tuo figlio e non essendo tu propriamente “pressata” da nessun orologio emotivo-biologico, potresti valutare davvero di dedicarti ai tuoi progetti in attesa di chiarirti le idee sul tema maternità. Io sono sempre fan dei periodi cuscinetto, del prendersi cura di noi stessi senza altre distrazioni. Di solito è la condizione sine qua non per prendersi cura anche di qualcun altro.

Suggerimenti di lettura: la puntata n.1 di Modern Love, e tutta la serie se ancora non l’hai vista, disponibile su Amazon Prime. Trovi qui la mia recensione

Posta del Cuore Novembre 2019: caterina

Caterina lavora nell’impresa di famiglia, ha 34 anni, è separata, ha un bambino di 7 anni e una relazione recentemente conclusasi.
Il padre di suo figlio fu un grande amore adolescenziale burrascoso, che si è concluso quando il piccolo aveva 4 anni; pochi mesi dopo la rottura conosce il nuovo compagno, con il quale inizia a uscire e dal quale riceve amore e conforto. Anche questa storia si è conclusa mesi fa dopo molti alti a bassi, in seguito a una proposta di convivenza drammaticamente sfumata. Caterina è disperata perché si rende conto di essere sfiduciata e non sapersi muovere autonomamente, ma forse neanche in coppia.

Caterina, io detesto gli alti&bassi, quindi non so che cosa ti spinga a ricercare o ricreare relazioni di questo tipo. Tuttavia, sappiamo tutti benissimo che nella coppia ci sono le montagne russe: alcune sono figlie della noia, altre del tempo, altre delle circostanze o degli eventi. Alcune montagne russe presuppongono una minaccia alle basi, altre no. Ci sono scossoni che mettono in discussione il sentimento o la relazione, o entrambi: mi sembra che le vostre montagne russe non siano scaramucce ma tocchino tasti importanti, come appunto la convivenza

Ma a prescindere dal tipo di montagna russa, la mia teoria che ho formulato giusto qualche minuto fa è che una coppia consolidata ne può affrontare forse un paio. Se l’alternanza alti&bassi diventa la norma, se è la funzione periodica che descrive la vita di coppia, la relazione non è sostenibile: è stancante e logorante per se stessi, ma anche destabilizzante per chi ci circonda (specialmente se si tratta di un bambino). Quando è tutta una crisi, si smette di lavorare per tornare in carreggiata dopo le difficoltà: l’obiettivo diventa semplicemente “sopravvivere” fino alla prossima fase bassa.

Magari quello altalenante è l’unico amore che ti fa sentire viva, o più probabilmente è l’unico che conosci. Se fossi in te starei per i fatti miei, a godermi un po’ di sottovalutatissima serenità: ti giuro su quello che ho di più santo che stare sole sa essere incredibilmente appagante e confortevole. Mi farei le domande giuste, magari con l’aiuto di un terapeuta, per allargare le spalle e temprare lo spirito in vista della prossima avventura. Perché la tua carriera sentimentale non è finita qui, ma forse si tratta di rivedere un po’ il CV.

Suggerimenti di lettura:La bastarda della Carolina” in cui una giovane donna e madre vive una relazione fatta di alti e bassi con un uomo violento. Recensione mia

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8 Comments

  • Alessandra

    Novembre 20, 2019 at 12:31 pm

    Le prime due lettere mi hanno fatto pensare ai video dei cristiani americani pazzi su youtube. In tutto il nonsense di portare avanti una vita fondata su cosa c’è scritto nella Bibbia, mi ha colpito il fatto che instaurano relazioni con obiettivi molto chiari dall’inizio, sanno se l’altro vuole sposarsi, se vuole figli, cosa è fondamentale nelle reciproche vite, cosa si aspettano dal rapporto, e la mia sensazione è che spesso questo manchi nel modo in cui adesso viviamo le relazioni. Inizi a uscire con una persona, ci stai bene, ma capita spesso di vivere tutto giorno per giorno, si va anche a convivere senza toccare certi argomenti, e la conseguenza può essere che ti ritrovi ad aver investito un discreto numero di anni, quando già non sei giovanissima, con una persona che non vuole le stesse cose che vuoi tu. Non so, è una cosa che vedo succedere e mi fa riflettere sul modo in cui si affrontano le relazioni.
    I tuoi consigli comunque sono sempre perfetti!

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  • Francesco Pensabene

    Novembre 21, 2019 at 1:48 pm

    Bellissimo il tuo typo nella prima lettera:
    “non ha osato porlo di fronte a un aut-aut per il tumore di restare sola”

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    • gynepraio

      Novembre 21, 2019 at 3:49 pm

      In effetti stare soli è una brutto male…Grazie mille, ho appena corretto!

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  • Giulia

    Novembre 25, 2019 at 12:20 pm

    Io sono separata con un figlio . Non vorrei altri figli con altre persone , per una serie motivi . Frequento un uomo divorziato con due figli grandini che non vorrebbe altri figli . Penso che sia legittimo . Come sia legittimo desiderarli . Come dici tu non intreccerei una relazione seria e duratura se ci fossero divergenze in un senso o nell’altro su un tema così importante . È proprio un qualcosa che blocca la relazione . Io ho desiderato moltissimo mio figlio (sono passata attraverso una fecondazione assistita è un aborto al sesto mese che hanno in parte minato l coppia ma va Bhe , ne è valsa pena ) e non sarei mai stata con un uomo che mi avesse detto no .

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    • gynepraio

      Gennaio 6, 2020 at 3:11 pm

      Alla fine l’importante è dirsi chiaramente le cose prima che sia troppo tardi.

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  • Eleonora

    Novembre 29, 2019 at 6:34 pm

    Non sai quanto senta vicine queste storie sulla maternità in questo momento… grazie, mi hai dato nuovi spunti su cui riflettere!

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  • Anna

    Maggio 25, 2020 at 11:49 pm

    Ho scoperto solo adesso il tuo blog. Ho 35 anni e sto da quasi 2 con un uomo più grande di me di 10 anni che non fa progetti con me che non siano viaggi e che dice di avere un “blocco” riguardo ai figli che ad oggi non è riuscito a superare. E io non so se non l’ho ancora lasciato perché lo amo o perché ho paura di restare sola e che per me siano “finiti i giochi”. Ma leggerti mi sta già aiutando a capire qualcosa in più 🙂

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