
Il Pranzo di Natale che piace a me
Post scritto in collaborazione con Cortilia.
Tra cena del 24 e pranzo del 25, io appartengo al team pranzo. Quasi tutte le vigilie della mia vita ho pasteggiato in modo leggero con una prestigiosa minestrina a base di brodo vegetale e capellini d’angelo.
Se vado indietro con la memoria, in quasi nessun caso ricordo di aver fatto dei pranzi natalizi da collasso pomeridiano, immobilità forzata, digestione rallentata e abuso di Citrosodina. Forse complici le origini del Nord, i pranzi natalizi sono sempre stati appena un po’ più ricchi e prestigiosi di quelli normali. Quando, per alcuni anni, ho frequentato un ragazzo la cui famiglia aveva origini calabresi, sono rimasta sconvolta da queste maratone alimentari da 4 ore -spesso a base di pesce- che vedevano un team di mamma+zia+nonna intente a cucinare già dai giorni precedenti, preparare e servire tutti senza quasi sedersi a tavola. A parte la durata del pasto -che era ottimo, ovvio!- ero turbata dall’assenza, a turno, di uno o più membri della famiglia (sempre e solo donne, diciamolo) che si trovavano in cucina a spignattare e si perdevano le conversazioni al tavolo. A completare il quadro, la lavata di piatti tra una portata e l’altra che per me è più o meno la manifestazione concreta del concetto di ANSIA.
La mia famiglia (il ramo materno, che è l’unico presso la quale si siano mai davvero svolti dei pasti natalizi) è differente. Ecco tre mantra che sintetizzano la nostra posizione:
fai poche pietanze buone e ampiamente collaudate. Poche, buone e collaudate: non sono aggettivi a caso. Molte delle ricette che siamo soliti servire a Natale sono, semplicemente, non così buone. Forse negli anni ’80 mangiare gamberi o salmone era una festosa esperienza da yuppies, ma insomma, non siamo più sul set di un film dei Vanzina, no? I gamberetti boreali freddi in salsa rosa serviti nelle pseudoconchiglie? Le tartine di salmone sul pancarrè? Tutto evitabile, secondo me.
Idem per certi piatti che sono più che sperimentazioni sono voli pindarici, tipo il tacchino ripieno del Ringraziamento. Stai nel tuo e fai cose delle quali ti senti sicura, che a far figure di merda sei sempre in tempo, ecco cosa direbbe mia nonna in merito.
tutti insieme a tavola, che se avessimo voluto la cameriera l’avremmo assunta. Quindi, niente piatti che richiedono 12 ore di lavoro o una cottura just-in-time che costringe una sfortunella a turno a starsene da sola ai fornelli, o peggio ancora roba fritta che se appena fatta appesta tutta la casa e se fritta in anticipo s’affloscia e non è più buona. Per dire: il risotto ai frutti di mare è la peggiore idea che possiate avere, non solo perché evoca il solito scenario Vanziniano di cui sopra, ma perché è un piatto che pretende di essere accudito e, tipicamente, viene peggio all’aumentare delle quantità cucinate. Molto meglio qualcosa di preparato il giorno precedente (o che addirittura migliora stando lì qualche ora, tipo il brodo!) e che richiede una manciata di minuti di cottura.
non ho bisogno anche di questo stress nella mia vita. Il pranzo di Natale non è un banco di prova, non è uno sfoggio di abilità, non è l’ennesima rottura di palle che ci tocca dopo 365 giorni di patimento. È un’occasione per stare bene ed essere rilassati, se diventa un’ansia meglio ordinare in gastronomia. Se avete 29 anni, portare in tavola un cappone ripieno è overpromising, poco credibile e anche abbastanza inutile! Fate un pranzo cool e godetevela: se gli altri commensali sono dei vecchi tromboni ingessati saranno reduci da 27 cene natalizie del Rotary Club e non vedranno l’ora di sbriciolarsi addosso in santa pace. Quindi, ecco come sarebbe il pranzo di Natale che piace a me, se mi toccasse ospitarne uno.
il pranzo di natale che piace a me: MENU ACCHIAPPALIKE
Come certe fotografie, fa scena e richiede poca fatica, trasuda carelessness e lascia intendere che ci tenevate il giusto. La cura è posta sulla scelta degli ingredienti, che, concorderete, sono la base di tutto.
Volutamente non ho incluso vini e spumanti perché potrebbe essere il classico contributo degli ospiti: magari fatelo presente e assicuratevi che siano presenti vini bianchi, rossi e da dessert.
antipasto freddo: DYOC
Do your own canapé, ovvero pane alla birra fatto in casa come insegnatomi da Alice con un tagliere di salumi, formaggi, composte e miele, più il terzetto salmone scozzese, burro salato e aneto che ognuno si servirà da solo.
Ricetta per un filone di pane: mescolare 4 cucchiaini di lievito non vanigliato, 2 cucchiaini di sale, 3 cucchiaini di zucchero di canna, 375 g di farina tipo 0 e 1 birra da 330 ml, infornare 1 ora a 180° in uno stampo per plumcake imburrato (no carta forno!).
Fallo con Cortilia! farina, birra, lievito, zucchero, speck, culatello, mortadella, lardo trentino, capocollo, salame cacciatore, raschera, castelmagno, toma di capra, puzzone di Moena, salmone rosso selvaggio, burro salato, aneto, miele di castagno, confit di cipolle., confettura di pere e fichi

Mi raccomando, fatto e mangiato! Non preparato il giorno prima
antipasto caldo: frutta secca in crosta di pancetta
Sulla tavola delle feste non dovrebbe mancare mai la frutta secca ed essiccata, ma si finisce sempre per buttarsi solo sulle noci: ecco un modo per mangiarla e assicurarsene anche la benefica funzione sul transito intestinale.
Ricetta: avvolgere ogni prugna, fico o dattero con una fetta di pancetta, fissarla con uno stecchino e infornare 20 minuti a 180°C.
Fallo con Cortilia! prugne denocciolate secche, fichi, datteri, pancetta
primo: passatelli in brodo vegetale
Semplicemente, la pietanza più confortevole del mondo che in molte regioni d’Italia è poco nota ma che, è statisticamente dimostrato, non può non piacere a tutti inclusi bambini sdentati e anziani con dentiera.
Ricetta: per ogni persona, 50 g di parmigiano grattugiato, 50 g di pangrattato e 1 uovo. Mischiare questi ingredienti con noce moscata e scorza di limone, quindi passare il composto allo schiacciapatate per ottenere dei vermetti di 4 cm. Cuocerli in brodo vegetale (sedano+carota+cipolla+sale e qualche foglia di alloro tenuti in ebollizione per 90 minuti) finché non affiorano. Anche di questa ricetta trovate lo step-by-step sul mio profilo Instagram;
Fallo con Cortilia! parmigiano, pangrattato, noce moscata, uova, limone, kit per brodo vegetale, sale, acqua

Buoni come il Paradiso
secondo: nord & sud
Mondeghili milanesi al forno + insalata di rinforzo napoletana: ovvero una pioggia di minuscole polpette cotte al forno, per ridurre odori e pesantezza, accompagnate da un contorno freddo che si può preparare il giorno prima
Ricetta delle polpette: il kit di Cortilia completo include tutti gli ingredienti e le istruzioni per la preparazione. Io suggerisco solo di farle più piccole e infornarle a 180 °C per 45 minuti, anziché friggerle.
Ricetta dell’insalata di rinforzo: pulire un cavolfiore, separare le cimette e cuocerle in acqua bollente salata non più di 10 minuti. Condirlo con una vinaigrette di olio, aceto e sale, quindi aggiungere capperi, olive, peperoni, cipolline e sottaceti misti. Se siete sicuri che piacciano a tutti, anche le acciughe.
Fallo con Cortilia! Kit per polpette milanesi, cavolfiore, capperi, olive, peperoni, cipolline, acciughe, olio, aceto

Polpette piccole tali che le possa afferrare un bambino
dolce: panettone di pasticceria
Per non scontentare nessuno, proporrei la doppia versione: classica con uvette e fusion con cioccolato.
Ricetta: affettare sul momento, incaricando preferibilmente qualcuno che non ha fatto un cazzo tutto il tempo
Fallo con Cortilia! Panettone con uvette e panettone senza uvette
per concludere: frutta secca, caffè, amari
Oltre a qualche clementina e frutto a guscio, serve un piccolo assortimento di liquori digestivi: a me piacciono quelli pazzerelli ma anche un amaro alpino artigianale non dovrebbe mancare. Suggerisco anche un infuso digestivo di limone e zenzero da dolcificare con il miele di castagno.
Fallo con Cortilia! Clementine Siciliane, Cesto di frutta secca in guscio, Amaro alpino, liquore alla camomilla, Liquore al sambuco, zenzero
il pranzo di natale che piace a me: Tempi e metodi
Cose da preparare il giorno prima e conservare in frigo
- il brodo vegetale fatto e finito
- l’insalata di rinforzo fatta e finita
- i passatelli crudi solo da buttare nel brodo
- le polpette crude disposte in una pirofila, solo da infornare
A occhio e croce sono meno di 3 ore di lavoro compresa la cottura.
Cosa da preparare la mattina stessa
- impastare il pane alla birra (tempo di preparazione: 5 minuti)
- avvolgere la frutta essiccata nella pancetta (tempo di preparazione: 10 minuti)
Sono tutti cibi che non devono essere vigilati mentre cuociono: in mezz’ora avete finito di cucinare e vi resterà tutta la mattina del 25 per la regia che renderà l’esperienza memorabile.
LA logistica DEL 25
- un’ora prima che arrivino gli ospiti, infornare il pane
- estratto e servito il pane caldo, infornare gli involtini di frutta secca
- mentre gli ospiti mangiano gli involtini e fanno un break infraportata, mettere a bollire il brodo
- quando si calano i passatelli, infornare le polpette
- estrarre le polpette
- smantellare la zona aperitivi e convertirla in zona dolce/amari
Basterà tenere il forno sempre acceso così da non doverlo riscaldare a più riprese: in totale vi assenterete dalla zona conversazione 4 volte per 1 minuto caduna e, trattandosi di operazioni facilissime, non servirà l’aiuto di nessuno. Invece, per smantellare la zona aperitivi: in quel caso qualcuno vi darà una mano. Se volevo fare la schiava nascevo egizia, no?
il pranzo di natale che piace a me: regia e art direction
setting: informale q.b.
Io sono fan dei pranzi seduti, ma solo se si sta comodi. Se il tavolo è piccolo e devo stare due ore con zia Adelina su una coscia e il suo cane incontinente sull’altra, preferisco una soluzione a buffet, durante la quale ci si siede sui braccioli delle poltrone, su pouf o cuscini, si ruota, ci si appoggia ai tavoli, si esce sul balcone a fumare una sigaretta o si va in bagno senza scomodare dieci cristiani. In ogni caso, un tavolo è necessario soprattutto se sono presenti persone anziane o con difficoltà motorie, che a questo punto staranno anche molto più comode perché non saranno schiacciate tra altri commensali.
Questa soluzione presenta una maggiore informalità e io non ci vedo niente di male, anche se prevede più stoviglie da raccogliere e lavare: procuratevi più bicchieri e posate e disseminate tovaglioli ovunque.
Particolare attenzione va dedicata all’allestimento dell’area “antipasto freddo”, che è la prima alla quale gli ospiti accederanno. Un’idea che ho adorato e che ho visto a casa di Francesca durante un evento prevede alcune cassette di legno della frutta che creano profondità e moltiplicano i piani di appoggio. Qualche candela, alzatine, sacchetti color avana (chiedete in panetteria!), due o tre taglieri in legno e il lavoro e fatto.

Ph by Il baccello di Vaniglia
Questa stessa zona, dopo il secondo e prima del dolce, può essere smantellata e riutilizzata come buffet per il dolce e i digestivi.
soundtrack: può accompagnare solo
Televisione spenta, per la carità di Dio; ordinate ad Alexa di mettere una playlist Spotify in sottofondo. La mia preferita si chiama “Christmas Jazz”. Ce ne sono sicuramente altre più festose ma serve una musica che non soverchi le chiacchiere.
goodies bag: qualcosa di memorabile
Per rendere memorabile il pranzo, dopo la cerimonia dei regali -se prevista- consegnate a tutti un piccolo cadeau. Io sono fan degli zuccherini digestivi all’anice, che, in linea con il resto del ricevimento, sono carini e si realizzano in 2 minuti. Se li preparate poco prima di Natale, non saranno immediatamente consumabili in quanto richiedono 15 giorni di maturazione: basterà includere questa informazione sull’etichetta accompagnatoria. Avevo spiegato come farli in questo vecchio post datato 2016.
il pranzo di natale che piace a me: spesa facile
Tutti gli ingredienti menzionati in questo post sono disponibili su Cortilia, il servizio di spesa a domicilio del quale usufruisco da anni e con il quale sto collaborando. Se desiderate testarlo, potete usufruire di uno sconto del 10% su una spesa minima di 39 euro utilizzando il codice GYNEPRAIO: la spesa potrà esservi consegnata a casa, anche il 24 dicembre, anche nel pomeriggio se al mattino lavorate. Buon Natale, e pace in terra alle cuoche di buona volontà.