
Posta del Cuore Marzo 2020 – Quarantena Edition
Posta del Cuore Marzo 2020: valentina
Valentina mi ha scritto a San Valentino, ha 31 anni, sta facendo un dottorato che l’ha già portata in giro per il mondo e, dopo una storia di 5 anni dolorosamente interrottasi, conosce un tizio su Tinder che le piace molto. Tempo una settimana lo incontra, poi si perdono per un mese causa impegni lavorativi di lui, si rivedono a Capodanno, segue altro mese di distanza per impegni lavorativi che però a sorpresa lui tramuta in una occasione di vicinanza regalandole un volo per raggiungerlo (lei può: the perks of being a precaria). Tutto bellissimo a tratti perfetto.
Costui esce a sua volta da una storia lunga, interrottasi per divergenze di piani: vuole pensare alla sua carriera creativa e punta a trasferirsi in Turchia, mentre la ex voleva casa&figli. Valentina è innamorata (lo sarei anche io, la combo talento+viaggi è micidiale) e si sente ricambiata: lui tuttavia, in uno degli ultimi incontri le dice che, nonostante la profondità di ciò che vivono, non vuole finire nello stesso cul-de-sac della relazione precedente perché le sue priorità (lavoro e viaggio) sono rimaste le stesse. Ha anche bofonchiato qualcosa contro la monogamia forzata, ma fingo di non aver sentito quest’ultima parte.
Valentina, piena di disappunto, trova che ci sia contrasto tra l’atteggiamento coinvolto e questo gelido disclaimer. Ha anche paura di perdere una persona con la quale sta bene e con la quale desidera una relazione. Manco a dirlo, non sa che fare.
Allora, Valentina, io a quelli che mettono le mani avanti gli metterei le mani in faccia. Quelli che parlano freddo e agiscono caldo non sono migliori di quelli che fanno il contrario: io penso ci debba essere una concordanza -o una moderata discrepanza- tra dire e agire, altrimenti sei un bugiardo, uno scisso o, se vogliamo moderare i toni, un incoerente. Io sarei ben più contrariata di te. Non ti sei inventata niente, questo amore non è accaduto tutto solo nella tua testa, ma mettere le mani avanti è solo un modo per dire: “cara, io sono forte e so tirarmi indietro al momento giusto, bada bene di essere forte anche tu perché se invece sei umana e a una certa ti ritrovi col cuore infranto io non intendo sentirmi in colpa“.
Tuttavia, dobbiamo ammettere che il quadro era piuttosto prevedibile a priori: un lavoro creativo che implica molto viaggio è una carriera molto “absorbing”, io mi sarei stupita se avesse ammesso candidamente di sognare una villetta bifamigliare a Vergate sul Membro. In tutto questo manca un tassello: cosa vuoi tu? Intendo dire, se lui ti avesse risparmiato questo penoso sneak peek sui suoi piani futuri, tu saresti andata avanti anni vedendovi a fasi alterne? Avresti semplicemente badato ai fatti sperando che la realtà del vostro amore fosse così schiacciante da rendere superflui i discorsetti intenzionali? Eri disposta a cambiare la tua vita e seguirlo?
Insomma, avevi pensato al dopo? Perché se quel “dopo” era un calderone al quale non avevi pensato per goderti il qui&ora, lui ti ha semplicemente sollevato dall’onere di farlo. Se invece avevi immaginato uno scenario radicalmente diverso, avevi già girato il trailer e aspettavi solo di mostrarglielo, beh, questo è il momento di tirare fuori il coraggio e lasciargli intravedere che un altro mondo -il tuo- è possibile. E se non gli piace e vuole andare in produzione, io sinceramente lo lascerei al suo destino.
Suggerimenti di lettura: lo so che non ti ha fatto gli auguri di S.Valentino, te li faccio io con 6 settimane di ritardo con queste poesie d’amore della serie “Newspaper blackout poems” di Austin Kleon. Mandagliene una, magari.
Posta del Cuore Marzo 2020: zecchina
Zecchina è fidanzata da 7 anni con un ex compagno del liceo. Studiano in città diverse ma sono indipendenti e hanno sempre gestito la distanza con grande maturità, ma ora Zecchina è preoccupata dall’amicizia tra il suo fidanzato e una compagna di università: lo tiene al telefono, escono soli, lei gli manda messaggi cuoriciosi e intrattiene messaggi con gli amici di lui. Il fidanzato gliel’ha presentata, questo non l’ha rassicurata: pertanto gli ha chiesto di vederla meno e con minor “trasporto” ma lui dice che non può chiedergli questo e la esorta a stare tranquilla. Zecchina, però, non è affatto tranquilla.
Io credo di avere già risposto a una storia molto simile ma mi ripeto: la gelosia è una brutta bestia che acceca ma io penso che tutti possiamo, nel buio della nostra stanza, capire se quella che proviamo è motivata o no. Se, in coscienza, sai di non avere ricorrenti manie di possesso o persecuzione, ma a livello istintivo senti che c’è una minaccia sulla stabilità della tua relazione, fai bene ad allertarti. Il motivo per cui io capisco quando una donna apprezza un uomo e quando invece lo desidera è che, hello, sono stata anche io una donna che a volte apprezzava e a volte desiderava. Se permetti, sono ancora capace di cogliere i segnali dell’una e dell’altra manifestazione d’interesse.
Ma, se non ti fidi di te stessa, ci può essere la riprova degli altri: se tu, sola contro il mondo, vedi il male anche dove non ce n’è (coltissima citazione che in pochi riconosceranno), probabilmente –ripeto probabilmente– hai un filino ingigantito il tuo timore. Se persone di cui ti fidi -non l’uomo della strada, non la giovinetta che ti fa le unghie- si dimostrano a loro volta “disturbati” o comunque avvertono anche loro una qualche dissonanza (penso agli amici del tuo ragazzo, che magari hanno una visione di lui più obiettiva e disincantata della tua), probabilmente –ripeto probabilmente– questa ragazza nutre desideri non totalmente candidi o comunque ha un modo per dimostrare l’amicizia non esattamente cameratesco.
Se il tuo ragazzo, forte dei suoi sentimenti per te, non disdegna questa ondata di affetto, può essere per due motivi: a) non pensa seriamente che questa persona possa compromettere il vostro rapporto oppure b) sotto sotto gli fa piacere, quel sottile tipo di piacere narcisistico che entro un certo limite non fa male a nessuno. Probabilmente –ripeto probabilmente– si tratta di un mix delle due motivazioni.
Io sarei del partito “mi faccio giustizia da sola” che non consiste nel venire alle mani ma diventare così intima e ineccepibilmente deliziosa con lei da a) conoscerla davvero bene b) provocarle uno spiazzante straniamento spazio-temporale e c) scoraggiare sul nascere ogni forma di invadenza e d) sconvolgere lui con la riprova della tua superiorità morale. Questa via richiede una mente come la mia, che non esito a questo punto a definire diabolica, e pertanto ti suggerisco di essere autentica.
Il tuo fidanzato non può e non deve deliberatamente proseguire per la sua strada ignorando le conseguenze di questo comportamento su di te, specialmente dopo che tu gli avrai spiegato che non è che ti dà fastidio bensì ti fa soffrire. Sono due piani di disagio molto diversi, e secondo me in un discorso serio questa differenza deve venire fuori. Saperlo vittima delle mire erotico-sentimentali di un’altra donna, mentre sei lontana, non è qualcosa che riesci semplicemente a metterti in tasca in nome della fiducia reciproca e della maturità. È qualcosa che ti genera rabbia, frustrazione, dolore e mette in discussione la tua serenità. Se non lo capisce, il problema non è l’altra, ma lui.
Suggerimenti di lettura: se vuoi essere diabolica come me, ti piacerà il triangolo di Giovanna, Giuliana e Roberto in “La vita bugiarda degli adulti” recensito da me qui. Indovina chi vince tra Giovanna e Giuliana.
POSTA DEL CUORE MARZO 2020: ANTONELLINA
Antonellina ha un fidanzato da due anni. A dicembre si è invaghita di un collega con il quale non accade niente a parte un intenso scambio di messaggi, anzi! Quando Antonellina gli dice che la sta “turbando” il collega fa una orgogliosa retromarcia, anzi, una bella fuga vigliacca (anche questa citazione coltissima per pochi eletti).
Antonellina, che -ipotizzo- ha un problema con l’eccesso di trasparenza, ha confessato al suo fidanzato questo tradimento mai consumato (immaginatemi mentre mi infliggo 20 facepalm): ma, per quanto dubbiosi, hanno deciso di restare insieme. Con lo scoppio della pandemia, Antonellina continua a lavorare con suo collega che a sua volta continua a non volerla, continua a stare con il suo fidanzato ufficiale che però non le manca e, se anche le mancasse, comunque non potrebbe visitare, come previsto dal Dpcm del 4 marzo 2020 in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Antonellina non sa se chiudere la storia in piena pandemia, con l’aggravante delle palle roteanti per il rifiuto del collega.
Antonellina, separiamo i problemi. Se non ami più il tuo ragazzo, lo puoi lasciare anche durante il pranzo della vigilia di Natale e non sarà una pandemia a fermarti: ma se, come immagino, vivete separati e vi rivedrete tra qualche settimana, io userei questa separazione per chiarirti le idee e provare mille volte davanti allo specchio il discorso d’addio che gli farai quando vi ritroverete. Come dice Enrica Tesio in Guardatevi voi: “E guai, non fate bilanci quando siete tristi, per i bilanci aspettate il buonumore, una panchina accanto al fiume, una focaccia da mangiare, né troppa ombra né troppo sole”. Hai già deciso che non lo ami più, cosa ti costa pazientare e comunicargli la buona novella vis-a-vis. Restiamo umani, diceva Arrigoni.
Se invece vivete insieme e ci tieni proprio a lasciarlo, fallo ma solo se la casa è tua, altrimenti ti tocca vivere sotto i ponti e non te lo consiglio, viste le ammende previste per quelli che si fanno beccare in giro e ignorano il già citato Dpcm del 4 marzo 2020. Insomma, se fossi in te io aspetterei la fine dell’isolamento. Anzi, va’, ringrazia che hai un tetto in testa e pensa a quelli che invece non ce l’hanno.
Mi sento piuttosto sicura del fatto che, a fine isolamento, anche la fregola per il collega seduttore sarà passata. Questo può voler dire due cose: a) che nutro grande fiducia nella capacità dell’animo umano di auto-guarirsi e b) che l’isolamento durerà ancora molto e che quindi hai tempo in abbondanza per elaborare la delusione e smaltire l’onta. Scegli tu quale significato preferisci, ma nel dubbio tieniti alla larga da lui.
Suggerimenti di lettura: “Il mio anno di riposo e oblio” di Ottessa Moshfegh. La protagonista passa gran parte di una lunghissima e volontaria quarantena a pensare quanto odia il suo ex ma, a colpi di benzodiazepine, ce la fa pure lei a dimenticarlo.