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Posta del Cuore n. 2

Posta del cuore n. 2
Posta del cuore n. 2: renza

Renza è un medico specializzando di 29 anni di cui 7 felicemente fidanzata con un coetaneo. Vivono lontani ma con progetti di avvicinamento, matrimonio e procreazione. Da marzo lavora in un grande ospedale dove ha conosciuto un medico ultraquarantenne, suo responsabile, sposato e con un figlio preadolescente. Poco amato nell’ambiente perché sarcastico e ipercritico con Renza costui si rivela adulante e affettuoso in maniere non offensive ma anomale in un ambiente di lavoro. Le regala libri, le dà il suo numero di telefono, è spropositatamente gentile, cerca il contatto quando lei lavora o gli passa accanto nonostante l’obbligo di distanziamento sociale.

Renza ne è tentata perché quest’uomo pungola il suo orgoglio, e vorrebbe fondamentalmente limonarselo, togliersi lo sfizio per poi sposarsi e non pensarci più. È sicura che non ci sia nient’altro perché le basta non vederlo qualche giorno per scordarsene, ma incontrarlo la lascia ogni volta turbata, languida e confusa.

Carissima Renza, sei normale: se una non si squaglia davanti alle lusinghe di una persona autorevole, stimabile, competente e magari piacente per me ha dei problemi, anzi per quanto mi riguarda se la dovrebbe prendere la NASA e studiarsela ben benino.

Hai raccolto un almanacco dei segnali che testimoniano che lui ha nei tuoi confronti un interesse non puramente professionale: lo hai fatto per convincere me o per convincere te stessa? In ogni caso ti confermo che sì, ci sta provando, gli piaci e gli interessi. Se prendi la parte buona di questo, significa che nonostante la durata e la serietà della tua relazione, non sei destinata a diventare un essere asessuato ma resterai probabilmente una ragazza in grado di provare attrazione per altri potenziali partner oltre a quello ufficiale. Ben fatto! Sei normale anche in questo! Menzione di lode: avresti potuto abbandonarti a lui con la svenevolezza di un budino pestando decine di merde e invece hai mantenuto professionalità e livelli di guardia elevatissimi. Per me potresti anche concederti il limone liberatore e tornare come se nulla fosse alla tua vita di sempre ma, secondo me, è meglio se familiarizzi subito con un dato di fatto.

Nella tua carriera ma soprattutto nella tua vita capiterà molte volte di suscitare e provare attrazione, no? Sia perché sei carina, sia perché l’ambiente ospedaliero è storicamente un luogo fertile per gli amorazzi in corsia, altrimenti Shonda Rhimes non sarebbe ricca sfondata. Quindi non possiamo escludere che, sparito questo bel dottore, non compaia un anestesista, che andato via l’anestesista non appaia un rianimatore e via dicendo. Magari non saranno tutti luminari o primari, ma ti piaceranno ugualmente!

Sono di parte perché potrei essere l’attempata moglie di quel dottore, ma se fossi in te coglierei questa chance per temprare lo spirito: impara l’arte del prendere atto e mettersela in tasca per i tempi duri. Riscopriti viva e suscettibile di desiderio e promiscuità, compiaciti dell’ammirazione, poi torna in te e riprendi la tua strada.

Suggerimenti di visione: l’episodio n.6 di Modern love, che si intitola “So He Looked Like Dad”. È uno dei miei preferiti della serie, spero tu non l’abbia ancora visto. Si trova su Amazon Prime Video, se non sei abbonata puoi avere un mese gratuito registrandoti da qui

posta del cuore n. 2: Woodpecker

Woodpecker ha 24 anni, è una studentessa universitaria. Aveva un fidanzato da 4 anni ma a gennaio l’ha lasciato: a modo, lavoratore, poco più grande di lei, hanno vissuto la loro storia senza fretta, senza accelerare le tappe, divertendosi e viaggiando in coppia ma anche separatamente; comunicavano e litigavano in modo equilibrato, avevano rapporti sani con le rispettive famiglie, tanto che Woodpecker si sentiva fortunata rispetto alle sue coetanee e sognavano con entusiasmo il loro futuro insieme

Quando però a gennaio un’amica le chiede improvvisamente se lo ama, Woodpecker non sa rispondere: poco dopo si apre con lui e cerca di spiegargli  i suoi dubbi, ma opta per lasciarlo perché il dubbio è secondo lei già il seme del disamore.

Ancora più stupefacente, lui accetta la decisione senza opporre resistenze né proporre soluzioni. Woodpecker si chiede se sia stata la scelta giusta: non capisce come l’amore possa dissolversi repentinamente e trova paradossale continuare a soffrire pur avendo preso la decisione e non avendola subita.

Non mi dilungo molto su come ti senti: sono sicura che il lockdown sia stato un terreno molto fertile per il retropensiero, le recriminazioni, le analisi “what if”, le ipotesi da sliding doors. Del resto, 2 mesi chiusi in casa spingerebbero all’overthinking anche un decerebrato. Mi spiace ripetere quello che ti avranno detto i tuoi genitori e le tue amiche: il dispiacere passerà. Quando si è giovani si tende a lasciarsi con maggiore leggerezza o in modo più istintivo: meno male, direi, perché ci pensa la vita a rendere le successive separazioni lunghe, cervellotiche e spesso terribilmente costose dal punto di vista pratico-economico. Questo addio rapido come lo strappo di un cerotto quasi ti sembrerà un bel ricordo, in confronto alla quadriglia di giudici e avvocati dei divorzi in piena regola!

C’è una cosa più significativa che vorrei dirti: anche a me è successo di lasciare una persona importante e di vedere la mia decisione accolta in modo quasi passivo, di non aver rilevato nessuna lotta o tentativo di riprendere ciò che era andato perduto. Quasi tutti i rapporti d’amore della mia vita, sicuramente quelli importanti, hanno avuto periodi di logoramento relativamente brevi e sono finiti con tagli netti senza ritorno. A volte ho pensato che questi partner non mi amassero a sufficienza, e forse era così, chissà.

Col tempo, però, mi sono quasi inorgoglita: significa che ho comunicato la mia scelta in maniera assertiva, come una decisione e non come una possibilità. Io non amo pensarmi come una persona che “si lascia convincere” o lusingare, o che si fa prendere per sfinimento specialmente quando ci sono dei sentimenti. Forse i miei partner pensavano di me la stessa cosa, e credo sia per questo che nessuno ha mai provato a farmi orride booty call notturne piene di nostalgia, o ha cercato di riscaldare la minestra dopo che ci eravamo lasciati. Perché mi conoscevano, rispettavano la mia decisione e, mi piace pensare, mi temevano anche un po’.

La maggior parte dei gesti invadenti, o addirittura violenti, nei confronti del genere femminile avvengono perché i partner non rispettano le nostre decisioni. Quindi, non lamentiamoci.

Suggerimento di visione: “Animali Notturni” di Tom Ford, che trovi su Netflix. C’è un ex che a distanza di soli 20 anni non ha accettato di essere stato lasciato e prepara una vendetta lenta e inquietante.

Posta del cuore n. 2: Michelin

Michelin ha 26 anni e da 10 anni sta co. un ragazzo che ha recentemente sposato e con cui vive in una cittadina di provincia. Spesso Michelin è oggetto di commenti di concittadini che si aspettano da lei una pronta procreazione. La stessa domanda arriva anche dai suoi amici che, seppur sotto i 30 anni, si sono già riprodotti.

Finora Michelin non vi ha dato peso perché non ama particolarmente i bambini, ma qualche giorno fa suo marito ha sollevato il problema lasciandola  di stucco. A ben pensarci, anche Michelin ogni tanto si domanda se non sarebbe bello avere una creaturina da portare a passeggio, ma si chiede se questo sia frutto di un condizionamento esterno visto che si sente ancora molto giovane e bisognosa di protezione, insomma non idonea a proteggere a sua volta.

Cara Michelin, io veramente non so dove e in quale epoca viviate: io ho una sola amica che ha avuto un figlio prima dei 30 anni e non è stata esattamente una scelta premeditata. Se devo essere sincera, conosco pochissime persone che abbiano avuto figli nei loro primi 20 anni e che siano ancora felicemente in coppia: non sto dicendo che i figli avuti a 26 anni rendano infelici, ma che non necessariamente il rapido realizzarsi di una famiglia tradizionale sia garanzia di felicità, ecco.

Penso davvero che tu possa stare tranquilla, anzi estremamente tranquilla: nessuno ti corre dietro o ti batte il tempo, l’unico con cui devi parlarne è tuo marito e al limite il tuo ginecologo. Ti rivelerò un segreto: sono poche, anzi pochissime le donne che hanno un sincero e precoce desiderio di maternità, e quelle poche spesso si ricredono col tempo. Anche io ero convinta che avrei avuto un bambino prima dei 30 per essere una madre giovane e in salute (?) e poi ci ha pensato la vita a sconvolgermi i piani visto che la notte del 24 marzo 2012 ero ancora single, ubriaca come una pigna e intenta a farmi selfie con sconosciuti imbucatasi alla mia festa. Goditi il tuo matrimonio, coccola l’idea di un bambino, fai prove generali coi figli degli altri e, se proprio hai un surplus di energie, investile nel prepararti una risposta educata ma assertiva che inviti le persone -amici inclusi- a pettinare l’erba del proprio prato anziché pensare ai cazzi tuoi. Ti ringrazio molto per aver chiesto, al momento stiamo godendo il nostro matrimonio. Però non appena ci attiveremo per mettere in moto il concepimento, sarai il primo a saperlo, promesso. E poi, cambia argomento.

Suggerimenti di lettura: questo articolo di Enrica Tesio: non conta l’età, l’obiettivo di tutti è comunque commentare o mettere in discussione le decisioni procreative delle donne

svgA quelli che amo, io regalo una bicicletta
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svgArmocromia: con comodo, arrivo anche io

One Comment

  • Valentina

    Luglio 7, 2020 at 2:50 pm

    La saggezza!

    svgRispondi

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