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Posta del Cuore Agosto 2019
posta del cuore agosto 2019: scotty
Scotty ha 32 anni e un fidanzato importante con cui è stata 8 anni. La loro storia è stata inizialmente minata da un anno di lontananza forzata durante il quale costui ha iniziato una relazione con un’altra. Scotty lo ha scoperto e, non si sa per quale ragione, ha deciso di instaurare una relazione con l’amante del suo fidanzato. Costei si è fortunatamente eclissata, cosicché Scotty e il suo fidanzato hanno deciso di voltare pagina insieme e sono andati a convivere: questo già ci insegna che le decisioni importanti spesso scaturiscono dal caos. La convivenza non però ha subito volato altissimo, sia perché questo fidanzato non era abbastanza collaborativo a livello pratico sia per la parziale dipendenza economica dalla famiglia di lui, visto che entrambi sono lavoratori precari.
Spinti dall’esempio delle coppie a loro vicine e nel tentativo di svoltare. decidono di sposarsi per avere figli, ma questa scelta suscita reazioni così perplesse o ostili da parte dei parenti tali da convincerli a posticipare il passo: è in questa fase di sospensione del giudizio che Scotty re-incontra un collega di università di 10 anni più grande, con il quale ha scoperto una grande intesa. Spinta da questa nuova storia, Scotty lascia l’ex e inizia una nuova vita: interrompe la convivenza, torna a vivere dai suoi, frequenta il nuovo amore con assiduità e ne è pienamente contraccambiata. Eppure non (altro…)
Saggi e manuali per l’estate 2019
Parlando con amiche che hanno recentemente sostenuto dei concorsi, ho sentito una sorta di lento ma non meno perforante brivido percorrermi la spina dorsale: alla sola idea di mettermi a studiare (nel senso che io convenzionalmente attribuisco a questo del termine) mi sale un male di vivere antico e mai sopito. Io da studentessa ero un maledetto panzer, ragazzi: sottolineavo così intensamente da forare la pagina, ripetevo così pedissequamente da prosciugarmi le fauci. Sotto maturità studiavo 12 ore al giorno, non conoscevo distrazioni. Come canta Venditti, studiare è dura legge nel mio cuore. Ero quel tipo di persona che se si metteva a studiare un argomento un po’ noioso, dopo un po’ si immedesimava e si appassionava per inerzia, o testardaggine, oppure per portare a casa un 30.
La vita lavorativa forse non mi ha mai riservato gli allori di quella studentesca, ma in compenso mi ha regalato i weekend liberi: per cui grazie, a posto così, io ho finito di studiare e non ho alcun desiderio di ripetere l’esperienza. Però rimane la sete di apprendere, aggiornarmi, sapere in che direzione va il mondo, intingere l’alluce nello stagno della conoscenza, infilare il dito nella torta alla panna del sapere. Il compromesso che ho individuato è leggere sempre 2 libri per volta: di base un romanzo -più raramente una graphic novel- da abbinare a un saggio o a un manuale. Richiedono soglie di attenzione e momenti di fruizione differenti, danno un tipo di soddisfazione e di intrattenimento diversissimi e appagano bisogni opposti: intrattenimento e formazione. Con questo mix ho la sensazione, forse illusoria ma benefica, di fare qualcosa per me e di arrotondarmi come persona.
Se volete seguire il mio esempio, non c’è periodo migliore dell’estate per provarci. I romanzi che ho letto durante l’anno li ho regolarmente recensiti sul blog o su Instagram (se meritevoli, ovvio): quindi, ecco la mia selezione di saggi e manuali per l’estate 2019 e in generale per apprendere cose nuove e bellissime.
Nota: questo post contiene degli affiliate link Amazon con il cui ricavato potrò comprare (altro…)
Posta del Cuore Luglio 2019
Posta del Cuore LUGLIo 2019 – AUDREY
24 anni, single e con una sola storia importante, Audrey studia all’estero, se la passa bene e flirta a piacimento senza però essere una vera fan delle storie occasionali. Dalla sua unica relazione importante -dalla quale è uscita cornuta e mazziata, e alla quale ovviamente pensa spesso- è rimasta così scottata che si è persuasa di essere destinata a stare sola: la sua fiducia nel genere umano è minata, in più tiene molto alla propria indipendenza e sente che il suo futuro, almeno per un po’, sarà senza nessuno al suo fianco.
Pensava di non poter fare né la fidanzata né l’amante occasionale quando si è trovata catapultata in (altro…)
Recensioni beauty made in Skinshop
Nella newsletter di luglio ho annunciato una collaborazione che spero si riveli lunga e proficua, visto che si tratta un e-commerce che vende cosmetici ad alta performance chiamato Skinshop (#adv così la polizia dell’internet è contenta). Vorrei che questa partnership durasse molto visto che Skinshop propone un sacco di brand che non conoscevo e che, vista la loro limitata o difficile reperibilità, probabilmente non avrei mai provato. Il loro fiore all’occhiello è un ricchissimo assortimento di Paula’s Choice, il marchio fondato dall’americana Paula Begoun nel 1995 con l’obiettivo di proporre cosmetici ad alta efficacia, sicuri, privi di profumazioni o allergeni. Ma ci sono anche Vita Liberata, -gli autoabbronzanti più amati dai make-up artists di Hollywood- e The Ordinary, che avevo già recensito in passato. In generale, l’assortimento Skinshop è accomunato da specificità, efficacia e ipoallergenicità.
Io sto alla cosmetica come Mila Azuki alla pallavolo: non proprio portata, ma curiosa e piena di volontà. Quindi sto facendo amicizia con consistenze, texture ed esperienze sensoriali cui non ero abituata. Ad esempio, un tonico lattiginoso (si dirà così? insomma, ricco e non liquido) oppure il booster, un siero da emulsionare con la crema viso.
In questo mi ha aiutato confrontarmi con il customer service di Skinshop che, provare per credere, risponde un po’ ovunque: via Instagram? Risponde. Via Facebook? Pure. Rispondono, vi ascoltano lagnarvi dei vostri pori, vi fanno una routine personalizzata e vi spediscono il vostro ordine entro 2-5 giorni lavorativi.
Se provate l’inibitore della crescita di peli ascellari, per favore aggiungete una recensione che muoio dalla voglia di sapere com’è.
Col codice GYNEPRAIO10 avrete (altro…)
Come scrivere con regolarità
Questo vorrebbe essere un post di utilità generale a servizio di chi desidera scrivere e, per qualche motivo, non riesce a farlo. Non parlo solo di scrivere il romanzo del secolo, ma anche scrivere un podcast, una newsletter, un blog, un articolo, una tesi. Ho sempre detto che ciò che a me piace -e probabilmente viene meglio!- sono i contenuti lunghi che vantano un processo di creazione complesso e poco parcellizzabile: se sommiamo la mancanza di ispirazione e la carenza cronica di tempo, significa che scrivere un testo di 1000 parole mi appare spesso come un ostacolo insormontabile.
L’obiettivo è più motivazionale che tecnico: per questo si ferma al tema della pura scrittura e non entra nel merito dell’ottimizzazione, dell’impaginazione o della promozione, cioè di quegli aspetti meno creativi -ma non meno importanti!- sui quali mi sento meno ferrata e per i quali esistono fonti più autorevoli di me.
Come scrivere con regolarità: ispirarsi per Produrre idee
Chi scrive dovrebbe avere delle idee, cioè un argomento macro sul quale argomentare (quella che in questo mio post definivo “sostanza”). Molte volte, però, in assenza di un argomento macro (il cinema, la bellezza, il design) accade che chi produce contenuti generalisti, in assenza di linee guida, si trovi a corto di idee interessanti. L’unico modo per produrre idee interessanti è esporsi a stimoli interessanti. Per mia esperienza, la qualità conta più della quantità: ne avevo parlato nella newsletter di Novembre dove confessavo di non essere capace di gestire così tante fonti e informazioni. Preferisco arrovellarmi a lungo su pochi stimoli, piuttosto che bombardarmi di idee per le quali, peraltro, non ho tempo.
Libri e saggi. A me piace alternare e leggerne 2 contemporaneamente. La maggior parte dei libri che leggo me li compra il mio fidanzato; altri li acquisto seguendo persone come maggiore gusto di me. Tra quelle che mi ispirano maggiormente ci sono (altro…)
Libri in 3 parole: Due figlie e altri animali feroci
Due figlie e altri animali feroci mi è stato consigliato da Maddalena, più fine conoscitrice e lettrice più esperta di graphic novel di me. Perché io sono molto meno onnivora di quanto si possa credere e in vita mia ho forse letto 5 libri illustrati, e nemmeno con particolare entusiasmo. Adesso che sapete quanto sono impreparata sul tema, scioriniamo subito la bella notizia: “Due figlie e altri animali feroci” è solo in minima parte costituito da tavole di fumetti, mentre il resto è semplicemente un racconto autobiografico. Si tratta sostanzialmente di lettere che documentano i due mesi trascorsi dai coniugi Ortolani in Colombia per portare a termine l’adozione di due bambine, che su proposta di Sperling&Kupfer è diventata un’opera unica uscita nel 2011.
Ormai da tempo introvabile, il volume è stato riproposto da Bao Publishing un mese fa in un’edizione arricchita da 50 tavole inedite e una copertina tutta nuova e, diciamolo, molto più bella dell’originale.
Che dire, sono carine queste storie in cui una persona improbabile si ritrova a fare il genitore, vero? Magari una persona con poco istinto materno, o paterno, una persona che mai avrebbe pensato di riuscire in pochissimo tempo ad affezionarsi a un piccolo sconosciuto! Ora che mi viene in mente, c’è un altro romanzo la cui protagonista fa per un po’ di tempo la vice-mamma di una bambina: s’intitola “Se tu lo vuoi” e, incredibile a dirsi, l’ho scritto io! Io se fossi in voi lo leggerei tipo ORA.
la storia
Leo Ortolani e la moglie Caterina si recano in Colombia per concludere il percorso di adozione internazionale che li congiungerà con Johanna e Lucy, due sorelle di 5 e 3 anni finora allevate da una lontana parente. Nei due mesi trascorsi in Colombia, Leo Ortolani scrive lunghe email ad amici e famigliari raccontando loro come si svolgono le loro giornate: a queste lettere affida, oltre che (altro…)
Posta del Cuore Maggio 2019
Posta del Cuore Maggio 2019- BRIDGET
Bridget ha iniziato a tradire il compagno (con cui ha un figlio) con un collega a sua volta sposato con figli. Non riesce a mettere a fuoco come sia finita in questa relazione extraconiugale supereccitante. Per alcuni mesi la storia prosegue -senza volontà da parte loro di lasciare i rispettivi partners ufficiali- finché è proprio l’amante a comunicarle di voler troncare il legame per non compromettere la famiglia.
Bridget, che si trova in un difficile momento per motivi di salute dei famigliari acquisiti, vorrebbe tornare alla sua vita di coppia ma -comprensibilmente- non riesce a riprendere la sua relazione là dove l’aveva lasciata. A tal fine ha anche iniziato una psicoterapia, ma vedere l’ex amante ogni giorno non aiuta.
Questo è il punto dal quale partirei: credo che esporti a forzati rapporti con questo ex amante non ti faccia bene. Non è vero che lontano dagli occhi equivalga a lontano dal cuore, ma aiuta ad acquisire una maggiore lucidità: oltre a chiedergli di interrompere messaggi o email personali, io limiterei (altro…)
Recensioni beauty di primavera
Recensioni beauty di primavera: Routine antipigment Eucerin
Ci ho pensato bene prima di iniziare questa collaborazione con Eucerin perché, capite, prima di usare una serie di prodotti antimacchia, volevo essere totalmente sicura che quelle che vedevo sulla faccia e sul décolleté non fossero disegni Maya o lentiggini. Grazie all’intervento dell’estetista, che mi ha fatto un’accurata pulizia del viso e mi ha ripetutamente osservata con apposite lenti d’ingrandimento ho potuto urlare a gran voce “SI-PUÒ-FARE”. Erano macchie, nel mio caso causate da una esposizione al sole incontrollata e da numerose ustioni che mi sono procurata in modo vari e, ahimé, anche in età adulta come le peggiori irresponsabili: fortunatamente poche e fortunatamente chiare, ma sono macchie.
Posso confermare che, dopo un uso metodico e scrupoloso dell’intera linea per quasi un mese (siero, liquido correttore che non è make-up ma un siero trasparente da applicare sulle macchie più evidenti, crema da giorno e crema da notte) i risultati si vedono: specialmente sul décolleté, dove le macchie sono più scure e dove mi sono particolarmente accanita, c’è stato un notevole miglioramento.
La gamma contiene un attivo chiamato Thiamidol, messo a punto da Eucerin dopo anni di ricerca; ma la cosa bella è che, pur essendo prodotti farmaceutici e quindi molto orientati all’efficacia funzionale, sono (altro…)
Acquistare vintage e usato: 8 motivi
1 – Acquistare vintage e usato: è più divertente
C’è una interessante componente di serendipità: quando ti accingi ad acquistare vintage o o usato, non puoi partire con idee troppo precise. Puoi al limite avere in mente un mood, uno stile, una fantasia: ad esempio, si può desiderare un capo scozzese, ma potrebbe trattarsi indifferentemente di una minigonna o di uno scamiciato. La notizia buona, però, è che spesso ciò che si ottiene va ben oltre le proprie aspettative, oppure l’assortimento del negozio potrebbe ribaltarle completamente: arrivati in loco, potrebbero venire in mente nuove idee e nuovi mood ai quali non avevamo pensato. Io, ad esempio,volevo un kilt, mica sembrare la sorella scema di Laura Palmer.
2 – Acquistare vintage e usato: si risparmia
Che si tratti di vintage firmato o di capi unbranded, il costo rispetto al nuovo è inferiore. Si potrebbe rispondere: (altro…)
Gestire la stanchezza cronica – La mia esperienza
Mi piacerebbe tantissimo dire che non sono una che si lamenta, ma sono così conclamatamente lagnosa che non ci crederebbe nessuno. A mia parziale discolpa esibisco un ventaglio di lamentele piuttosto variegato, il che credo renda le mie lagnanze un po’ più emozionanti: se devi essere frignona, almeno cambia solfa. Il lavoro, il fidanzato, i soldi, il governo, il meteo.
C’è solo una cosa della quale mi lamento sempre, senza sosta né soluzione: la stanchezza. Quella cronica sensazione di spossatezza serale che mi toglie la voglia di leggere, guardare film, uscire, che mi fa dire “i piatti li lavo domani”, che mi fa andare a letto con trucco, che mi fa addormentare mentre addormento mio figlio. Sono anni che mi sento stanca. Un tempo potevo dire che Elia si svegliava 19 volte a notte e che quindi non riposavo abbastanza, ma adesso il problema non dipende dalle mie ore di sonno che raramente sono meno di 8.
La prima cosa che ho pensato è che mi fosse impazzita la tiroide. Come la peggiore delle ingenue sono andata a cercare su Google come si manifesta l’ipertiroidismo: occhi sporgenti (celo), stanchezza (celo), aumento dell’appetito (celo), ansia e nervosismo (celo). Mi ero già rassegnata all’autodiagnosi, quando sono arrivati gli esami e si è appreso che tutti i miei valori, tiroidei e non, fortunatamente vanno benone.
Quindi, appurato che la tiroide è ok, che dormo a sufficienza e che vivo in un Paese in cui la norma è lavorare 40 ore a settimana, mi sono rimasti 3 aspetti su cui agire per gestire la stanchezza cronica: (altro…)