Bambino 2
perché le madri parlano al plurale
E’ di qualche giorno fa la notizia secondo la quale il nostro Paese, nell’anno 2013, ha segnato il suo record negativo di nascite: solo 514.000, pari a 1,39 bambini per donna. Non so se l’Istat si prende gioco di me o se, più probabimente, la mia prospettiva è totalmente sbagliata: ma io sono letteralmente circondata di gestanti, puerpere, lattanti e gattonanti.
Vivo questo fenomeno da outsider (esperienza indiretta ma non meno impattante) e osservo ammirata le stesse ragazze con cui un anno fa brindavo e ballavo sui tavoli, prendersi cura di un neonato. Io nel pianto dei bambini, che tendenzialmente scatta non appena me lo piazzano in grembo, non sento l’umana disperazione di chi si sente mancare la terra sotto i piedi la mamma. Io odo le voci: (altro…)
tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci a esprimerlo con le parole (F.D.A)
Chissà che fine fanno la cura, l’attenzione nel fare le cose. Si rifugiano in quello stesso luogo dimenticato dove giace la voglia di lavorare e risparmiare per un futuro migliore, fare l’albero di Natale, cambiare le lampadine fulminate e andare in piscina alle 7 del mattino.
Sarà che è appena nato un bambino nuovo, che non è mio ma un po’ anche sì, perché sapevo che era maschio e come si chiamava ben prima dei suoi genitori. Beato te bambino con le fossette, che sei già lungo 53cm, praticamente come me a due anni. Altezza mezza bellezza, energia sessuale da Scorpione di seconda decade, insomma strada spianata e vai tranquillo. Sarà che sabato notte ho sognato che ero a Dolceacqua -uno dei posti più belli del mondo, quel mondo che sta nel mio cuore- e avevo una casa con una verandina sul fiume dove vivevo con un uomo che somigliava un po’ a mio padre e un po’ a un altro, ma poi quando mi sono svegliata (altro…)