Cucina 3
Volevo fare l’archistar – la zona notte
Continuo con il fotoracconto del progetto della casa nuova. Se morite dalla voglia di leggere come sarà la zona giorno, ecco qui il link.
Il metodo Gynepraio (analisi delle necessità e delle restrizioni, definizione di uno stile, scelta della palette colori e della shopping list) è stato applicato anche qui, con maggiore libertà perché la zona notte era mia squisita competenza. Ho totalmente accantonato la camera da letto dei bambini (chè non ci sono ancora i bambini quindi figuremose la loro stanza) e per gli altri ambienti mi sono ripromessa di riciclare tutto ciò che già ho collezionato nella mia convivenza vita precedente.
LA CAMERA DA LETTO
C’era poco da fare l’archistar, insomma. Questo è un collage di foto della mia camera da letto attuale, che verrà riprodotta integralmente nella casa nuova, manco fosse la Tomba di Kha nel Museo Egizio di Torino. La frangia feng-shui dirà (altro…)
Volevo fare l’archistar – la zona giorno
LA SITUAZIONE DI PARTENZA
L’appartamento si trova in un quartiere centrale di Torino, all’interno di un condominio primi ‘900. Era originariamente composto da due unità immobiliari adiacenti: un bilocale (privo di servizi igienici e riscaldamento, disabitato da 30 anni) e un quadrilocale abitato ma profondamente da ristrutturare. Le abbiamo quindi unite, ottenendone un appartamento con doppia esposizione (strada + cortile) con 1 sola finestra e 5 porte finestre. Questo è un bene perché, trovandosi l’appartamento al primo piano, ogni fonte di luce è preziosa.

Questa è la situazione originale. Sì, siamo pazzi.
LA GESTIONE DEGLI SPAZI
Lo spazio disponibile è stato così ripartito: (altro…)
Il mio primo inutilities giveaway
- Vale, come facciamo per il trasloco?
- Chiamiamo un amico di mio padre che ha il furgone. Magari fa prima casa mia e poi viene da te.
- Io, se mi presti la macchina, con due giri faccio tutto.
- Ah, ho capito! Fai come San Francesco! Prima del trasloco vai in Piazza Castello e distribuisci tutti i tuoi averi ai poveri, per sancire l’inizio di una nuova vita fatta
di stenti e privazionid’amore e spiritualità. Ma davvero, non sentirti giudicato, se questo serve a farti entrare nel mood della convivenza, io non ho nulla da dire - Cretina, ho solo libri e vestiti. 5 scatoloni e 4 valigie, più computer e sci.
- Cioè, la tv non è tua? Il divano? La copertina del divano? Lo spremiagrumi?
- No, erano già lì. Saranno della padrona di casa. Tu, piuttosto, vedi di alleggerirti. Ad esempio, quel gatto cinese tignoso potresti lanciarlo dalla finestra.
- Ehi, ehi, ehi, il gatto non si tocca.
- E tutte quelle cazzate da cucina di cui non ti fai niente?
- Piano con le parole. Non sono cazzate, sono oggetti di uso non proprio quotidiano.
- In ogni caso occupano spazio. Non li usi qua, non li userai là. Buttali, regalali, meglio ancora vendili.
- Adesso vedo, non è che posso dare via anni di vita, così, come se nulla fosse…
- Vale?
- Sì?
- Nella casa nuova, la roba del tuo matrimonio precedente non la voglio.