Elena 1
che possiamo farci
De Le Troiane di Euripide non ho un ricordo eccezionale. Diciamo che mi hanno trascinato a vederlo a teatro quando già non mi aveva appassionato la lettura della tragedia; troppi cori, troppe femmine. Io volevo andare a vedere Medea, ma per i licei la programmazione cittadina proponeva solo quello. Diciamo che mi sono abbastanza annoiata se si escludono due momenti. Il primo, quando entra in scena Elena, giustamente vestita come una velina dell’antichità, con un peplo tutto spacchi e trasparenze, un diadema sbarluccicoso in testa, andatura ondeggiante e voce roca da 144. Le altre troiane, più attempate, tutte vedove e incarognite, con le sopracciglia a gabbiano à la Frida Kahlo e certe tuniche stracciformi, la guardano di traverso: pensa te sta svergognata che crea scompiglio, fa scoppiare la guerra e ha il coraggio di presentarsi qui ancheggiando, avesse almeno la decenza di coprirsi invece di conciarsi come la Madonna del Petrolio che qui siamo tutte in lutto. Praticamente le cagnette del paesino di sant’Ilario. (altro…)