Flintstones 1
La mia verginità perduta
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Quando tornai dalla mia vacanza dell’amore, cioè quella in cui mi innamorai davvero su serio realmente, passai nella ridente Romagna a trovare mia nonna e sua sorella, la zia Wilma. Scritto proprio con la W, come quella dei Flintstones: e tra tutti mi miei antenati, non me ne sovviene una più cinematografica. Magra come un chiodo, ipocondriaca, un matrimonio lampo alle spalle, capelli lunghi rossi, svariate parrucche nell’armadio, sempre con una sigaretta lunga in bocca, costantemente rintanata in una mansarda dove cuciva su una Singer degli anni ’50 (che lei chiamava “il mIo atelier”) tranne rare comparsate nel pollaio dove era solita ammazzare a mani nude galline e conigli.
Mi vide e disse. (altro…)