India 3
everything is possible in India
Quando sono arrivata a New Delhi, un tassista guercio mi ha portato a bordo di un Apecar dall’aeroporto all’ostello dove mi aspettavano da 2 giorni i miei compagni di viaggio. Gli ho chiesto se era possibile fumare e lui mi ha risposto “Everything is possible in India”. Aveva ragione.
Animal House. Ho visto un esercito di 12 scimmie distruggere nottetempo un roof-top bar di Varanasi per puro dispetto, topi trattati come divinità e coppiette bovine che pomiciavano sul lungo fiume.
(Dirty) finger food. Una spruzzata di curry e passa la paura. Un frittino alle 7 del mattino e la giornata di sorride. Un’aggiunta di oppio allo yogurt e la serata prende tutta un’altra piega: una stanza diventa un cinema, Pushkar diventa Goa e la tua amica un angelo del Signore.
Una faccia, una razza. Condividiamo la stessa passione per le rappresentazioni kitsch, per i pic-nic pantagruelici, per il gioco d’azzardo. (altro…)
discovery channel luglio 2013
Un solo obiettivo mi ero data per queste settimane: studiare la Lonely Planet, che l’amica mia mi aspetta trepidante a Jakarta smaniosa di partire per il Kalimantan. Povera stella, crede che io arrivi vestita come il Giovane Esploratore Tobia con suggestivi itinerari ed invece niente, vedrà che non ho nemmeno imparato a dire ciaograzie in indonesiano e si chiederà dov’è finita la ragazza che conosceva lei. In compenso, questi giorni strani e caldi che non preludono a niente sono stati forieri di grandi scoperte, tutte giunte alla rinfusa come questo post. Oggi si va a braccio, non me ne vogliate.
il karaoke. Sul potere liberatorio del canto non mi dilungo che la doccia ce l’abbiamo tutti (tranne, a quanto pare, alcuni sul tram). Vi dico solo che sono stata due volte al Pingo Pongo Karaoke presso il Caffè della Repubblica. Il premio spetta al peggior performer, ma possono cantare tutti quanto vogliono. Ne nascono magnifici duetti: dopo Pensiero Stupendo corredato di languida lesbocoreografia, sono stata la voce femminile di Cara ti Amo. Pensavo non sarei mai riuscita a dire a un uomo “Non sei più quello di una volta” e invece. In conclusione, invece di stare a casa a lamentarvi del governo o lucidare la collezione di brugole Ikea, veniteci anche a voi. (altro…)
un vinyasa e passa la paura
Da ormai 31 anni i miei cromosomi corsari di Celti e Romani dell’antica Pianura (semicit.) combattono una lotta intestina di guerrieri contro epuloni. Spirito marziale di Attila vs mollezza decadente di Nerone ubriaco, resistenza fisica da cammello vs pigrizia da panda.
Se poi hai dei genitori intellettualoidi, hai voglia di puntare i piedi e dire: mamma, papà, non sprechiamo i doni che Madre Natura (anche miscredenti, che famiglia sfasciata) mi ha dato. Vedete che ho solo 7 anni e sollevo 3 fardelli di acqua minerale con la sinistra? Vedete che non mi prendo un germe nemmeno se pulisco i cessi di un sanatorio? Buttiamoli via questi libri, basta lezioni private di inglese. Vi siete resi conto che sono nata per fare l’ATLETA?
Così, più per contrastare il mio spirito eccessivamente contemplativo, mi han fatta bighellonare tra ginnastica artistica, piscine, snowpark e palestre con una serie di apprezzabilissimi risultati, tra cui si menzionano frattura scomposta all’omero, lussazione spalla sinistra e destra, plurimi saggi alle parallele (ben documentati da mio padre in un servizio fotografico custodito in un caveau qui), immeritatissimo brevetto per assistente bagnanti mai utilizzato, recente incrinatura di una costola. (altro…)