Onassis 2
l’arte di piangere secondo necessità
Come al solito passo da un estremo all’altro. Poco più di un anno fa, ho avuto un periodo ad alto stress emotivo durante il quale ho onorato chiunque del privilegio di vedermi piangere. In quel momento, avrei pagato qualsiasi cosa per un po’ di autocontrollo e dignità in più. Ripensandoci, però, nell’autocommiserazione e nelle lacrime, nella loro vergognosa e universale teatralità, c’è un enorme potere salvifico. Vuoi l’emicrania che segue il pianto, vuoi il cuscino caldo e umido come un grembo materno, dopo il pianto ci si rilassa completamente.
Anche adesso che sono tutto sommato felice, rimango una grande fan del piantone immotivato e ho mantenuto l’abitudine, ogni due o tre settimane, di concentrare in una sola sessione di lacrime tutte le microquestioni che mi affliggono. Teatro preferenziale di questi episodi, i viaggi di ritorno in auto, pieni di lunghe e noiosissime code ai semafori che divengono occasione per arrovellarmi su vecchi temi irrisolti e ancora meritevoli di una scenetta isterica. Il caso tipico è quando sono arrabbiata perché (altro…)
ci vediamo domani all’una
Alcuni giorni fa mi sono detta “Non ho mai pianto così tanto in vita mia”. Da 2 mesi piango più o meno silenziosamente dinanzi a pubblici variegati: i genitori, gli amici, l’edicolante, il vigile urbano, l’erborista, l’osteopata, la psicologa, la sarta.
Subito dopo la tazza del cesso, amena sede delle mie più importanti riflessioni, il luogo in cui ho frignato di più è l’ufficio (collega, meno male che ti sei licenziato per andare a cercare te stesso in Africa lasciandomi 500 progetti inconclusi, sennò toccava pure a te), o meglio l’armadio dei dossier dove ho appositamente allestito una toilette per rifarmi la faccia dopo ogni lacrimata.
Mi sono subito corretta ricordando che c’è stato un periodo di pianto ancor più furibondo nell’autunno del 2000, quando avevo 18 anni e ho ricevuto la più grossa scaricata della mia vita. La storia era così volgare e così speciale che ci possiamo rileggere tutti gli amori del mondo. (altro…)