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By gynepraio3 Luglio 2013In Personale

Chi è morto d’invidia o di gelosia: lo stalking

Questo post nasce sotto una cattiva stella, infatti inizia con una cazziata. Mentre raccoglievo idee sull’annoso tema dello stalking, ho ricevuto una risposta così articolata: “Tu quoque? Tu chiami impunemente stalking l‘atto di farsi i cazzi altrui utilizzando la tecnologia? Dopo quello che la tua famiglia ha fatto per educarti e istruirti, mandandoti alle scuole alte? Dopo anni a bazzicare avvocati, magistrati, psicologi e assistenti sociali, chiami un passatempo con il nome di un reato? Vergognati, miscredente, adesso per punizione dovrai leggere il blog di Luca Sardella e Janira Majello.”

Prima che mi dimentichi, il disclaimer. Questo post, in quanto figlio di una mente semplice e anche un po’ scemina, non ha per oggetto lo stalking inteso come “reato contro la persona”, bensì come “poco produttiva maniera di impiegare il tempo libero”.

Non ho una gran esperienza nel campo dello stalking, contrariamente ad alcune persone che ne hanno fatto un’arte e che pertanto meritano la mia stima imperitura. Ma, possedendo un account su tutti i social network (idioti/seri/generalisti/tematici) non posso esimermi da scivoloni stilistici come quello descritto alla fine di questo post. Inoltre, il mio network di amiche AKA “Radioserva”, il cui principale scopo negli anni rimane il gossip furibondo, mi ci tirano anche quando io vorrei speculare sui massimi sistemi. Tuttavia, in anni di osservazione della specie umana, ho individuato due interessanti filoni: lo stalking confermatorio e il lurkostalking.

STALKING CONFIRMATORIO

E’ per i morti di gelosia. Ripercorrere con pazienza certosina i movimenti telefonico-telematici del vostro/a compagno/a con l’obiettivo di scoprire prove di infedeltà è sbagliato. Non fatelo, perdio, non fatelo. Per tre ragioni:

  1. chi cerca trova. Ve lo posso giurare io, che sono stata 6 anni con un cittadino al di sopra di ogni sospetto: se vi mettere a ravanare in un armadio, fosse anche quello di San Domenico Savio, qualcosa troverete. Nella migliore delle ipotesi, email antecedenti al vostro fidanzamento (celo), sms ad una compagna delle elementari ingravidata (celo), fotografie di Fergie dei Black Eyed Peas in deshabillé (celo). Nella peggiore, 2 biglietti aerei per NY formula “oggi sposi” (visto), post-it sbausciati di rossetto e appiccicati nell’agenda (visto). Bad news: vi arrabbierete comunque. Nel mio caso, aspettai che il mio di allora ragazzo fosse nella doccia e controllai il suo cellulare, trovandovi l’sms di una sua ex in cui si davano appuntamento per una grigliata di pesce. Lo aggredii come un’Erinni e lui placido mi mostrò che il messaggio risaliva a un anno prima di conoscermi (mai detto di avere occhio per i dettagli). Con il poco fiato rimastomi in gola e con le braccine che annaspavano nel guano, gli ho sibilato: “Allora perché lo conservi? È forse un ricordo prezioso? Eeehh, eeeeeeh, brutto bastardo?”
  2. sospetto e difetto comprarono casa insieme. Se arrivate al punto di pisciare sulla vostra dignità e controllare il telefono mentre fa la doccia, forse questa persona ha dato avvisaglie di inaffidabilità o insincerità. Magari non vi fa sentire abbastanza desiderate. Oppure banalmente non vi piace. Il motivo per cui la lascerete sarà uno dei precedenti, o una delle altre millemila valide ragioni per interrompere una storia (dimensioni del pene, voce della suocera etc.): ma NON il messaggio scoperto a tradimento. Se vi serve una scusa per lasciare, ve ne regalo un sacco e una sporta in cambio di una rotella Haribo.
  3. il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. La stragrande maggioranza dei tradimenti, se coinvolge persone intellettualmente normodotate, viene a galla. Sentite questa: uscivo con un ragazzo piacevole e un po’ sfuggente, ma avevo letto su Grandhotel che le vere donne non rompono i coglioni. Un giorno, guardando CASUALMENTE (lo giuro davanti a Dio) su FB le foto di un weekend al mare in cui io non ero invitata compresa, trovai numerosi e prospetticamente variegati scatti di lui nell’atto di limonare con una bambina ragazza. Lo radiai dall’albo e appresi 2 cose. Che esistono persone nate nel 1989 (io pensavo che dopo il 1985 basta, e invece) e che laddove fallisce il tuo intuito ci pensa la sorte. Nel mio caso, la sorte era vestita da ragazza bionda che fa foto alle feste, diventata poi una carissima amica. Essa mi ha involontariamente salvato da un futuro da eterna cornuta e mi insegnato a rimuovere bene le pellicine delle unghie, pertanto le sarò in eterno grata.

LURKO STALKING

E’ per i morti d’invidia. Più sofisticato, consiste nella silente, perversa e metodica raccolta di informazioni su come si svolge la vita altrui: i due grandi classici sono oscillazioni di peso e presunte rinoplastiche, ma le aree di ricerca del lurkostalker sono potenzialmente infinite.

Di nuovo, non spostiamo l’attenzione dal vero problema: ossessionarsi con un’altra persona, solitamente una ex/attuale/potenziale antagonista è funzionale ad accrescere l’ansia o il senso d’inadeguatezza. Se non la considerassimo un’antagonista, le informazioni non ci servirebbero. Ma poiché è un/una rivale, stiamo già temendo, l’autostima sta già traballando, il castello di carte tentenna. In questi casi, il lurkostalking serve ad amplificare il timore: non ho mai conosciuto nessuno che, raccolte le necessarie informazioni su un sospetto antagonista, abbia poi decretato serenamente “Ah, no, roba da poco, non è temibile, allora archivio la pratica”. Se la conoscete, presentatemela che mi produrrò in sperticate lodi, al suo saldissimo ego e al suo freddissimo sangue.

Poiché tutto ciò che scrivo è sottoposto a test clinici sulla mia pelle sensibile, sappiate che per i miei attacchi acuti di lurkostalking uso Linkedin. Non scomodiamo il Dr Oz per sciogliere questo enigma, che ci arriverebbe pure Raffaele Morelli. Soffro della sindrome della mai abbastanza brava, quindi scelgo antagoniste altamente professionali.  Per l’anno scolastico 2013/2014, alla luce del fatto che i miei amori si rifidanzano con delle decerebrate, mi ripropongo comunque di rivedere i miei timori.

PS io stimo le persone lurkostalkate perché se qualcuno si premura tanto a scoprirne di più di loro vuol dire che sono interessanti e quantomeno un po’ misteriose, no? Quindi non fate le vittime. Io non sarò mai dei vostri, sono troppo trasparente: figuratevi che quando faccio la cacca a casa di qualcuno devo immediatamente confessarglielo con un misto di affetto e vergogna.

svgMomenti di trascurabile felicità N.2
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