Sono passata dal leggere assiduamente un sacco di blog italiani, al seguirne improvvisamente pochissimi. Nella maggior parte dei casi, quelli persi per strada sono bloggers che hanno mollato il tiro e hanno abbandonato il loro progetto di scrittura: il che, per quanto possa dispiacermi, trovo una scelta comprensibile vista la mole di impegno che comporta la gestione regolare di un blog. Tra l’altro a giugno sono 5 anni che ho aperto questa baracca, sono 5 anni che dedico alla scrittura e alla promozione del blog circa 8 ore alla settimana. A quest’ora avrei potuto scrivere anche un romanzo, diamine.
Mi spiace tantissimo dire che, dei blog rimasti in piedi e apprezzati anche da un pubblico ampio, ne seguo pochi con reale affetto e gratitudine. Questo perché, anche se non lo dico con i lucciconi agli occhi, molte delle cose che ho imparato o dei temi ai quali mi sono appassionata giungono da persone conosciute online e inconsapevoli di avermi donato ispirazioni, soluzioni e sensazioni. Nei confronti di queste persone, che spesso non ho ringraziato con la giusta sollecitudine, mi sento debitrice: per equilibrare un po’ il karma e far vedere alla vita che ho capito la lezione, cerco di condividere quello che so o che apprendo (rispondendo gentilmente alle domande di lettori e followers anche se alcune sono prive di saluti, ringraziamenti e suonano come “ristoranti per cenare a Torino zona centro che costino poco?” -true story-).
D’altro canto, so di essere molto severa nel giudicare ciò che scrivono gli altri, ma il mio non è solo snobismo: è una forma di difesa nei confronti del bombardamento di informazioni del quale sono vittima. Per diletto e per lavoro visiono quotidianamente decine di post, newsletter, galleries e se dedicassi a tutti la stessa attenzione ed entusiasmo non vivrei più: questi anni da fruitrice mi hanno aiutato ad affinare il mio gusto e capire quali caratteristiche ricerco in un contenuto.
Non può piacermi tutto e non posso giudicare tutto con lo stesso metro: per solidarietà con la mia condizione, guardo con stima chi ha fondato da solo un blog del quale cura personalmente i contenuti, mantenendo un buon equilibrio tra post sponsorizzati e non, gestendo degnamente degli account social senza essere né un fotografo, né un videomaker né un copywriter. In alcuni casi, lavorando full-time e continuando a scrivere per il puro piacere di farlo e di condividere. Quindi mi sono chiesta che cos’è che rende davvero interessante un diario personale e quali caratteristiche deve possedere per piacermi.
BLOG INTERESSANTI: SOSTANZA
A me piace che un blog abbia una sua reason why, che ci sia un’idea dietro, che stia online per un motivo. Mi piace percepire quel momento in cui l’autore si è seduto alla scrivania e ha detto: “se non lo metto nero su bianco non riesco più a tenerlo per me”. Mi piace anche pensare che, dietro a un post sponsorizzato la cui reason why è incassare una fattura, ci sia un professionista che si è preso il cranio fra le mani e si è studiato un modo per rendere un prodotto più nuovo, accattivante, per personalizzarlo secondo la propria sensibilità e declinarlo in base alle esigenze del suo pubblico. Si può fare, alcune persone lo fanno: da blogger, posso affermare che confezionare a regola d’arte un contenuto sponsorizzato può dare tantissima soddisfazione. Vi assicuro che ci sono alcuni post (e alcuni blog nella loro totalità) che sono veramente un’occasione mancata: ci sono un target in linea e un argomento succoso, e poi ci sono un trattamento, un’argomentazione e un linguaggio che fanno schifo. Io quella roba non la compro, mi spiace.
BLOG INTERESSANTI: NOVITÀ
Io desidero contenuti che mi dicano cose che non sapevo, che rendano comprensibili cose che sapevo male o in modo superficiale, che portino alla luce cose che non sapevo di sapere. L’asticella, negli ultimi anni, si è molto alzata: siamo abituati a ricevere gratuitamente consigli, guide, strumenti. Di conseguenza sono diventata esigente: non voglio avere la sensazione di sprecare tempo leggendo cose che sapevo già. Non pretendo di tornare a casa con una soluzione ai miei problemi come mi accade quando consulto Aranzulla, ma se dopo aver seguito un blog per 3 mesi mi rendo conto di non aver imparato niente mi sento autorizzata a smettere di seguirlo. Sono poco indulgente verso i sedicenti “magazine digitali” o “webzine” dove esiste un vero e proprio coordinamento editoriale, una pianificazione, addirittura un team di autori specializzati per argomento. In questo caso, mi aspetto varietà, ricchezza, approfondimento e originalità. Se non c’é niente di tutto ciò, allora molto meglio il caro vecchio blog monoautore che sa di cosa scrive e lo fa con amore, anche se magari con foto meno belle o con una frequenza meno regolare.
BLOG INTERESSANTI: UTILITÀ
Voglio che le informazioni siano spendibili qui e ora, che se hanno una presunta utilità pratica essa sia di facile ed evidente fruibilità. Se possibile, vorrei anche che fossero informazioni inedite, almeno in gran parte. Non mi dire le 5 cose indispensabili per organizzare la festa di compleanno di mio figlio: non sono cretina, lo so che servono vettovaglie, stoviglie di plastica, decorazioni, musica e animatrice. Non mi servono 5 foto giganti scaricate da Pinterest -rigorosamente senza fonte- piene di bambini scandinavi seminudi che mangiano una torta a forma di nuvoletta grigia: mi servono una checklist stampabile, una playlist Spotify, liste con servizi di intrattenimento, di paper-store di Etsy, di ricette di torte, di giochi di gruppo e DIY per piccoli. Se nella bio c’è scritto “mom, blogger, organization freak” io pretendo questo livello di approfondimento. Il segreto per approfondire (oltre alle basi: possedere una credibilità, avere qualcosa da dire) è quello di affinare i propri strumenti di ricerca e fare un monitoraggio costante sull’area di competenza. Mi sento di menzionare Gloria e Rossana di VitasuMarte che sul fronte moda e dèco fanno un utilissimo scouting sui microtrend creando delle shopping list low cost delle quali io fruisco spesso: sinceramente sono pure contenta di far incassare alle autrici le commissioni sul link sponsorizzato, visto che mi segnalano un prodotto e mi fanno risparmiare tempo. Se fate shopping online, sapete quante ore questa attività può risucchiarvi.
BLOG INTERESSANTI: ORIGINALITÀ
Io detesto i contenuti generalisti, le ovvietà vestite a festa, i concetti riciclati spacciati come originali. Non ci crederete, ma c’è ancora qualcuno che ci racconta quanto sia importante struccarsi prima di andare a dormire, come se fosse una breaking news. Immagino che dietro ci sia l’obiettivo di proporre dei prodotti da demaquillage: siccome comprendo che tutti dobbiamo pagare le bollette a fine mese, il mio suggerimento non è certo di non pubblicare quel contenuto ma cercare di non dare a tutto lo stesso taglio smaccatamente commerciale e di arricchirlo con qualcosa di personale. Il che sarebbe l’essenza del mestiere di storyteller, cioè quello che figura nella bio di molti bloggers.
Alcuni blogger hanno “brevettato” alcuni modi di confezionare e organizzare la loro narrazione: ad esempio Erica ha scelto di analizzare gli stili facendo comparazioni dirette oppure facendo dei focus sullo stile di una fashion insider non troppo mainstream. Oppure, Paola Maraone divide i suoi post in miniparagrafi il cui titolo è la frase di una canzone che in quel momento sta ascoltando e che in qualche modo è coerente con l’argomento del post. Un signature style rende più digeribile anche un contenuto poco originale, a mio parere.
BLOG INTERESSANTI: TEMPISMO
Io salto i post su argomenti rimasticati o notizie obsolete. Se c’è un argomento hot, va trattato al momento giusto e in modo originale. Se si è in ritardo, meglio lasciar perdere. Se un libro è il fenomeno dell’estate 2017, non serve recensirlo adesso perché l’ha già fatto tutto il mondo (a meno che la tua opinione non sia stratosfericamente originale, ma scrivere recensioni letterarie non è facile e nella maggior parte dei casi sono inutilmente verbose oppure scialbe). Se desideri diventare autorevole nel campo della critica letteraria e nella tua bio c’è scritto “passionate bookworm”, le novità non devi bucarle, punto. Se hai un destination blog e scrivi di ristorazione, devi monitorare le aperture e andare alle inaugurazioni come fanno Caterina e il suo team. Se sei appassionata di cinema indie, devi sapere in anticipo quali titoli non usciranno in Italia e che giudizi hanno ottenuto dai critici più autorevoli nel campo, come fa Giulia. Un altro discorso è invece rivitalizzare un argomento evergreen o vintage, come fa Mariagiulia con i film degli anni ’50.
BLOG INTERESSANTI: CHIAREZZA
Ci sono due leve per rendere un post chiaro: il linguaggio e l’impaginazione. Sul primo fonte, sono certa di avere molto da apprendere: amo i periodi lunghi e barocchi, gli anacoluti, gli incisi, le parole desuete, gli avverbi. Carver, o il suo editor, sputerebbero su una mia pagina, e a volte lo farei anche io. Però, dai, le ripetizioni, gli errori grammaticali e/o sintattici, gli strafalcioni, per favore, no. Non più, non ora, non quando esistono tutti gli strumenti per correggere, editare, verificare. Se pubblichi un post con 1 errore, non fa niente. Se contiene 8 errori, i casi sono due: a) non hai la licenza media oppure più b) non hai riletto. Ma il tuo contenuto è nato per essere letto e condiviso, altrimenti l’avresti scritto sul tuo quadernino! Il secondo fronte è la chiarezza: si può creare una gerarchia dei contenuti usando il corpo carattere, il bold, titoli, gli elenchi puntati. Specialmente i post lunghi, a mo’ di elenco, vanno organizzati e le immagini vanno intervallate al testo con la giusta frequenza. Questo, scritto da Francesca, è un esempio di post potenzialmente illeggibile impaginato, scritto e organizzato come Dio comanda, corredato da immagini autoprodotte e di un affiliate link di Amazon che chiude il cerchio. Se non ce l’avessi già, Infinite Jest l’avrei comprato.
Questo post, scritto da Annamaria Testa, racconta con una chiarezza disarmante tre argomenti dei quali quasi tutti sappiamo poco: ditemi se non è praticamente perfetto.
Voi direte, grazie al cazzo, poni come esempio due professioniste della scrittura, è chiaro che sappiano fare il loro lavoro! Ribatterò che se non vogliamo imparare dai migliori, da chi vogliamo apprendere? Non da quelli che scrivono “storyteller” nella bio, ad esempio.
BLOG INTERESSANTI: BELLEZZA
Ovviamente non leggo solo contenuti utili: non di soli tutorial vive la ragazza del 2018. Leggo anche un sacco di contenuti totalmente inutili: ma devono avere un quid, un guizzo, una cifra speciale. Devono essere belli, commoventi, aspirazionali o divertenti, o tutte queste cose messe insieme. Magari non servono a un bel niente, ma mi devono far provare un’emozione memorabile anche solo per 10 minuti. Maestra in questo è Enrica, i cui post costituiscono sempre una scoperta sorprendente pur non servendo sostanzialmente a una fava.
BLOG INTERESSANTI: GENEROSITÀ
Io apprezzo i contenuti scritti con generosità, cioè con il reale obiettivo di donare alla rete qualche cosa che si sa, che si possiede e che non ha molto senso -economicamente parlando, perché a fine mese dobbiamo mangiare tutti- tenere per sé. Non è obbligatorio essere generosi, ma io credo che per un professionista condividere ciò che sa sia una strategia che sul lungo periodo paga molto -anche economicamente-. A questo proposito preferisco riportarvi le parole di Enrica Crivello e fornirvi un esempio di post scritto da Giovanna Gallo con grande trasparenza.
Regalare informazioni utili e preziose, anziché tenerle per sé come quando alle elementari si copriva il quaderno con l’avambraccio per impedire al vicino di banco di copiare, non significa solo essere “buoni” nel senso cattoscemo del termine: questa scelta denota sicurezza e coscienza di sé. Perché sì, amici, ci sono persone convinte che se raccontano esperienze e condividono conoscenza, poi gli altri diventano più bravi e gli fregano il mestiere! Nel 2018, signori, c’è ancora gente che fa ‘sto ragionamento, e qualcosa mi dice che sono gli stessi che alle elementari coprivano il quaderno.
Ora che ho detto chiaramente che cosa desidero trovare in un blog, sareste così generosi da segnalarmene qualcuno nei commenti? Anche il vostro va benissimo se pensate che possieda alcune delle caratteristiche che ho elencato. Sono alla ricerca di nuova ispirazione e non ci credo che non esista niente, oltre a ciò che già seguo, che faccia al caso mio.