Se siete delle infognate di Piccole Donne -e sinceramente non capisco come possiate non esserlo-, saprete cos’è il Club delle Api Industriose. Per tutte coloro che ignorano questo topos letterario, ecco la spiegazione: in una estate che sognavano oziosa e nullafacente, le sorelle March scoprono che in realtà l’inattività completa è benefica per un giorno o due ma che alla lunga è snervante quanto il lavoro indefesso. Quindi decidono di usare le vacanze per imparare qualcosa, dedicarsi agli altri e mantenersi attive.
Del resto, in V ginnasio ho appreso con sommo sbigottimento che vacanze deriva dal verbo latino vacare che vuol certamente dire “essere vuoto” (da cui la famosa cattedra “vacante”) ma che, accompagnato al dativo, significa proprio “dedicarsi a qualcosa”: quindi le vacanze non sono soltanto il periodo della testa vuota ma anche il periodo della testa che si applica a fare, apprendere, scoprire. Per questo motivo, la mia lista di testi vacanzieri non include romanzi, che comunque ho recensito in maniera lunga (sul blog, in questa sezione) o breve (Su Instagram, con una foto o nelle Stories), ma manuali e libri di natura tecnica. Per me, l’ideale è leggere in parallelo due opere: un romanzo e un non-romanzo. Sono modalità di lettura diverse che si “fertilizzano” a vicenda. Provare per credere!
usare le vacanze per imparare qualcosa: “Appunti di blogging e web marketing” DI Agnieszka Stokowiecka
Questo e-book, che è un pdf che potrete leggere ovunque, è stato scritto da Agnieszka Stokowiecka, una ragazza polacca che vive in Italia da molti anni e si occupa di project management. Il manuale è a mio parere il perfetto vademecum per creare ex novo un blog personale o aziendale concepito per essere letto, trovato su Google, apprezzato ed eventualmente monetizzato. Come scegliere la piattaforma? Chi sarà il mio lettore? Quali sono i parametri di Analytics che devo tenere sotto controllo?
Il tutto senza promesse altisonanti ma solo grazie a descrizioni step-by-step di best practice sensatissime, a checklist fondamentali e risorse utili (tendenzialmente gratuite). Il manuale contiene molti link che portano ad articoli di approfondimento scritti da Agnieszka stessa sul suo blog, che potrete leggere per andare più nel dettaglio. Lo dico senza remore: c’è tanta gente in giro, anche ricca di velleità e pretese, cui sfuggono del tutto i concetti fondamentali espressi e articolati qui dentro.
Prezzo di copertina: minimo 20 euro tramite donazione QUI: il ricavato delle vendite viene interamente devoluto a La casa di sabbia, una Onlus che opera a favore delle famiglie con bambini gravemente disabili.
usare le vacanze per imparare qualcosa: “I SOLDI NON CRESCONO SUGLI ALBERI” DI CHIARA SINCHETTO
Ho comprato questo manuale spinta da un saporito mix di paura e curiosità. Qualche mese fa, l’ho anche raccontato nella mia prima newsletter, un mio vicino è morto in casa, dove viveva solo e dove suo figlio l’ha ritrovato quando un paio di giorni dopo non rispondeva più al telefono. Insomma, è accaduto che nessuno, né il defunto, né la sua ex moglie, né suo figlio, avessero soldi per pagare il funerale e lo sgombero del monolocale in affitto in cui viveva, per saldare qualche debito arretrato con il padrone di casa e la società di riscossione del comune di Torino: questa cosa mi ha messo addosso una terribile tristezza. Mi è venuta l’ansia di crepare in miseria.
Insomma, ho pensato che devo sinceramente preoccuparmi del mio denaro: che non ho, sia chiaro, ma che devo trovare. Siccome non ho una formazione in merito, prima di scegliere un consulente ho pensato di autoeducarmi e apprendere almeno il linguaggio specifico in attesa di decidere a chi affidare i miei lautissimi risparmi (li darei a Chiara Sinchetto, l’autrice di questo manuale, ma a quanto pare non è un servizio che offre). L’obiettivo che mi do per il nuovo anno lavorativo è non solo accantonare (quello è facile, lo so perché l’ho già fatto in passato: basta avere un conto di risparmio e disporre un RID mensile) ma superare il pregiudizio che l’investimento sia affar torbido e lanciarmi.
Prezzo di copertina: 9,99 euro, edito da Zandegù e disponibile solo in versione digitale con diversi formati
usare le vacanze per imparare qualcosa: “DIGITAL COPYWRITER” DI DIEGO FONTANA
Adesso me la spaccio dicendo che vivo con un copywriter bravissimo, che fa l’anticonformista e manda in giro un cv di 15 righe di cui 8 dedicate ai premi che ha vinto, insomma uno facile e lineare. Non posso mai sbagliare i verbi e guai a me se mi sfugge un giochetto di parole, ma io lo amo per quello che è e poi che vuoi, alla fine non ci annoiamo mai.
Io non ho alcuna formazione in copywriting: anzi, essendomi sempre occupata di marketing di prodotto, sono stata quella che teneva il coltello dalla parte del manico e bocciava le idee del cazzo delle agenzie creative. Mi è capitata al volo l’occasione di acquistare questo manuale che fornisce un costante paragone tra il lavoro del copywriter “classico” e quello del copywriter “digital” mettendo in evidenza le competenze comuni a entrambi e quelle da acquisire per convertire una professionalità già esistente ai nuovi bisogni.
Ci sono glossari, regolette, esercizi, esempi tratti dal mondo dell’advertising tradizionale e non. L’ho letto con calma e con l’obiettivo di acquisire un po’ di dimestichezza col tema visto che da inizio luglio sto gestendo i canali di comunicazione aziendali: ve lo consiglio anche se non vi occupate di comunicazione ma, come (quasi) tutti, amate dire la vostra su spot e campagne pubblicitarie ma vorreste farlo con maggiore spirito critico. A questo proposito, lasciatemi dire che lo spot Chicco sul fare figli è semplicemente brutto e montato male, che tra l’altro è lo stesso identico giudizio che riservo ai loro prodotti.
Prezzo di copertina: 23 euro su Amazon