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By gynepraio27 Gennaio 2021In Personale

Risposte assertive per domande imbarazzanti Vol. 1: prole e corpo

Dai racconti che ricevo sembra che uno dei fronti in cui anche le persone adulte più mature sono impreparate è: rispondere alle domande imbarazzanti, moleste e invadenti. Ho osservato che emergono 3 atteggiamenti:

  • reticenza: balbetti, farfugli, fabbrichi su due piedi delle spiegazioni monche che, lunghi dal placare la curiosità maleducata dell’interlocutore, la stimolano
  • remissività: vuoti il sacco, fornisci spiegazioni non richieste e le metti in piazza, ci stai male e già immagini questa persona che divulga i fatti tuoi in tutti i luoghi e in tutti i laghi
  • aggressività: sei così ferita da questa (ennesima) invasione della tua privacy che rispondi (se va bene) con secchezza o (se va male) con una violenza inaudita o inaspettata

Allora mi sono detta: davvero non esiste un modo per rispondere salvaguardando la privacy, la creanza e i buoni rapporti? Non c’è maniera per frenare l’invadenza senza gelare la conversazione nella stanza e dando lezione di stile al prossimo? Ho raccolto tramite un box Q&A di Instagram alcune delle domande più ricorrenti e fastidiose ed ho provato a elaborare delle risposte assertive, cioè:

  • vere: non delle non-risposte
  • brevi: risposta, non comizi o pamphlet
  • chiuse: autoconclusive, non lasciano margine ad approfondimenti.

In questo primo post mi sono dedicata a “prole” e “corpo”, nei prossimi passerò a lavoro, denaro, amore, futuro.

Spenderei due parole sull’atteggiamento: se c’è un momento in cui serve la visualizzazione -il mio cavallo di battaglia, lo so- è questo. Immaginate di ricevere queste domande imbarazzanti e di rispondere nel modo che vi fa sentire a vostro agio. Vivete più e più volte quella situazioni, mettete a punto l’espressione facciale (di solito è un sorriso appena accennato), la postura (testa alta e occhi aperti) e il tono di voce. Per mia esperienza è molto importante “indossare” con orgoglio la risposta che si dà: farla propria, condividerla con sé stess* e trasferire questa serenità all’interlocutore che non avrà interstizi nei quali infilarsi per ulteriori indagini. Se per voi la risposta è “chiusa” lo sarà anche per la controparte. Dopo un po’ si crea il proprio mix verbale e non verbale, e diventerà facile. Un altro trucco che suggerisco è quello di avere un argomento sul quale vi sentite a vostro agio, magari non lontanissimo da quello “scivoloso” che non vi va di affrontare, sul quale spostare la conversazione. In questo caso il messaggio passa ancora più chiaro e gentile.

Visto che i role model aiutano molto e poiché Sex And The City è tornato prepotentemente d’attualità, vi sintetizzo la mia idea di assertività: Miranda Hobbs. Anche l’attrice Cynthia Nixon è un’ottimo esempio da imitare anche se parte avvantaggiata: è ariete di seconda decade, ma chi l’imbarazza a quella.

Risposte assertive per domande imbarazzanti Vol. 1: prole e corpo

Qui sta rispondendo all’interlocutore che non intende fare un altro figlio

RISPOSTE ASSERTIVE: QUALCHE DISCLAIMER

Sulla carta, io promuovo il sacrosanto diritto di tacere e chiudersi in sé, ma anche di sbottare e replicare per le rime: non sono nessuno per dirvi cosa dire o mettervi in bocca cose che non pensate. Io stessa a volte mi infilo in certe conversazioni infinite dalle quali esco rabbiosa, delusa e quasi mai vincente. Difendo però anche il diritto di preservare la propria salute mentale: quando si manifesta una reazione radicale (silenzio o rabbia) solitamente soffre maggiormente chi l’ha avuta rispetto a chi l’ha subita, e non tutt* hanno voglia di imbracciare le armi e farsi anche paladino del gruppo sociale cui appartengono (es. quello di chi non ha figli, di chi ha un figlio solo, di chi è vegano, di chi è sovrappeso e via dicendo). Quindi, forse, vale la pena di costruirsi anche degli strumenti di difesa, qualche risposta-salvavita alle domande imbarazzanti alle quali siamo più  espost*, da sfoderare se non ce la sentiamo di fare una battaglia vera.

Molte delle domande cui ho elaborato una risposta a me non sembrano particolarmente invadenti o maleducate. Io non chiederei mai a una persona se quello che ha sul volto è un brufolo, ma non mi sentirei “violata” se me lo chiedessero: penserei semplicemente che il mio interlocutore ha poco savoir faire. In questo senso, vi invito anche a pensare che i livelli di sensibilità individuale possono variare e che non tutte le persone hanno avuto il privilegio di ricevere un’educazione riguardosa: spesso chi considera normali le domande imbarazzanti ne è stato a sua volta vittima in passato. Io penso che l’assertività sia contagiosamente educativa anche nei confronti di chi non la pratica.

domande imbarazzanti: PROLE

D. Sei incinta? (domanda diretta)

R0. Non che io sappia, ma se così fosse prima o poi lo renderemo noto!

D. Sei incinta? (sospetto dovuto all’aumento di peso)

R0. Non che io sappia.

D. Quando lo fai un bambino? (Quando ci fai un nipotino? Quando fai un nipotino a tua mamma?)

R0. È una decisione mia e del mio compagno (della mia compagna), ne parlerò quando me la sentirò.

R1. In questo momento non ci siamo applicati ma non appena verrà il momento ti informerò.

R2. Quando potrò (potremo) permettermelo economicamente.

R3. Vorrei, sai: per questo sono seguita da uno specialista. Non appena riceveremo buone notizie dal laboratorio ti farò sapere.

D. Se scoprissi che il bambino ha delle malformazioni lo terresti?

R0. È una questione etica un po’ complessa, non abbiamo una posizione in merito e penso dovremmo pensarci approfonditamente.

D. Tuo figlio era voluto?

R0. Sì, molto.

R1. Ora è qui con noi, direi che è questo ciò che conta.

D. Perché ne vuoi (ancora) un altro?

R0. Nonostante le difficoltà, riteniamo che in questa famiglia ci sia amore e spazio per un’altra persona.

D. Perché non ne vuoi?

R0. (Al momento) Ritengo (riteniamo) di essere felici così. Se cambieremo idea, saremo felici di ricrederci.

D. Quando lo fai un altro bambino? Non vorrai mica rimanere con uno solo?

R0. Sì, amo (amiamo) l’idea di dedicare tutte le mie risorse ad un unico bambino.

R1. Vorrei, sai, ma non posso (possiamo) permettermelo economicamente.

R2. In questo momento non ci siamo applicati ma non appena verrà il momento ti informerò.

R3. Vorrei, sai, e abbiamo anche chiesto aiuto alla scienza. Non appena riceveremo buone notizie dal laboratorio ti farò sapere.

D. Lo allatti ancora? (Dorme con te?)

R0. Sì, a entrambi fa piacere e non fa male a nessuno.

R1. Sì, smetteremo quando a entrambi farà piacere.

D. Ma quel latte non è acqua?

R0. Dici? In tal caso, non gli farà certo male.

D. Non lo allatti? (Non dorme con te?)

R0. No: è un esperienza che non desidero fare (variante: è una scelta che non è compatibile con il mio stile di vita/col mio stato di salute).

R1. No: ho provato ma non è un’esperienza che fa per me (varianti: ma ho/abbiamo optato per un’altra soluzione).

D. Non l’hai battezzato?

R0. No, preferisco (preferiamo) che prenda questa decisione da sé e in consapevolezza.

D. Lo mandi al nido così piccolo?

R0. Sì, il pediatra mi (ci) ha rassicurato in tal senso.

R1. Sì, lo (ho) abbiamo osservato a lungo e (trovo) troviamo sia pronto.

R2. Sì, (ho) abbiamo trovato una struttura educativa di cui ci siamo innamorati.

D. Perché togli tempo a tuo figlio andando in palestra?

R0. Ho ritenuto giusto donargli l’opportunità di stare con suo padre (o altra persona) mentre io recupero energie e salute mentale.

D. Che voti prende tu* figli*?

R0. Per responsabilizzarl* abbiamo deciso di non esercitare un controllo rigido sui suoi voti ma direi che per ora non c’è ragione di preoccuparsi.

domande imbarazzanti: CORPO, peso, aspetto

D. Quanto pesi?

R0. Non lo so.

R1. Non mi peso da anni, sono i vestiti ad avvisarmi di eventuali oscillazioni.

R2. Più (meno) di quanto vorrei.

D. Quanto peso hai preso in gravidanza?

R0. 9 (17, 13, 8) kg.

R1. Con il benestare del/della professionista che mi segue ho deciso di non pormi regole rigide circa l’aumento di peso e quindi non mi sono mai pesata.

D. Dopo un anno dal parto hai ancora quella pancia?

R0. Può accadere ed è fisiologico, sai? Se e quando diventerà un problema mi metterò d’impegno a risolverlo.

D. Sei dimagrita? Sei ingrassata?

R0. Sì, un po’.

R1. No.

R2. È possibile.

D. Ma tu mangi o no?

R0. Sì, quanto ho bisogno per funzionare bene.

D. Non mangi? (non lo mangi?)

R0. Al momento sono a posto così, grazie.

D. Ma mangi ancora?

R0. Sì, sono affamata.

R1. Sì, è molto buono!

D. Perché questo non lo mangi?

R0. In verità non lo amo molto.

R1. Il mio nutrizionista mi ha suggerito di evitarlo

R2. Ho notato che se lo mangio poi ne pago le conseguenze, insomma, meglio di no.

D. Perché sei vegana?

R0. Mi sono resa conto che è il tipo di alimentazione che mi fa stare meglio, fisicamente ed emotivamente.

D. Hai mai pensato di dimagrire?

R0. Sì, e la cosa mi turba quindi preferirei se parlassimo d’altro.

R1. No, sto bene così.

R2. Sì, ma evidentemente non ci tengo abbastanza da applicarmi altrimenti l’avrei già fatto.

R3. Sì ma nonostante la buona volontà e l’impegno non sto ottenendo i risultati desiderati.

D. Vai ancora dal nutrizionista?

R0. Al momento no.

R1. Sì.

D. È un brufolo quello?

R0. Temo proprio di sì.

svgPosta del Cuore n.6
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svgRisposte assertive per domande imbarazzanti Vol.2: soldi e lavoro

5 Comments

  • Ely

    Gennaio 27, 2021 at 1:30 pm

    Miranda Hobbs è il top quanto a risposte assertive! Aggiungo alcune domande che sono state fatte insistentemente a me quando ero incinta: ‘Ma davvero sei incinta? Non sembra. Ma sei sicura che vada tutto bene? Non hai nemmeno un po’ di pancia, non dovresti mangiare di più?’ Così fino al settimo mese inoltrato perché, effettivamente, avevo poca pancia e avevo preso poco peso. La mia bimba è nata perfettamente in salute e la gravidanza è andata liscia come l’olio. Il mio ginecologo non era affatto preoccupato, ma la gente intorno a me sì. La mia risposta invariabile: ‘Se mi viene fame alle due di notte ti chiamo e mi porti un piatto di spaghetti, così puoi assicurarti che io mangi a sufficienza’. Un saluto! ely

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    • Silvia

      Gennaio 27, 2021 at 11:43 pm

      Forte!

      svgRispondi
  • Nina

    Gennaio 31, 2021 at 1:17 pm

    Ciao Valeria, ottime risposte. E sono d’accordo con la visualizzazione; perché se rispondiamo con una certa naturalezza, il caso delle domande invadenti è chiuso.
    Io ho una zia che è una “scassap***e” tremenda e mi ha, sin da piccola, sempre rivolto delle domande imbarazzanti. Direi, che lei era una bravissima educatrice in tal senso, perché mi ha insegnato come rispondere con garbo, naturalezza e simpatia.

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  • Sabina

    Aprile 25, 2022 at 11:46 am

    Purtroppo la risposta “non posso permettermelo economicamente” (alla domanda quando farò un figlio) viene comunque contestata perché “eh ma si trova il modo / ci si organizza / se aspetti di potertelo permettere non lo farai mai / non devi pensare ai soldi per fare un figlio / …” Comunque la controrisposta più gettonata che mi son sentita dire è la prima, che anche se non hai soldi, fare figli è più importante e poi ti arrangi. Perché questo accanimento a voler che altri facciano figli? E come uscirne senza essere scorbutici (anche se se lo meriterebbero)?

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    • gynepraio

      Aprile 25, 2022 at 4:24 pm

      Semplicemente, gli si risponde che si tratta di decisioni complesse che richiedono tempo per maturare ed essere portate a compimento. Fine.

      svgRispondi

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