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By gynepraio28 Maggio 2018In Shopping

Discovery Channel Maggio 2018

Discovery Channel Maggio 2018: PRIMI PIATTI Tiberino

Siete della squadra che sa cucinare, ma non necessariamente ama farlo? Abbracciamoci e godiamo insieme dei primi piatti pronti dell’azienda pugliese Tiberino. Pastasciutte, risotti, cereali disidratati già comprensivi di condimento: sono bilanciati, in quanto studiati per gli astronauti (davvero!) e non per noi comuni mortali. Non ci sono dado né glutammato, perché gli insaporitori sono prevalentemente erbe aromatiche, verdure essiccate o spezie: il piatto è confezionato sottovuoto in un film trasparente che permette di vedere cosa c’è dentro e apprezzare i colori di ciò che mangerete.

I piatti sono belli e molto invitanti, mica zuppine Knorr color verde smorto. L’uso che ne ho fatto io è: tenerlo in dispensa, estrarlo in caso di ospiti, dichiarare candidamente che è un piatto pronto ma personalizzarlo alla fine con uno special touch (spoiler-> quasi sempre salsiccia perché faccio schifo) per far vedere che ci credo e che ne so qualcosa. Altro suggerimento giuntomi da una ragazza su Instagram che, a differenza mia, fa la vita spericolata e andrà in Islanda con lo zaino: le confezioni, essendo leggere e piattissime (1 cm di spessore) sono ottime per i viaggi on the road, il camper e il campeggio nudo&crudo.

Le 2 porzioni sono particolarmente abbondanti nel caso di couscous e risotto, più “ragionevoli” nel caso della pasta lunga.
Insomma, se volete comprarli e fingere anche voi di saper fare una fregola ai peperoni, eccovi pronto un codice sconto dei 15% valido fino al 31 maggio: GYNEPRAIO18 (maiuscolo mi raccomando!)

discovery channel maggio 2018

Costo: tra i 3,50 e i 5,00 euro a confezione su www.tiberino.com

Discovery Channel Maggio 2018: GIUBBINO in jeans

Vi sento tutte là dietro a ridere come scimmie urlatrici dicendo: ahahahaha ‘sta poraccia s’è comprata un giubbino in jeans e ce lo spaccia come una scoperta? Sapete che c’è, l’ultimo giubbino in jeans me l’ero comprato nel 2003, durante l’Erasmus, e penso di averlo dimenticato in qualche bar di Pamplona durante i festeggiamenti di San Firmìn perché in Italia non è mai tornato. Quindi, complici i saldi di febbraio, ne ho acquistato uno nella prestigiosa insegna francese Jennyfer e ad aprile ho cominciato a usarlo. Mi sono subito ricordata perché non ne avevo sentito la mancanza: il giubbino di jeans non scalda un beato cazzo.

discovery channel maggio 2018

È una giacca da mettere quando accoccolati ad ascoltare il mare dietro a una barca aspettavamo stretti che arrivasse il sole ma ecco, io penso che in condizioni normali sia un elemento meramente decorativo e pertanto stavo per archiviarlo nella categoria “cose divertenti che non comprerò mai più” quando ho pensato di dargli un minimo di vita. Niente, l’ho riempito di pins.

Potevo comprarle da Tiger, ma poi ho pensato che quelle illustrate da Enrica Mannari per Pangea Onlus fossero meglio. Sono un gadget realizzato per una importante campagna di raccolta fondi a favore delle vittime di violenza domestica: non solo le donne ma anche i figli che assistono inermi a episodi traumatizzanti di abuso e il cui sviluppo psicologico risulta gravemente compromesso. Perché -breaking news- i bambini cresciuti in un clima di violenza sono esposti a un maggiore rischio di emulare i comportamenti aggressivi oppure di accettarli supinamente: insomma, di diventare maschi che menano e femmine che tacciono. Il progetto Piccoli Ospiti prevede l’accoglienza delle vittime e un percorso di sostegno per recuperare il trauma e ricostruire un rapporto genitoriale sano.

discovery channel maggio 2018

Le 4 pins rappresentano un faro illuminato, un cuore fiorito, un occhio che veglia e due mani unite a reggere una stella: le trovate in vendita  a 12 euro fino al 3 giugno nei supermercati Unes e sul sito di Pangea. Visto che siamo in periodo di 730, per devolvere il vostro 5 per mille a Pangea il codice da riportare nella dichiarazione dei redditi è 97321620151.

Costo: 12 euro per il kit da 4 pins, fino al 3 giugno nei supermercati Unes e sul sito di Pangea

Discovery Channel Maggio 2018: mutande primintimo

Un po’ di tempo fa, proprio in questo post, avevo lanciato l’allarme sul tema biancheria intima: mentre sul fronte reggiseni ho ampiamente risolto il problema con Triumph, sul fronte slip la questione era ancora aperta. La mia unica certezza la riassumo in due frasi

  • per fare cose si usano le mutande vezzose
  • per gli altri momenti si usano le mutande intelligenti

Ho provato a spendere due soldi, rifuggire dalle insegne di intimo tipo Tezenis, e ho acquistato dei prodotti Triumph, Cotonella e Sloggy, investendo più di quanto il mio buon senso mi porterebbe a fare per delle mutande: non sono stata contenta, purtroppo. Credo dipenda un po’ dalla forma dei miei fianchi, o dalla mollezza delle mie carni, o dalla puntigliosità della mia mente bacata ma non mi sento mai a mio agio né con le mutande prive di cucitura né con le mutande con l’elastico parlato.

Le mutande prive di cucitura, quelle tagliate al laser per intenderci, non fanno per me perché mi sembrano mollicce e sempre pronte ad accartocciarsi e infilarsi negli anfratti. Quali anfratti? Mah, indovinate un po’ voi. Adesso mi riempio la bocca dicendo “elastico parlato” ma se l’avessi sentito qualche mese fa avrei fatto “haha” annuendo come se ne sapessi qualcosa mentre in realtà nella mia testa ci sono le due scimmiette di Homer. Per fortuna, le ragazze di Primintimo me l’hanno accuratamente spiegato -con il loro accento napoletano, che posso solo immaginare perché ci siamo scritte-: l’elastico parlato è quello delle mutande anni ’90 di Calvin Klein, che sta appunto bene solo alle modelle di Calvin Klein perché se hai un accenno di tarallo adiposo a livello ventrale esso si trasformerà istantaneamente in un rotolo visibile da Marte. Quindi nemmeno quello va bene per me.

Per me ci voleva quello Primintimo definisce cinturino soft: c’è, ma non si vede. Per cui, dinanzi alla loro offerta di testare qualche prodotto, mi sono fiondata proprio su quella categoria lì, scegliendo il taglio “vita bassa” e il taglio “brasiliana” in colore nero. Sono disegnati e realizzati in Italia e sono composti per il 90% di Cotone, il 7% Elastan e il 3% fibre pregiate tra cui seta e modal.

Ho apprezzato in particolar modo il taglio vita bassa -meno la brasiliana: forse perché dentro di me non alberga propriamente una ballerina di samba?- e trovo che abbia raggiunto la forma e la “cedevolezza” perfetta dopo 2 lavaggi. Io sono fan della biancheria semplice per tutti i giorni e, so di non dire niente di nuovo, con l’estate e il caldo, le mutande in cotone sono le uniche a garantirmi il comfort che i miei anfratti meritano. La gamma Primintimo include, oltre a quelli che ho testato io, anche altri modelli tra cui vale la pena segnalare i modelli per fisici più formosi o per alcune fasi delicate della vita, come ad esempio il post-parto. Inoltre c’è anche una gamma di intimo per bambini, alla quale darà un’occhiata quando quel piscione di Elia farà a meno del pannolino.

I prodotti Primintimo sono distribuiti in Italia in mercerie selezionate: se volete sapere dove trovarli e qual è il prezzo consigliato, chiedete a loro scrivendo a info@primintimo.com

discovery channel maggio 2018

Note: i piatti Tiberino mi sono stati omaggiati, ma non ricevo guadagni dall’utilizzo del codice sconto. Gli slip Primintimo e le pins Pangea mi sono stati omaggiati; non ho ricevuto compensi.

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svgLa piaga del senso di colpa materno

2 Comments

  • LaVale

    Giugno 2, 2018 at 1:28 pm

    I primi tiberino da portare in viaggio in Islanda!! Che ideona, grazie non ci avevo pensato! ; )

    svgRispondi
    • gynepraio

      Giugno 4, 2018 at 10:11 pm

      Nemmeno io, figurati, in viaggio a volte mi dimentico pure lo spazzolino figurati la pastasciutta

      svgRispondi

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