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Posta del Cuore Luglio 2019

Posta del Cuore LUGLIo 2019 – AUDREY

24 anni, single e con una sola storia importante, Audrey studia all’estero, se la passa bene e flirta a piacimento senza però essere una vera fan delle storie occasionali. Dalla sua unica relazione importante -dalla quale è uscita cornuta e mazziata, e alla quale ovviamente pensa spesso- è rimasta così scottata che si è persuasa di essere destinata a stare sola: la sua fiducia nel genere umano è minata, in più tiene molto alla propria indipendenza e sente che il suo futuro, almeno per un po’, sarà senza nessuno al suo fianco.

Pensava di non poter fare né la fidanzata né l’amante occasionale quando si è trovata catapultata in una storia di sesso con un amico con il quale sta benissimo che non vuole niente se non appunto se non una non-relazione. Niente impegno, niente coppia, niente progetti, solo benessere.

Audrey per ora è contenta, ma si chiede se questo equilibrio è destinato a durare, se sarà in grado di reggere la precarietà, proprio lei che è decisionista e che sta poco bene nelle situazioni indefinite

Che ne so, Audrey? Dipende da te. Ci sono storie come queste che vanno avanti anni: ho amiche che hanno eletto a consolatore un certo tizio da 20 anni (not kidding!) e che, pur avendo avuto nel frattempo fidanzati e convivenze, ad ogni fine di storia, a ogni buco sentimentale tornano a bussare alla stessa porta. Per me non sarebbe sostenibile né sul medio né sul lungo periodo perché sono troppo pretenziosa, troppo sospettosa, troppo egocentrica, troppo piena di me per pensare di essere un bel passatempo.

Nel calderone di ognuno fa quello che vuole, no diritti no doveri ci sta qualsiasi cosa: che non ti chiami, non si faccia sentire, che non ti faccia un regalo al compleanno. Ma anche che una sera ti dica “non ci sono”, tu dica “beh poco male vado al cinema con le amiche” e poi tu scopra che quella sera è uscito con un’altra. Se fosse il tuo fidanzato, potresti scrivergli crepa sulla fiancata dell’auto, ma siccome è solo il tuo trombamico devi incassare, stare zitta e accettare la cosa: perché se glielo fai notare, da simpatica compagna di ginnastica diventi una cagacazzo come tutte le altre. È un ritratto un po’ fosco di una situazione apparentemente idilliaca, ma è così: in queste relazioni disimpegnate, qualsiasi microscopica asimmetria pesa sul cuore e fa girare i coglioni.

Secondo me, per un po’ può funzionare e anche dare moltissimo: il trombamico è per definizione simpatico, rilassante, allegro. Poi, è legittimo rompersi le palle. Vedrai tu il da farsi.

Suggerimenti di lettura:Uomini che odiano le donne“, il cui protagonista ha una relazione sessuale pluriennale con un’amica, socia, collega della quale non è innamorato e che è a sua volta sposata: però sono svedesi, non sono mica come noi. È anche un thriller fighissimo, ovviamente.

Posta del Cuore LUGLIo 2019 – SUSANNA

Susanna è una mia concittadina dal basso profilo che detesta Milano, dove un anno fa si è trasferita per lavorare nell’industria della moda e del luxury (di cui avverte il senso di inutilità e assenza di significato, ma questa è un’altra storia). A Torino viveva sola e aveva una felice relazione da 6 anni, che è continuata dopo il di lei trasferimento: a Susanna non pesava l’idea di vivere separati da 1 ora di treno, ma il suo fidanzato a ruota ha trovato lavoro a Milano -nella moda, che disdetta!- e si è trasferito da lei.

Susanna -pur desiderando un giorno una famiglia- non è felice di questa convivenza: il trasferimento è stato repentino e i suoi spazi sono stati invasi. Si sente in una fase di transizione professionale in un luogo nel quale non intende mettere radici -anzi medita di trasferirsi all’estero!- e non è certo Milano lo sfondo che lei pensava per la sua convivenza

Il fidanzato di Susanna, pur essendo solo leggermente più grande, si sente professionalmente più arrivato, pensa a comprare casa e ha un desiderio di paternità che lei non ricambia: in virtù degli anni passati insieme, lui dà per scontato che lei condivida gli stessi desideri mentre è evidente che così non è. Susanna desidera cambiare lavoro, settore, città e sente che per realizzare questo piano -sul quale vuole concentrare ogni energia- le occorrono 4 anni. Questo desiderio dipende anche dal suo percorso di vita: Susanna ha subito dolori e perdite, è maturata presto ed è grata di avere avuto un fidanzato così credibile al suo fianco, ma ora che è padrona del suo futuro vorrebbe crearsi e vivere le opportunità che la vita le offre senza sottostare a pianificazioni rigide. Susanna sarebbe arrivata naturalmente al desiderio di stabilità e famiglia, ma questo sabotaggio dei suoi piani la sta allontanando irrimediabilmente.

Susanna, mi piacerebbe dire che io un po’ di anni fa ero come te, e invece no. Io ero come il tuo fidanzato: complice il fatto che mio padre mi avesse comprato un appartamento, ho praticamente costretto il mio di allora ragazzo a trasferircisi con me perché -oltre ad amarlo e ad avere bisogno di lui molto più di quanto lui amasse e avesse bisogno di me- avevo deciso che quello era il momento. I nostri amici stavano compiendo lo stesso passo, entrambi lavoravamo e potevamo mantenerci, insomma credo di aver detto idiozie tipo “perché no” o “se non ora quando?”. Il risultato è che per i 3 anni successivi qualunque suo atto comunicativo -verbale e non verbale- mirava a farmi capire che lui, lì con me, non ci voleva stare. Non era me che non voleva, era quella vita, quella routine. Dal mio punto di vista gli avevo migliorato l’esistenza: casa bella, attaccata all’ufficio (suo, il mio era in culo a Giove), signora delle pulizie, mai più stare in casa con i suoi, io che mi prendevo cura di lui.

Ebbene, a lui in quel momento non fregava niente di tutto ciò: era in un’altra fase. Le cose sono andate avanti non bene, finché ci siamo lasciati. Da quel momento in poi, per due anni abbondanti, ho vissuto sola, mi sono divertita, ho fatto le esperienze che avevo desiderio di fare (viaggi belli, cambiare lavoro, cambiare casa, promiscuità varie) e che nei 6 anni precedenti, ossessionata dal desiderio di essere la fidanzata perfetta, non mi ero concessa. Quando ho creato una coppia, iniziato una convivenza e una famiglia nel modo più sano, cioè partendo da un desiderio e un progetto condiviso davvero, beh, le cose sono andate molto diversamente.

Intendo dire è che secondo me aveva ragione il mio ex ragazzo e hai ragione tu, a nutrire desideri egoistici per il tuo futuro e voler stare nella fase in cui ci si trova. Però è un po’ riduttivo, e anche un po’ pretenzioso, affermare: “Io non metto in dubbio l’amore, ma voglio fare ciò che desidero io e per di più con i miei tempi”. Io credo che a nessuno piaccia sentirsi dire una cosa del genere -a me non piacque quando il mio fidanzato me lo disse anche se con una perifrasi più garbata- e quindi ti invito a prendere in serissima considerazione l’ipotesi che ti risponda che anche lui ha altri desideri e altri tempi, e che fondamentalmente ti mandi a cagare. Ti  invito soprattutto a non pensare che i suoi desideri e i suoi tempi, solo perché meno ambiziosi, “pesino” meno dei tuoi.

Suggerimenti di visione: questo video di The Jackal per confortarti sul fatto che ogni scelta ha dei pro e dei contro.

Posta del Cuore LUGLIo 2019 – cHARLIE

Charlie è una ragazza modenese di 23 anni: dai 15 ai 19 anni è stata con un ragazzo intelligente, bellissimo e dolce. È stata lei a mordere il freno e decidere di lasciarlo, per il desiderio di fare esperienze da sola.

Da allora si sono spesso nuovamente incrociati ma non hanno mai ritentato a stare insieme: Charlie vorrebbe riprovarci, ma, sapendo che lui ha un’altra fidanzata da circa un anno, non si espone. Se inizialmente questa era una curiosità, adesso sta diventando un pensiero fisso che vorrebbe assecondare oppure al contrario archiviare per voltare pagina e andare oltre.

Io ho già detto quello che penso dei ritorni di fiamma, che amichevolmente chiameremo minestre riscaldate, ma per l’agio di Charlie lo riassumo brevemente: NO.

No perché se ci si è lasciati un problema c’era e quando ci si ritrova questo problema sarà lì ad aspettarci come la rata del mutuo. Certo, questo non vale se entrambi avete fatto separatamente un costoso e pluriennale percorso psicanalisi che vi abbia trasformato nella versione nuova e migliore di voi stessi ma, concorderai con me, è una eventualità remota.

No perché l’effetto destabilizzante che si può avere sull’altra persona è spesso grave, doloroso e semplicemente ingiusto: magari lui si sta facendo la sua vita e non ha bisogno che arrivi qualcuno dal passato a sollevare zolle di terra. Non penso sia il tuo caso, anzi ti sei posta uno scrupolo che ti fa onore, ma posso assicurarti che non è una cautela che usano in molti.

No perché il ritorno nasconde quasi sempre un desiderio di sicurezza, di percorrere strade già battute che sa di pigrizia, di non-voglia di mettersi in discussione, di tendenza ad accontentarsi. Nel tuo caso, 23 anni mi sembrano davvero pochi per tornare sui propri passi e guardare al passato con nostalgia struggente. A 60 anni posso comprenderlo, ma con tutta la vita davanti e un mondo da conquistare non mi pare davvero il caso di sedersi sul primo divano che trovi.

Se sei in una fase in cui hai particolare bisogno di conforto, vicinanza, tenerezza, sostegno, ascolta me: cercalo altrove. Dalla tua famiglia, dalle tue amiche, in te stessa, dove ti pare. Vedrai che ce la farai.

Suggerimenti di lettura: Le opinioni di un clown” di H.Böll, in cui un uomo non riesce a superare l’abbandono da parte della donna che amava a dismisura nonostante essa si sia rifatta una vita felice. Se ti va, leggi la recensione che ne ho scritto io, ma occhio che è triste perché l’ho scritta in un momento terribile

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